Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

martedì 13 agosto 2013

USA: annunciato attacco zombie

Un hacker manda un messaggio in sovraimpressione


A distanza di 75 anni la storia si ripete.

In passato fu Orson Welles a scatenare il panico negli USA, annunciando via radio l’arrivo degli alieni.

Ora tocca ad un hacker ancora ignoto sul canale CW statunitense: in alcune zone del Montana, durante una regolare trasmissione, è andato infatti in onda un messaggio in sovraimpressione che dava la notizia di un’apocalisse zombie.

L’attacco dell’hacker ha colpito in particolare il Sistema che annuncia le emergenze della stazione televisiva KRTV di Great Falls, affiliata della CBS e di cui CW è un sottocanale.

L’annuncio avvertiva i cittadini del fatto che i cadaveri stavano uscendo dalle loro tombe, consigliando di non provare a catturare questi pericolosi individui, ma di rifugiarsi e tenersi al sicuro. Sebbene nessuno abbia veramente creduto alla notizia, la rete si è sentita obbligata a smentirla, creando una situazione quantomeno bizzarra in cui veniva seriamente riportato che non ci fosse nessun attacco zombie.

Secondo qualcuno, in realtà, l’annuncio era una trovata di marketing per sponsorizzare la serie ‘The Walking Dead’. Difficile da credere, considerando che persino l’FBI sta partecipando alle indagini per scovare l’hacker, per ora ancora sconosciuto. 



di Grazia Cicciotti


(tratto da http://www.funweek.it/strano)

martedì 18 giugno 2013

Zombi!!!





Se fors'anche la campagna di Sine si è momentaneamente stoppata fino a data imprecisata, gli Zombi non mancano mai nelle nostre calde serate estive..!

lunedì 17 giugno 2013

Roma città aperta


“Caduta la capitale dell’Imperium: Lo Stato Papale non esiste più”
Questo l’ultimo titolo messo in stampa… pochi commenti, ma molti dubbi  invece permangono sulle varie dinamiche che insieme hanno portato alla caduta di Roma e del Sanctum Imperium sotto i colpi micidiali sferrati dal IV Reich..
Ma tant’è.. i nazisti hanno conquistato Roma e Napoli praticamente all’unisono e poi la loro avanzata si è, almeno x ora, conclusa, probabilmente non ritenendo importante annettere anche le povere terre dell’estremo sud, già brulicanti di Morti, in preda ad arretratezza e superstizioni di ogni genere..
La situazione per le forze italiche è ormai devastante..
Il papa è ancora vivo ma praticamente asserragliato in clausura forzata in quel di Castel Sant'Angelo, insieme ai pochi templari adepti superstiti e ad un gravemente ferito Renato Da Cianciano.. il Reich infatti, pur infliggendo una dura sconfitta ai templari, ha voluto risparmiare il Sommo Pontefice, ritenuto comunque una figura importante x il controllo morale e non solo sulla popolazione italiana, profondamente legata al suo Pastore spirituale..
L’inquisitore Sprenger e il Generale egizio Petrosis, ultimi baluardi sul campo, hanno subito ripetute sconfitte e si sono dispersi con un manipolo di truppe nei selvaggi territori dell’estremo Sud.. zona Salento e in Sicilia.. ma per ora, seppur ricercati, non sono ritenuti in grado di causare troppi danni al Reich..
Il Sommo Santarosa invece, dopo la caduta di Roma, è finalmente uscito dalla sua santa clausura, intavolando subito una trattativa con i vertici germanici.. ottenendo come risultato, dopo lunghe ore di dialogo, di essere nominato “Grande Inquisitore - Borgomastro d’Italia” (grado che il Reich attribuisce ai governanti delle sue regioni annesse) e quindi di fatto, prendendosi la seconda forza in carica nel paese, secondo solo al funzionario tedesco che sarà presto nominato direttamente dal IV Reich… ed è palese che questo fatto incredibile ha destato più di un sospetto nelle menti di quei pochi italiani che ancora credono in qualcosa di vagamente simile alla giustizia.. ma tant’è..
E cosa ancor più sconcertante è avvenuta solo poche giorni dopo la nomina del Santarosa: infatti come primo decreto egli ha fatto si che venisse sciolto l’Ordine Templare, ritenuto frutto di superstizione e retaggi medievali, ora non più necessario in una fase di modernizzazione del Borgo Italiano  (nuovo nome dato dal Reich all'Imperium.. Italienisches Dorf, Borgo Italiano), ormai di fatto, regione sud dell’evoluto IV Reich..
Quindi ogni templare è stato pregato di recarsi presso i preposti uffici pubblici per consegnare armi e vesti con i sigilli del tempio, per poter essere convertito in una nuova forza a servizio del Borgo Italiano, secondo le proprie capacità.
E’ superfluo dire che ben pochi templari hanno adempiuto a tale scelleratezza.. ed anzi pare che lo stesso Renato Da Cianciano sia riuscito ad emanare un comunicato dove invitava invece tutti i templari superstiti a riunirsi in gruppi nel sud dell’Imperium, ancora “libero”, seppur brulicante di Morti, per poter organizzare una sorta di controffensiva..
Ma, per le condizioni attuali, la nottata sembra ben lungi dall’essere passata, per le sorti del fu Sanctum Imperium..

mercoledì 29 maggio 2013

29 Maggio - Tragico Bollettino n° 3





Roma, la Città Santa, la Città Eterna, Caput Mundi, centro del Vaticano, cuore politico-spirituale nonché capitale del Sanctum Imperium è ormai praticamente sotto assedio; un assedio che avviene dopo aver mestamente registrato la caduta in rapida sequenza, negli ultimi 15 giorni, di città cardine quali Genova, Bologna, Ravenna, Livorno, Firenze ed Ancona.. il IV Reich avanza senza tregua.. e le forze papali si trovano a dover affrontare troppe avversità contemporaneamente.. l’esercito tedesco, unitamente ad una marea di Morti, vomitati in ogni dove a causa proprio del conflitto stesso..
Da segnalare però alcuni strani episodi raccontati dai (pochi..) sopravvissuti.
In Toscana, durante l’assedio di Firenze, alcuni hanno giurato di aver scorto, nelle campagne, alcune strane creature tendere imboscate alle truppe tedesche.. creature dall’aspetto e dalle movenze disumane.. riconducibili alle famigerate “Scannatrici”.. che forse anche il funesto “Re Nero” non ami farsi mettere i piedi in testa dagli stranieri invasori..?
Continua inoltre l’ambiguità delle forze legate alla Santa Inquisizione.. infatti ormai il solo Sprenger dei Corvi combatte in campo aperto nelle campagne laziali con i suoi Conversi  per difendere l’Imperium.. mentre molti altri nomi illustri dell’Inquisizione hanno seguito i moniti lanciati dal Sommo Gregorio Santarosa, ritiratosi da giorni in meditazione, clausura e preghiera, auspicando la pace o almeno una tregua, in quel di Castel Gandolfo, senza più apparire in pubblico ne rilasciare dichiarazioni..
Il Generale Petrosis, costretto a continue ritirate, ha preso ormai postazione fissa, col suo manipolo ridotto ormai solo ad una ventina di Morti ed un centinaio di uomini, alle porte di Roma, accampato nella sua tenda beduina, sulla quale ora sventola, oltre al consueto vessillo di Ramesse III, anche uno scolorito tricolore papale…ed anche il popolo italico orami ha preso quasi a vedere di buon occhio quell’essere mostruoso che, almeno per ora, si batte con ferocia contro il nemico..
Sua Santità Papa Leone invece, sotto le pressioni crescenti del Consiglio dei Saggi, si è trasferito, per ovvie ragioni di sicurezza, da San Pietro al meglio fortificato e quindi maggiormente difendibile Castel Sant'Angelo, insieme ad una elite di templari Adepti guidati dal Gran Maestro Renato Da Chianciano.
Roma ha quindi mobilitato tutte le residue truppe dell’Imperium al suo interno.. Sancta Militia, Excubitores, Cacciatori e semplici volontari.. il nemico è ormai alle porte..

Il Papa x motivi di sicurezza si ritira a Castel Sant'Angelo

mercoledì 15 maggio 2013

15 Maggio - Bollettino n° 2

Un bombardiere tedesco in azione


Verona sotto bombardamento
Negli ultimi giorni, purtroppo, si deve registrare l'inesorabile avanzamento delle truppe tedesche sul martoriato suolo dell'Imperium, le quali, ricordiamolo, hanno prima sfondato sulle Alpi e poi hanno in pratica preso possesso della strategica Pianura Padana, assediando e conquistando con successo le importanti città di Torino, Milano, Verona e Venezia (seppur queste ultime abbiano cercato di resistere all'invasore con ogni mezzo, fino allo sfinimento..) oltre ad altri paesi minori.
La fortunata marcia germanica è inoltre stata favorita e incentivata dall'uso tanto spietato quanto inaspettato di molteplici stormi di bombardieri, mezzi aerei contro i quali le arretrate difese dell'Imperium poco hanno potuto fare... 
Lo stato papale, dal canto suo, si organizza come può per ostacolare l'avanzare del nemico, imbastendo più che altro molteplici azioni di disturbo costituite da imboscate basate sull'effetto sorpresa (guidate dalle feroci truppe egizie dell'astuto Generale Petrosis, il quale continua ancora ad onorare i patti combattendo al fianco delle forze papali..), azioni partigiane e di brigantaggio, con esiti però del tutto altalenanti.. in ogni caso i Templari, gli Excubitores, la Sancta Militia, le bande di Cacciatori ancora fedeli al Papa e persino la gente comune cercano di fare il possibile.. mentre le forze legate all'Inquisizione sono meno costanti nel loro apporto.. alcuni Magistri,infatti, seguendo alla lettera le ultime enigmatiche parole del Sommo Santarosa, orientato al compromesso piuttosto che allo scontro fisico, hanno rimosso i loro Inquisitori e Conversi dal campo, ritirando tutti nei monasteri in preghiera e clausura.. mentre altri Inquisitori, primo fra tutti il famigerato Sprenger dei Corvi, sono ancora in prima linea a difendere il Santo suolo italico.
Ora come ora il fronte principale, oltre a svariate piccole sacche di resistenza comunque ancora diffusamente presenti nel Nord dell'Imperium, si è spostato decisamente più a Sud, assestandosi sulla linea d'assedio che congiunge idealmente le città di Genova, Bologna e Ravenna, attualmente sotto bombardamento..
Da registare in fine lo svolgersi di molteplici, continue e serrate riunioni straordinarie del Consiglio in Vaticano, ove sono presenti il Sommo Pontefice, il Gran Maestro Renato da Chianciano, il Grande Inquisitore Gregorio Santarosa e il Consiglio dei Saggi formato da influenti templari, generali, inquisitori e dall'Ing. Timperi; da segnalare in particolare che, nell'ultima recente riunione, dai temi dibattuti ovviamente sconosciuti, il Santarosa e i rappresentanti dell'Inquisizione se ne sono platealmente andati anzitempo.. segno di palesi disaccordi su quanto evidentemente stabilito dal Consiglio..

Alcune dichiarazioni.


Papa Leone XIV: "Abbiate fede, figli miei, abbiate fede.. è vero.. il nemico avanza con prepotenza in casa nostra.. ma finche la Città Santa è libera tutto l'Imperium è libero.. abbiate fede..”

Gran Maestro Renato Da Chianciano: ”Non è più il tempo di rilasciare inutili dichiarazioni.. qui tutti sono indispensabili al fronte.. arruolatevi e combattete.. non eravamo pronti ad un invasione.. non eravamo pronti agli stormi di bombardieri.. ma questo al nemico non interessa.. combattete, gente, per voi e per le vostre famiglie.. e che Dio ci aiuti..”

Ing. Mario Timperi: "L'Imperium ha ancora buone possibilità di non soccombere.. ma dovremmo forse dare più ascolto a chi ci consiglia di tentare un dialogo.. non una resa, ma un compromesso.. invece di combattere alla cieca e incamerare sempre nuove sconfitte sul campo.. le nostre più grandi città stanno cadendo una dopo l'altra.. quale sarà la prossima..? Dovremmo quanto prima cambiare strategia.. usare la diplomazia e parlamentare per salvare il salvabile.."

N.B.: Il Sommo Santarosa non ha più rilasciato dichiarazioni in quanto si è da poco ritirato (insieme a tutto il suo entourage) in clausura a pregare strenuamente per le sorti del paese in quel di Castel Gandolfo, alle porte della Capitale.. 



venerdì 10 maggio 2013

10 Maggio - Bollettino n° 1


Il presente bollettino di guerra per registrare la sconfitta dell’Imperium sulla quasi totalità dell’arco alpino e la conseguente avanzata sul suolo italico delle truppe degli invasori germanici.
Su n° 6 postazioni fortificate sui passi montani, infatti, ne sono state perse 4, essendo rimaste in mano alle forze papali solo il forte del Gran San Bernardo e il forte sulla Sella di Dobbiaco, agli estremi margini della linea.
Le truppe tedesche hanno quindi fatto breccia conquistando le 4 postazioni centrali.
Si hanno notizie certe sulla marcia dell’esercito del Reich in direzione di Milano, Torino e Venezia, attualmente, in pratica, sotto assedio.
Nel frattempo, molti membri superstiti delle truppe papali, insieme agli alleati egizi sfuggiti alla disfatta alpina, hanno trovato rifugio sulle rive naturali del Garda e dell’Iseo e nelle campagne limitrofe, fra le città di Vicenza, Verona, Brescia e Bergamo, tentando di organizzare una flebile resistenza, senza ottenere, sin ora, troppo successo e limitandosi, più che altro, a tentare di celarsi alle rappresaglie effettuate dall’esercito del Reich in fase di sfrenato avanzamento… anche perché le organizzate truppe germaniche hanno avuto per ora a che fare in pratica solo con sparuti villaggi e piccole città fortificate con difese e mezzi poco più che medievali…
In base alle testimonianze di alcuni soldati superstiti inoltre si registrano alcuni strani episodi avvenuti sui forti alpini caduti in mano alle forze nemiche.
Sul San Lucio alcuni testimoni giurano di non aver visto prendere parte agli scontri nessun Inquisitore e nessun Converso; inoltre si è purtroppo registrato l’episodio del tradimento di molte squadre di Cacciatori, probabilmente corrotti dalle lusinghe economiche del Reich..
Sul passo di Santa Maria invece è avvenuto un vero e proprio episodio di sabotaggio.. infatti, subito prima dell’attacco tedesco qualcuno dall’interno del forte ha fatto esplodere l’accesso principale e parte delle mura facendo brillare diverse granate, causando ovviamente una rapida caduta della postazione al nemico… ovviamente ancora sconosciuti i connotati dei colpevoli traditori della patria.

Alcune dichiarazioni.

Papa Leone XIV: “Abbiate fede, figli miei, abbiate fede.. è vero.. il nemico ha fatto breccia nella nostra pianura padana.. ma state certi che non oltrepasserà il Po.. abbiate fede..”

Gran Maestro Renato Da Chianciano:”La situazione è grave ed è sotto gli occhi di tutti.. noi templari faremo il possibile.. e che Dio ci aiuti…”

Sommo Inquisitore Gregorio Santarosa: “Sulle Alpi abbiamo dimostrato per l’ennesima volta di essere incapaci di difenderci.. le forze del Reich ci sono superiori in numero e mezzi.. ora l’unica soluzione è cercare il dialogo, il compromesso.. nessuno di noi si salverà se ci ostineremo inutilmente a combattere.. del resto è Nostro Signore Gesù Cristo che ce lo insegna..  è stato lui per primo a  predicare il dialogo e la non violenza..”

mercoledì 8 maggio 2013

Il Brennero è perso


Il Passo del Brennero è stato alla fine duramente riconquistato dai nostri: i tedeschi infatti, sorpresi e sconfitti, si ritirano oltre le Alpi incendiando con molteplici granate il forte sul passo, onde lasciare solo terra bruciata agli italici rivali.
Dalle comunicazioni radio si viene a sapere che anche gli altri due passi alpini sono stati ripresi dalle forze papali, seppur con più vittime del previsto, a causa dell'elevata presenza di Morti...
Roma quindi può contare su una linea continua di difesa sulle Alpi e attendere con ansia l'avanzata tedesca, ormai prossima..
Il gruppo pensa bene di restare a presidiare il Brennerpass, per coadiuvare le forze militari ivi presenti.. se cede il Brennero, infatti, potrebbe crearsi una falla mortale che darebbe pieno accesso ai germanici verso la pianura padana.. a Milano, Torino.. con esiti ben prevedibili e disastrosi oltre modo per il Santo Impero.
Quindi passano le giornate..
Il gruppo da ordine di ristrutturare e rinforzare quanto più possibile il forte sul passo.. e vengono piazzate due squadre di Cacciatori in avanscoperta, per tenere d'occhio l'eventuale arrivo delle truppe tedesche.
Dopo 4 giorni vengono infatti avvistati spaventosi esseri volanti in avvicinamento.. sono i famigerati "uomini falena" partoriti dai feroci laboratori del IV Reich.. esseri simili ad insetti umanoidi.. costoro posrtano con se grandi bisacce di iuta.. con chissà quale orrido contenuto.. i nostri, via radio, ordinano quindi ai Cacciatori di rientare sparando comunque a quante più falene possibile.. le quali cadendo moribonde a terra recitano convinte brani del Mein Kampf..
Al forte, in seguito, si continua l'operazione di cannoneggiamento degli insetti volanti.. solo poche decine di loro riescono in fine ad arrivare sopra il forte.. e a svuotare i sacchi.. una pioggia di centinaia di volantini scende sul passo del Brennero.. diversi soldati italiani li leggono.. sono parole scritte in un misto fra tedesco e italiano.. sembra che il governo del IV Reich voglia venire in pace.. voglia il Santo Impero come alleato contro i pericoli del comunismo sovietico.. voglia proteggere il popolo italiano.. e ne chieda, di fatto, la resa incondizionata, sulla fiducia.
 Ora, molta gente si lascia quasi abbindolare da queste parole, forse per la paura di dover affrontare i tedeschi sul campo.. ed infatti anche la radio comunica che anche sugli altri forti alpini sono piovuti tali volantini tedeschi di persuasione.. e i soldati italiani sono in parte pronti a credervi..
Quindi, sul Brennerpass, è Fratello Benigno a convocare una riunione e a parlare lungamente per dissuadere le truppe dalle ovviamente false lusinghe tedesche.. ma non è impresa facile..
In ogni caso passa la giornata..
Il giorno seguente, verso il tardo pomeriggio i Cacciatori di vedetta comunicano l'avanzata decisa delle truppe tedesche della Wehrmacht..l'assalto è dunque iniziato.
In una prima fase il forte tiene bene le difese, crivellando le truppe tedesche con fuoco d'artiglieria; in seguito il Reich fa avanzare sul passo un grosso contingente di Morti.. e qui iniziano le difficoltà.
Il gruppo ordina quindi al Generale egizio Petrosis (che obbedisce ma scuote la testa in segno di disapprovazione tattica..) ed ai suoi Giusti Servi di scendere in battaglia.. pan x focaccia, dunque.. Morti contro Morti.. ma la battaglia è difficile.. e alcuni Morti tedeschi riescono a fare breccia nel cortile interno del forte.
Ora anche i nostri vanno a dare man forte alle truppe.. lo scontro è violento ma gli italiani sembrano tenere bene, almeno fino ad ora, la difesa del Brennerpass, limitando le perdite e ricacciando gli invasori indietro più volte.
Si avvistano poi da lontano schiere di ufficiali delle SS che sguinzagliano orde di feroci Kerberus a due teste, i temibili Dobermann geneticamente modificati; anche contro questi temibili animali mostruosi le difese sembrano reggere fino a che un ululato inaudito si impone su tutti i rumori della battaglia e un essere gigantesco irrompe nel cortile del forte.. un Kerberus alto almeno 3 metri, con 3 orribili teste.. mai vista una cosa del genere.
Questo mostro fa il vuoto intorno a se.. molte vittime cadono ai suoi piedi.. e la paura inizia a prendere il sopravvento..  ma nonostante ciò i nostri si lanciano all'attacco..  lo scontro è feroce e cruento.. Fratello Michele  subisce gravi ferite e rientra nelle retrovie in cerca di cure.. mentre Benigno, Bastiano e Romualdo riescono, dopo una lunga lotta, a fare a pezzi la creatura, seppur ognuno di loro ha rischiato la propria vita molteplici volte.
Ciò sembra fornire un po' di morale e di verve alle truppe italiane, le quali iniziano a subire molte perdite.. ma continua la tenuta delle difese.. e molti soldati gridano "Viva il Papa.. Viva l'Imperium.. Viva l'Italia.. Viva Verdi..!"
Ma come se non bastasse il Reich cala il suo tragico asso nella manica e fa avanzare diverse decine di esseri umanoidi alti dai 4 ai 6 metri.. dei veri e propri giganti.. con pugni enormi e bocche irte di denti affilati.. altre mostruosità create dagli scienziati germanici, senza dubbio..
In particolare uno di questi orridi giganti  si fa avanti nel cortile e attacca i nostri al cuore delle difese..
lo scontro è il più brutale mai sopportato dal gruppo, peggio di qualsiasi altro.. Padre Bastiano viene subito colpito e ferito gravemente.. e arretra in cerca di un frate medico.. Benigno e Romualdo lottano alla disperata, Expiator in braccio,  ma vanno vicini alla morte ad ogni colpo subito.. nel frattempo Michele da Bracciano, rattoppato alla meglio in infermeria torna subito all'assalto.. ma poi accade tutto in un attimo..
Benigno sferra un colpo devastante con l'Expiator, ma inconsapevolmente, purtroppo, va a colpire, nella foga, proprio il corpo del rientrante Fratello Michele.. dilaniandolo.. e facendolo stramazzare al suolo, in un mare di sangue.. morto sul colpo.
Da qui lo sgomento la fa da padrone.. Benigno, sconvolto, ferito e incapace di reagire, arretra.. così come Romualdo.. le truppe papali sembrano ormai in rotta.. le difese sono state schiantate.. 
il Brennero è perso..
..ritirata..!
E nella bolgia, il Generale Petrosis, ancora nel vivo della battaglia, scuote nuovamente la testa, in segno di disprezzo per questi italiani che, invece di combattere insieme, si uccidono fra loro..


La mesta ritirata dei soldati italici, sconfitti sul Brennero

mercoledì 24 aprile 2013

La battaglia del Brennero



 
Alcuni eroici compatrioti sul fronte alpino

La situazione attuale è che 3 passi sono presidiati dalle forze papali e ben fortificati (Gr. San Bernardo, Maloja e Dobbiaco), mentre un paio sono abbandonati (San Lucio e Santa Maria) e il Brennero è recentemente caduto in mano alle truppe d'assalto del IV Reich.
Il gruppo pensa bene, quindi, di stanziare in maniera abbastanza equilibrata le truppe a disposizione nei passi, poi vengono inviati contingenti militari per il recupero dei due forti abbandonati e i nostri decidono in prima persona di curare la preparazione della battaglia per riprendere il forte sul passo del Brennero.
I nostri ci si recano con la divisione egizia governata dal temuto Petrosis, oltre a milizia papale, frati ospedalieri e interpreti, Excubitores, alcune bande di Cacciatori di Morti e gruppi di Templari e Inquisitori, per un totale di circa 3mila unità.
Si sa poco di come siano organizzate all'interno del forte le truppe tedesche.. i pochi superstiti del precedente attacco raccontano di milizie della Wehrmacht, Ufficiali delle SS.. ma anche di strane creature volanti, somiglianti a sorta di uomini falena.. oltre  a truppe in divisa tedesca ma costituite da Morti.. un pericolo ed un rischio in più, sicuramente.
Inoltre, grazie ai generosi poteri divinatori che la santa spada di Galgano sviluppa nelle mani di Fratello Michele e Fratello Benigno, seppur in modi diversi, i nostri riescono a percepire altri dettagli sugli occupanti del Brennero.. e quindi i nostri cadono preda di visioni malevole.. Morti.. aberrazioni genetiche... cani a due teste.. e quant'altro.
Consci del fatto che espugnare quel fortino del terrore non sarà certo una passeggiata, il gruppo marcia sul Brennero con convinzione; per prima cosa vengono inviati, come carne da macello, diverse centinaia di fucilieri egizi.. quindi gli italici piazzano alcune postazioni d'artiglieria ed iniziano un bombardamento a tappeto del forte tedesco..
Ma i germanici, seppur colti forse di sorpresa, non tardano ad effettuare la controffensiva: truppe della Wermacht costituite da sodati Morti fuoriescono dal forte e iniziano a falcidiare i fucilieri egizi..
Poi la battaglia infuria a tutto campo.. l'esito sembra incerto.. e alla fine anche i nostri scendono in battaglia..
vengono affrontati e battuti a fatica SS, soldati, un feroce Kerberus (Dobermann a due teste, partoriti dai funesti laboratori del Reich..) che per poco non faceva passare a miglior vita il povero malcapitato Padre Bastiano.. e una grottesca e temibile creatura somigliante ad un ragno con zampe formate da membra umane.. gambe.. braccia armate di lunghi coltelli.. un orrore letale.. a stento abbattuto dagli spadoni templari di Benigno e Michele.
La battaglia del Brennero infuria dunque su tutto il passo.. ma quale sarà il suo funesto verdetto..?


Il temibile Generale Petrosis, egizio alleato italico


Una mitragliatrice italica falcidia le truppe germaniche sul Brennero


mercoledì 17 aprile 2013

Il Male non muore mai

...l'oscuro altarino...

Una blasfemia dopo l’altra e il gruppo si ritrova di fronte una densa oscurità.. di fronte.. e poco dopo ci si accorge che è anche sul retro.. dopo un breve conciliabolo e molte reticenze, dubbi, forse per mascherare una malcelata paura di affrontare quell’ulteriore prova, si decide di entrarvi.. dapprima il solo Fratello Michele.. poi gli altri.. e quivi accade l’imponderabile.. ognuno si ritrova solo.. nudo.. incamiciato.. con il cartellino al polso.. in attesa di entrare in sala operatoria.. una porta.. una fioca luce.. uno studio.. un altare.. candele.. una croce.. un libro.. di certo non un testo sacro.. ognuno ha esperienze e versioni differenti di quest’incubo reale.. qualcuno riconosce nel libro le blasfeme parole teutoniche de “Il Misterioso”, oscuro tomo sulla pratica blasfema dell’ipnotismo ed altre eretiche amenità ..
Poi ognuno fa il suo ingresso nella sala operatoria, dove ad attenderli vi è il “medico”.. il "primario".. il "rettore".. il fulcro di tutta questa malevola entità che presiede questo luogo malsano.. medico e infermieri operano un malcapitato paziente inesistente.. lobotomie.. poi tutto si fonde e si crea un turbinio di malvagità.. facce dai lineamenti distorti e disumani.. mani nere.. una voce nelle menti comunica in latino.. per sancire un funesto patto.. che forse qualcuno accetta.. mentre qualcun’altro, forse, lo rifiuta.. fatto sta che ci si trova dinnanzi anche la sacra spada di Galgano.. ognuno alla fine la brandisce, per un motivo o per l’altro.. ognuno si plasma al potere della santa reliquia in maniera differente.. poi qualcuno (o forse ognuno..) si trova nella difficile situazione di dover in qualche modo fronteggiare il male che si trova davanti.. colpi di spada.. dolore nella mente.. mente ormai sull’orlo della follia..ed alla fine per ognuno cala il buio..
Ci si ritrova quindi tutti fuori dall’ospedale.. vivi.. con la santa spada giacente in terra.. del povero Goffredo Usteboge però più nessuna traccia.. probabilmente anche lui avrà affrontato quel male puro.. ed avrà fatto una scelta.. probabilmente..
In ogni caso ormai questo è l’ultimo dei problemi.. il male palesemente è ancora fortemente presente in quell’oscuro e temuto edificio ospedaliero.. forse dovuto alle vetuste pratiche ritualistico – blasfeme perpetrate da qualche primario troppo sicuro di se.. o forse chissà..
I nostri però pensano bene di tornare indietro a Siena.. spiegare l’accaduto alle autorità ecclesiastiche locali e poi fare rotta verso Roma, alla corte papale.
Quivi si ritrova il Consiglio nuovamente riunito.. il Papa ascolta attentamente il resoconto dell’accaduto ed è lo stesso Sommo Inquisitore Santarosa che si incarica di inviare una squadra scelta di suoi inquisitori e padri esorcisti presso l’oscuro Ospedale di Casciano..
Poi si torna a parlare della guerra, della germanica minaccia imminente..
E’ tornato inoltre nell’Imperium anche Fratello Benigno “Brassi, l’egiziano” con notizie più che buone: il divino e faraonico amico Ramesse III si è infatti apertamente schierato con il Papa e sta provvedendo ad inviare sul suolo italico due ingenti battaglioni del suo esercito, formati da alcune migliaia di uomini, un centinaio di feroci Morti e due dei suoi migliori generali, fra i quali spicca il mummificato e potentissimo Petrosis.
Il Papa dal canto suo è ben contento di questa "santa" alleanza, anche in virtù del fatto che il venerabile faraone si è anche impegnato ad aiutare sul campo la liberazione di Gerusalemme, culla del cattolicesimo..
Ovviamente alcuni nel Consiglio pongono anche dubbi.. infatti Frate Agonia pensa quale impatto negativo potrebbe avere per gli uomini italiani vedersi affiancati da Morti egizi.. la questione della famigerata Bolla Papale della Captivitas Intellecti e tutto ciò che ne consegue.. ed è per questo che le truppe egizie per ora verranno stanziate in luoghi isolati ai margini del fronte alpino, pronti all’azione, ma lontano il più possibile dagli italici occhi indiscreti..
Ma vengono discusse ed affrontate tutta una serie di altre problematiche tecnico tattiche sui forti alpini del fronte.. il Gran San Bernardo, il San Lucio,  il Maloja, il Giogo di Santa Maria, il Brennero e la Sella di Dobbiaco.. alcuni dei quali non sono nemmeno presidiati.. poco più che ruderi in stato di abbandono siti in zone non sicure e nemmeno bonificate dai Morti.. quindi il primo dilemma sarà mettere in sicurezza e poi rafforzare e fortificare i vari rifugi sui passi.. e poi si discute sulle fasi di comunicazione.. sulla disposizione delle truppe e sull’arruolamento forzato delle stesse.. e altre cose del genere.. ed i nostri, ovviamente, dovranno essere nel vivo dell’azione, a presidiare uno o più forti alpini, quando arriveranno i primi invasori germanici, vivi o morti che siano..
Militari italici verso il fronte...


 

mercoledì 10 aprile 2013

Lobotomie

La fotografia trovata presso un ufficio dell'ospedale


Per prima cosa Fratello Michele tenta di uscire dal portone d’ingresso dell’ospedale, da dove sono entrati, trovandolo chiuso.. poi Fra Fausto guarda fuori da una finestra, nell’oscurità.. e con un certo disagio si accorge che dove dovrebbe trovarsi il piazzale adiacente all’ingresso è invece presente un ulteriore corpo di fabbrica dell’ospedale, confondendo oltremodo tutta la grottesca e paradossale situazione..
Con l’obiettivo di capire qualcosa di più del luogo ove ora si trovano, i nostri si dirigono alla cerca di una stanza che possa dare l’idea di essere stata una sorta di ufficio amministrativo dell’ospedale.. e dopo alcuni minuti i nostri, fortunosamente, vi si ritrovano.
Quivi possono scrutare molteplici cartelle di pazienti, libri di medicina e parecchie foto appese alle pareti.. foto che ritraggono medici in fasi operatorie.. esaminandole attentamente, Padre Bastiano e Fra Fausto azzardano che potrebbero essere interventi finalizzati alla drastica pratica della lobotomizzazione su alcuni malati..
Continuando, con un filo sempre crescente di tensione, quella buia esplorazione, il gruppo intravede davanti a se il passaggio di una figura vestita con un camice da ospedale, che transita da una porta all’altra, camminando lentamente..
I nostri si armano di coraggio e non solo e varcano quella porta: intravedono una figura inginocchiata a terra e tremante.. avvicinandosi e illuminandolo meglio scorgono in lui i connotati di frate Goffredo Usteboge.. ma nulla ricorda la fierezza e la pericolosità dell’ex inquisitore.. egli ora porta evidenti sulle tempie i segni insanguinati di una recente lobotomia.. lo sguardo vacuo.. solo un mormorio sconnesso dalle sue labbra.. irriconoscibile..
I nostri decidono di ammanettare il malcapitato e portarlo con loro; ma a questo punto Fra Fausto avverte con il suo sesto senso un pericolo malevolo presente nella porta di fronte..
Fratello Michele apre la porta.. si intravede, in un angolo della stanza, la figura di una donna, singhiozzante, camice da paziente, voltata di spalle.
Michele, con cautela, si avvicina a qualche metro da lei e la chiama.. ella si volta, mostrando una faccia a metà fra un presagio di morte, di sofferenza e di follia.. poi fissa il templare.. ed infine emette un urlo stridulo e deformando innaturalmente i lineamenti del volto balza all’attacco; tutti sono coinvolti nello scontro, difficoltoso.. perché questa diabolica entità morde, stritola, urla e infligge puro dolore con il suo tocco, oltre a causare orrore e paura con la sua voce innaturale..
Ma dopo un po’ il gruppo riesce a martoriare irrimediabilmente la paziente.. e a salvarsi la pelle.
Si prosegue quindi con l’esplorazione dell’ospedale, ormai certi che il peggio debba ancora arrivare.
Fausto è scosso nuovamente esente il male dietro una porta alla sinistra del corridoio che si sta percorrendo.. qui Michele entra e vede che vi sono due grandi vasche da bagno in disuso.. poi un attimo di buio, le torce non illuminano più.. Fausto cade.. causa la sua eccessiva tensione occulta ed emotiva.. e quando Padre Bastiano riaccende la torcia e riesce ad illuminare nuovamente la stanza ci si accorge che Usteboge non è più presente e che le due vasche ora appaiono orribilmente colme di un rosso liquido che sembra proprio sangue.. un incubo.. al che Michele accende l’Expiator e trafigge ripetutamente le vasche e il loro carnoso e misterioso contenuto.. forse dei corpi.. o forse, chissà..
In ogni caso, lasciata anche quella funestissima stanza il gruppo percorre un interminabile corridoio.. qui si manifesta nuovamente l’orrore: gigantesche e nere mani fuoriescono all’improvviso da pareti, pavimento e soffitto e si accingono a stritolare il malcapitato di turno, Fratello Romualdo.
Il Templare Michele questa volta indietreggia colto dal panico, Padre Bastiano si accinge a colpire ripetutamente le mani e il Gesuita Fausto mira e spara con il suo vetusto Bodeo, con risultati alterni.. mentre Romualdo urla di dolore ad ogni stretta delle malevole mani..
Per fortuna Bastiano non fallisce i suoi attacchi e alla fine il templare è libero, seppur stremato nel fisico.. e con l’armatura a ormai quasi a brandelli..
Proseguendo, sempre con l’intento di recuperare la sacra spada di Galgano, i nostri scorgono a terra una chiazza di sangue con quella che sembra una lingua umana tagliata di fresco.. Fausto avverte il male nelle vicinanze.. e Michele, spalancando una alla volta le limitrofe porte, viene attaccato da un uomo, senza lingua, con il volto deformato malevolmente.. ennesima manifestazione del male..
Ennesimo duro scontro.. ed ennesima sofferta vittoria.
Dopo qualche altro minuto di percorrenza una densa nebbia si manifesta in fondo al corridoio in fronte ai nostri: Fausto sente che oltre quella nebbia Usteboge è presente.. ma in fin di vita e molto sofferente.. quindi ci si getta a capofitto nell’oscurità.. dopo la nebbia si trova una porta, oltre la quale una grande stanza con una mezza dozzina di grosse catene fissate alle pareti.. ad una di queste è legato per il collo Usteboge.. ma egli è in fase di soffocamento.. e ad almeno 2 metri di altezza.. sollevato da una malvagia forza paranormale ed invisibile..
Il gruppo tenta di liberarlo e spezza la catena, riuscendoci.. ma quando Michele, da ultimo, si accinge ad uscire dalla stanza, il male anima le catene e ad una ad una si fanno sotto e attaccano i nostri, tentando si bloccarli, soffocarli e stritolarli.. ma per fortuna le possenti armi a motore e le lame riescono ad avere ragione anche di queste ferrose e diaboliche insidie…



Una delle "pazienti" incontrate

mercoledì 3 aprile 2013

"B E N V E N U T I"


La rotonda di Montisiepi



Mentre viene deliberato dal Santo Padre che sarà Fratello Benigno a tornare in terra d’Egitto per la seconda, delicata, ambasceria, onde rimediare in maniera tangibile la sbandierata amicizia del divino sovrano del Cairo per fronteggiare l’emergenza dell’imminente attacco germanico, rientra in gruppo Fra Fausto da Firenze, di ritorno dal capoluogo toscano, appunto.
Il gruppo, così rimpastato, deve quindi prodigarsi nel recupero della santa reliquia agognata sia da Sua Santità sia dal Gran Maestro Renato da Chianciano, sempre nell’ottica di avere per le mani un potente oggetto sacro contro la minaccia procurata dalla bellicosità del IV Reich.
Si parte quindi, via treno, per Siena e da lì si rimedia facilmente un carretto e due cavalli per viaggiare in direzione del complesso di San Galgano; il gruppo in città si informa presso i rispettivi ordini e viene tragicamente a conoscenza che pare sia stato nuovamente avvistato aggirarsi nelle campagne limitrofe il malevolo ed eretico Frate Goffredo Usteboge… sicuramente un problema in più..
Ma si parte.. ed il cocchiere di turno, ossia Fratello Michele da Bracciano, si dimostra alquanto maldestro ed in prossimità di un ponticello sul torrente Rosia il carretto si ribalta tragicamente.. causando danni sparsi ai passeggeri e rompendo definitivamente una delle ruote posteriori, rendendosi quindi inutilizzabile.
I nostri, sfiduciati, per forza di cose proseguono lentamente a piedi e con i due cavalli.. e dopo aver fronteggiato alcuni Morti Simplex senza troppa difficoltà, ma col timore che in campo aperto il pericolo sia comunque elevatissimo, si dirigono, per fronteggiare l’imminente nottata, verso uno dei vicini poderi abbandonati.. ma segnato con la consueta e beneaugurante croce bianca, simbolo templare di luogo sicuro.
L’indomani il gruppo marcia sul vicino paesino di Frosini, per rifocillarsi, rimediare un ulteriore carretto e scambiare 4 chiacchere con l’Excubitores di guardia e con il locale Parroco: tutti qui sono ancora scossi dal recente funesto passaggio di Padre Usteboge del giorno precedente.. l’eretico ha predicato e insultato la Chiesa romana e le autorità ecclesiastiche, come suo solito.. e poi ha ucciso col suo Requiem motorizzato uno dei due Excubitore come esempio per tutti i popolani, impauriti da quella figura terribile… infine pare essersi diretto verso Sud.
I nostri, meditando vendetta e giustizia contro quel losco figuro blasfemo, ripartono in direzione San Galgano.. Fra Fausto, con le sue ferventi preghiere mistiche, riesce a percepire che Usteboge probabilmente è anch’egli diretto a San Galgano.. forse per bramosia della santa spada.
Si giunge quindi in prossimità della Rotonda di Montisiepi, sede della reliquia: ma la triste realtà è che la roccia della spada è vuota e rovinata.. tutta la cappella è devastata e dissacrata.. eccezion fatta per l’affresco del Santo Galgano.. è più che probabile che il maledetto Usteboge abbia preceduto il gruppo e si sia impossessato della santa arma, dunque..
I nostri, ormai beffati, ripiegano quindi facendo rotta verso il vicino paesino di Monticiano, per passare la notte al sicuro: qui vengono tragicamente al corrente che l’eretico frate è stato in paese e ha lasciato il segno.. uccidendo anche qui un Excubitores.. ma questa volta brandendo una vecchia spada rugginosa (probabilmente quella del Santo Galgano…) dalla quale, alle invocazioni del frate, sono scaturite fiamme incendiarie che hanno incenerito il malcapitato giovane.
Il popolo quindi è rimasto impressionato e intimorito da quella morte “miracolosa” e si è prostrato ai piedi del folle Usteboge; ma per fortuna, il perspicace Padre semplice di Monticiano ha avuto l’astuzia di stuzzicare il folle frate, inneggiando alla sua grande fede e al suo potere divino.. e convincendo il frate e i suoi (un esiguo manipolo di fedeli) a partire per un impresa in difesa della Vera Fede, da sempre predicata dal folle eretico: infatti a pochi km da Monticiano sorge il vecchio, abbandonato e gigantesco Ospedale Psichiatrico di Casciano, da sempre oggetto di leggende e supposizioni di presenze spiritiche malevole al suo interno.
Ora, sfruttando questa radicata superstizione, il Parroco è riuscito a dirottare la furia dell’Usteboge proprio in questo luogo, chiedendo al “Santo” predicatore di bonificare con la sua fede quel luogo malevolo..
Il gruppo, quindi, parte alla volta del complesso ospedaliero abbandonato, sperando di colpire una volta per tutte l’eretico frate e di recuperare la santa spada di Montisiepi.
Ivi giunti i nostri scorgono alcuni cavalli, sicuramente degli uomini del frate.. oltre ad una tembile scritta in vernice rossa sulla porta di ingresso dell’ospedale: “Infernum est hic”, ovvero “L’Inferno è qui”.
Incuranti e baldanzosi i nosri entrano nel sanatorio, che si dimostra sin da subito di dimensioni esagerate, quasi un labirinto di corridoi e stanzoni in sequenza continua.
Fra Fausto percepisce qualcosa di strano.. vede e sente, da qualche parte dinnanzi a loro, una sedia a rotelle che gigola e si sposta da sola, senza nessuno intorno.. molto inquietante.
Il gruppo pensa bene di cambiare direzione nell’esplorazione.. ma le stanze e i corridoi continuano imperterriti..
Si decide, ormai giunto l’imbrunire, di passare la notte in una stanza ritenuta abbastanza sicura.. ma mentre Fratello Michele vi entra, da ultimo, sente come una mano sulla sua spalla, pur non vedendo anima viva dietro di se.. fenomeni paranormali...
La notte.. il riposo.. quando di veglia ci sono Padre Bastiano e Fratello Romualdo accade che l’oscurità li coglie di sorpresa, facendoli cadere addormentati.. al risveglio la consapevolezza dell’orrore accaduto: ognuno dei nostri ha al polso un cartellino con il proprio nome e la data di nascita, come se fossero pazienti della struttura ospedaliera.. e inoltre Bastiano lamenta dolori alla schiena.. dove Fra Fausto vede con orrore che gli è stata incisa sulla pelle,con una lama, la parola “ B E N V E N U T I ”..  e come se non bastasse le provviste di cibo sono marcite e piene di vermi.. e seppur dovrebbe essere l’albeggiare, dalle finestre non si vede la consueta luce del mattino ma solo una impenetrabile oscurità.. e tutto ciò, ovviamente, non fa presagire ai nostri nulla di buono...




L'ospedale psichiatrico di Casciano




mercoledì 27 marzo 2013

Gerusalemme liberata

La piana di Giza


Prima pagina dell'Osservatore di Santa Romana Chiesa


Gaudium Magnum..! Gerusalemme è libera..!
Ma andiamo con ordine.. e vedremo che alla fine non è nemmeno proprio così..
Ad ogni modo.. siamo nella cripta dove è custodito il tomo blasfemoAl-Azif.. Fratello Benigno dichiara di aver avuto ennesimo contatto psichico con il tomo malevolo.. esso vuole riunirsi alla pagina mancante.. e in molti ne bramano le conoscenze.. a proprio rischio.
Gli altri sono sempre più dubbiosi sulla sanità mentale del templare.. ma continuano a fidarsi, per ora.. così si scoperchia il sepolcro.. i templari stanno a torso nudo ed Expiator accesi alla mano, liberi da armature ormai a brandelli, mentre Padre Bastiano più saggiamente indietreggia e impugna Beretta e spada; sul fondo della tomba uno scheletro con stretto al petto un tomo.. il Necronomicon.. Fratello Michele fa per prendere il libro.. ma l’oscurità tutto inghiotte.. e poi i nostri si ritrovano in quella che pare la piana di Giza, con le sue misteriose Piramidi.. ma c’è anche il sarcofago.. e da questo fuoriescono 4 ombre oscure e maledette, esseri di pura malvagità, che bramano la vita dei nostri.. lo scontro è duro e le ferite si moltiplicano sulla pelle dei nostri.. ma alla fine colpiscono più volte quegli esseri che sembrano liquefarsi e venire assorbiti fra le sabbie.. poi Bastiano si avvicina al tomo in pelle umana.. lo involtola in un panno per non venire a contatto.. ma ha oscure visioni.. poi il buio.. e infine una orribile creatura balza addosso all’Inquisitore dal sarcofago, atterrandolo.. tutti vanno alla carica.. ma questo essere è ancora più temibile dei precedenti, nero come la notte.. Bastiano rischia la morte.. e rimane vivo per un pelo.. alla fine anche questa maledizione viene rispedita alla sabbia.. poi tutti sono intorno al Necronomicon.. Bastiano è tentao dalle sue visioni.. Romualdo si accinge a cogliere il tomo.. ma Benigno non resiste e gli balza addosso per fermarlo.. il libro deve essere suo..! al che Fratello Michele coglie l’occasione e sferra un colpo di Expiator al pacchetto dove è contenuto il libro.. distruggendolo in mille brandelli.
Al che tutti riprendono coscienza di loro stessi.. ci si ritrova nella cripta.. e si decide di tornare indietro..
Dopo ore di tentativi fallaci, solo per puro caso i nostri imbroccano la giusta combinazione della sequenza delle pietre da infilare nella porta metallica per uscire.. e ci si ritrova nuovamente alla piana di Giza, questa volta realmente, o almeno così sembra..
Il gruppo, abbandonate folli idee di fuga dallEgitto, pensa bene di dirigersi verso il Cairo, per rendicontare dell’accaduto il divino Ramesse; dopo qualche giorno di marcia fra le tranquille cittadine egizie lungo la strada principale, si giunge alle porte della capitale.
Quivi Benigno chiede fiducia agli altri: egli infatti vuole recarsi da solo a colloquio con Ramesse per risolvere una volta per tutte la questione e far tornare tutti sani e salvi a casa.
Il gruppo ha molti dubbi.. visti gli squilibri manifestati dal templare ultimamente.. ma quando Michele lo fa giurare sulla Croce tutti si fidano.. o si rassegnano..
Fatto sta che verso sera Benigno varca le porte del Cairo.. per uscire solo all’alba, con notizie raggianti.. Ramesse libera tutti gli italiani prigionieri, con i due incrociatori.. il gruppo è libero di tornare in patria, con la consapevolezza che Ramesse è più che ben disposto ora a stringere un patto di alleanza con il Papa.. inoltre il Divino Figlio di Amon Ra si è impegnato per aiutare il Papato nella riconquista di Gerusalemme..! Che quindi diverrà quindi ben presto libera dai Morti e annessa al Sanctum Imperium.. condizioni straordinarie, certamente.. ma i nostri hanno molteplici dubbi sul prezzo che Benigno si sia impegnato a pagare.. o abbia già pagato al Faraone per ottenere tutti quei benefici insperabili solo poche ore prima…forse si dubita che il templare abbia ceduto a Osiride Incarnato solamente la pagina dell’Al-Azif in suo possesso.. ma tant’è.. e per ora a caval donato è meglio non guardare in bocca.
Indi per cui, fra mille onori, canti, balli e festeggiamenti, il gruppo lascia il Regno di Osiride per tornare, navigando, al suolo italico.. e si va velocemente a Roma, presso il Vaticano, per rendicontare Sua Santità sulla vittoriosa missione egizia appena conclusa.
Il papa si compiace.. ma una nuova minaccia incombe sul Santo Impero: da fonti teutonic

he infatti è giunta voce che il IV Reich sia in procinto di un assalto diretto ai confini italici, sulle Alpi, una vera e propria invasione..!
Il Santo Padre ha quindi indetto un consiglio direttivo per fronteggiare l’emergenza.. insieme ai nostri vi sono quindi i soliti vertici.. il Sommo Santarosa, Renato Da Chianciano.. ma anche i componenti del direttivo.. il Maestro Templare Ferdinando da Rieti, il Magister Giorgio De Cremisi (detto “Frate Agonia”…), il Generale della Sancta Militia Annibale Bergonzoli e un noto Ingegnere, grande esperto di progetti bellici, vecchia conoscenza dei nostri, il Dott. Ing. Mario Timperi.
Ognuno dice la sua.. la situazione è grave.. il Sanctum non ha un esercito in grado di competere con quello germanico.. pochi uomini e male armati.. ma a tale scopo giunge come una benedizione pasquale la notizia della positiva ambasceria svolta presso Ramesse III.. che potrebbe diventare un potente alleato militare sul fronte alpino.
Si delineano quindi le priorità: il Papa esige che qualcuno si rechi al Cairo per definire nero su bianco, in ogni dettaglio, l’alleanza fra il Sanctum Imperium ed il Regno di Osiride, sperando che il divino faraone non abbia cambiato idea e si impegni a inviare concretamente e velocemente molti suoi uomini in Italia.
Inoltre Renato Da Chianciano chiede che qualcuno si prenda in carico la missione di recupero di una importante, potente e santissima reliquia: la Spada di San Galgano, in terra toscana ancora non libera dalla piaga dei Morti.
Quindi il gruppo si interroga su come e cosa fare…


La gioia della popolazione di Gerusalemme alla notizia dell'annessione italica