Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 4 maggio 2011

Fra ordinanze e percosse

Il Castello di Rivalta di Rivergaro - a destra la torre cilindrica

Il gruppo decide, sempre sotto parziale copertura, di iniziare le indagini recandosi all’unica taverna di Rivalta, “Il ristoro del pellegrino”.
Qui ottiene alcune informazioni dai pochi, timorosi, popolani presenti, poi, dopo circa un’oretta, fanno irruzione alla locanda un folto gruppo di uomini armati che si professano guardie al servizio di Frate Pietrosanti, il domenicano che amministra il borgo: gli armigeri fanno qualche domanda ai forestieri poi, chiedono fermamente la consegna di eventuali armi da loro trasportate, per il rispetto della quiete, come da recente ordinanza redatta dal Pietrosanti…
Al che Remigio e Michele, in abiti civili, dichiarano di essere disarmati e non creano problemi; Bastiano e Leonardo consegnano dopo qualche tentennamento una pistola e una spada mentre il Cacciatore Zonzini si ostina a non voler consegnare le sue pistole e le granate alle quali è cos’ affezionato…
Vista l’insistenza delle guardie, Ettore chiede allora di poter lasciare Rivalta ma queste, sogghignando palesemente, ringhiano che Padre Pietrosanti ha da poco pubblicato proprio un’ordinanza che vieta ai forestieri, d’ora in poi, di lasciare il borgo…
E così il nostro Cacciatore perde le staffe e tenta prima un’improbabile fuga verso il cortile interno, poi, attorniato da una decina di guardie armate che lo puntano con fucili e pistole, armeggia con una granata per un’ultima, poco convinta, minaccia di far esplodere tutto e tutti: poco dopo però si rende conto della situazione e si arrende, le guardie lo bloccano, lo disarmano e lo trascinano a forza nella parte più interna del castello di Rivalta, sotto gli occhi rassegnati dei popolani e dei suoi compagni…
In seguito, mentre Remigio continua la sua imperterrita opera di stesura delle indagini coinvolgendo, oltre ai soliti popolani anche la figura dell’oste, a quanto pare un ex militare, ex Cacciatore, tale Alessandro Gazzola, Bastiano e Leonardo incontrano in taverna uno dei domenicani che prestano servizio nella parte interna del castello: costui, Frate Domenico Morelli, appare scontroso e indisponente da sobrio ma, se opportunamente assecondato con vino e altri alcolici, diventa un po’ più loquace… e pare farfugliare frasi confuse relativamente al fatto che lui sarebbe stato “cacciato”, che la Morte non va “disturbata” … ed alla presenza di un ipotetico “pozzo” all’interno del castello dove qualcosa di pericoloso potrebbe “uscire” e “divorare”…
Mentre Bastiano e Leonardo tentano di fare tesoro di queste strane informazioni, però, viene anche per loro il momento della cattura da parte delle guardie, forse, suppongono, per dichiarazioni avvenute sotto interrogatorio del loro compagno Ettore…
Ed anche i due frati spariscono così all’interno della parte di castello proibita ai popolani di Rivalta… forse andando a raggiungere il loro compagno Ettore, ovunque lui sia finito... probabilmente fra buie stanze, reiterate percosse e oscuri, violenti, interrogatori...
Al di qua della parte proibita, forse ancora liberi da ogni sospetto, restano i soli Remigio e Michele, templari in incognito, disarmati…
Alla fine decidono di rivelare la loro identità templare ad alcuni popolani più in confidenza e all’oste Gazzola, sperando in ultimo tentativo di aiuto, per uscire indenni dal claustrofobico borgo, liberare i compagni spariti nei meandri dell’edificio e trovare qualche prova palese delle stranezze e dei misteri di questo luogo così austero…

2 commenti:

  1. Tocca sempre ai templari cavare le castagne dal forno!

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  2. Eh eh.. pare di si.. ma io starei comunque attento a nominare la parola FORNO... oh oh hahaha..! Vegliate, sciocchi, perchè non sapete ne l'ora e ne il luogo..!

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