Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 24 novembre 2010

"Per un triste Re Cattolico ho inventato un regno e lui lo ha macellato su di una croce di legno" (F. De Andrè - Rimini)

Rimini centro, piazza Giulio Cesare semi distrutta

Superate le infauste peripezie della mortifera villa cervese, i nostri, guidati dall’esperto Di Berra al volante del malconcio Autocarro Fiat 626, giungono, ormai a notte fonda, nei pressi del territorio riminese.
Seguendo una plausibile deviazione che li fa allontanare dal B.go S.Giuliano, zona ancora troppo insicura causa Morti, i nostri arrivano nei pressi della Stazione del Dazio in zona B.go S. Giovanni, non prima di aver intravisto una camionetta della Sancta Militia, di colore grigio-verde con croce bianca sulle fiancate, occupata da sei Crociati, aggirarsi in perlustrazione nel forense riminese, subito fuori dal sicuro centro cittadino, i quali, con sicurezza, hanno fatto a pezzi un paio di traballanti Morti, solo ordinaria amministrazione…
Alla Stazione del Dazio hanno inizialmente un equivoco dialogo con gli Excubitores della guardiola, che poco dopo si sincerano della bontà delle loro affermazioni…nulla di problematico, almeno per il momento… Subito dopo aver giustamente regolato la questione del pagamento del dazio dovuto, la compagnia si divide secondo gli interessi; mentre i feriti ricevono le sapienti medicazioni di Padre Pericoli, Vipera pensa sia opportuno fare una capatina all’Emporio… Qui conosce l’esperto gestore del medesimo, il Sig. Sante Baldelli, forse non proprio uno stinco di santo, quasi al limite del contrabbando, ma tutto sommato una buon anima, con il quale si accorda per diversi “affari”, lontano da occhi indiscreti…
Al Bar Trattoria i nostri scambiano qualche battuta col locandiere, Pino Manduchi, il quale oltre a servire una buona cena, rivela che forse un suo amico, l’ex fattore Alessio Belisardi, potrebbe avere bisogno di aiuto per riconquistare la sua fattoria poco fuori città, abbandonata 6 mesi or sono, causa attacco di famelici e numerosi Morti… inoltre pare che da qualche mese in città siano avvenuti un paio di orribili delitti collegati a rapimento di bambini…
Nel frattempo i due religiosi del gruppo, Padre Pericoli e Padre Bastiano decidono di andare un momento a pregare nella Cappella, facendo la conoscenza di due sacerdoti, Don Riccardo e Don Berto, che di fatto coordinano tutte le attività della Stazione, chiudendo, a volte, più di un occhio nei confronti dei traffici del Baldelli…
Passano la notte accucciati come sfollati sulle panche della Trattoria, ma non sono i soli, di questi tempi…
Il mattino dopo attraversano l’Arco d’Augusto ed entrano finalmente in città, non dopo aver dato un’occhiata alle due lapidi commemorative poste nei pressi dell’Arco, vicino al carro armato alleato, lasciato in loco come monito, una lapide a firma del Comitato di Liberazione Romagnolo, ormai in rovina e l’altra, in marmo, a firma di Sua Eccellenza Cristiano Valentini, Vescovo di Rimini…
Dopo aver superato i controlli di rito dei Crociati della Sancta Militia di guardia all’ingresso cittadino ed aver rimediato una mappa di Rimini , i nostri decidono di lasciare il loro malridotto autocarro al vicino meccanico e fabbro, Sig. Stargiotti Benito, per una revisione.
Poi si recano, come da accordi, alla sede del vescovado, presso il Tempio Malatestiano, attraversando il cuore ferito di una città ancora non del tutto ripresasi dalla tragedia dei bombardamenti e dell’orrore dei Morti.
Qui, dopo breve anticamera, vengono ricevuti dal Vescovo in persona, Mons. Valentini, la massima autorità cittadina; egli è un uomo di bianco vestito, sulla sessantina, basso e tarchiato, i capelli tagliati cortissimi, il quale dopo un breve scambio di convenevoli, un accenno al possibile rapporto di collaborazione ed alla situazione generale in cui versa la sua Diocesi, raccomanda caldamente ai nostri, vedendo la gravità delle loro ferite, un ricovero presso la Misericordia cittadina, sita in Via Ducale, per poter riprendere al più presto le forze e iniziare in concreto l’attività collaborativa.
I nostri accettano di buon grado, riconoscendo la durezza degli scontri affrontati nella maledetta villa in quel di Cervia...
Alla Misericordia passano 8 lunghi giorni in degenza, recuperano dalle lesioni subite ed il Cacciatore Ettore Zonzini riesce, nonostante ascoltare gli altri non sia tra le sue principali prerogative, a carpire da due frati di servizio che in quei giorni qualcosa di orribile è accaduto, forse l’ennesimo delitto…
Usciti e ristabiliti, regolano gli affari precedentemente iniziati con Sante Baldelli e con il meccanico Stargiotti mentre Padre Pericoli decide di fare visita al Belisardi, lo sfortunato fattore che ora vive, esule, all’Albergo Aquila d’Oro, nel centro cittadino e prende accordi col medesimo per un eventuale azione atta a liberare il suo podere e farlo così tornare, dopo più di sei mesi, a casa.
Ricompattato il gruppo i quattro si avviano per la seconda volta verso la sede del vescovado dove, nella sala d’attesa, scorgono l’imponente ed inequivocabile presenza di un Cavaliere Templare, forse un quinto elemento chiamato a raccolta dal lungimirante Mons. Valentini, il quale aveva spedito, alla fine del mese di Ottobre 1957, 10 lettere… ma per ora solo 5 uomini pare si siano presentati alla sua Diocesi…


Ps: Nota tecnica, dimenticavo una cosa importante, dovete togliere la benzina che il vostro Fiat 626 ha consumato nei 25 km percorsi da Cervia a Rimini… guardate sulla relativa scheda del veicolo il suo consumo e fate il conto…

Pps: Oggi mi sono confrontato via mail con Matteo sulla sessione prettamente discorsiva che abbiamo giocato ieri sera… premettendo che i suoi suggerimenti sono oltremodo ben accetti e che come gli ho spiegato, giocare come consigliava lui ci porterebbe ai massimi livelli di gestione interpretativa dei PNG (ma non garantisco di riuscirci…) spero che voi tutti vi siate potuti divertire ieri, anche senza giocare attivamente degli scontri; forse il gioco, in alcuni momenti di dialogo e soprattutto di scambi commerciali, è stato un poco appesantito e rallentato dal dover fare conteggi e valutazioni di compravendita; io, avrete notato, almeno la metà dei dialoghi li gestisco interpretandoli sul momento, pur avendo una traccia che mi scrivo prima, quindi non sono sicuro che vi possa risultare piacevole la sessione, ma me lo auguro..! In ogni caso le prossime sessioni saranno molto più agili e bilanciate, fra azione e dialoghi, non temete! Ieri ho dovuto farvi fare una sessione totalmente discorsiva per introdurvi nel contesto riminese; inoltre sappiate che io, come spiegavo a Matteo, punto molto sul potervi dare IN MANO veri documenti realistici come cartine dell’epoca ma anche le foto storiche, i veicoli, le armi, le insegne commerciali, le piantine degli edifici, ecc. e questo mi porta via la metà del tempo che dedico alla redazione delle avventure di Sine, oltre che i tre quarti della mia ormai compromessa sanità psico-fisica…! In ogni caso concludo il mio sproloquio dicendo che ogni vostra osservazione è sempre assolutamente ben accetta, ad esempio avete visto che bello è stato giocare con le luci spente, con le candele, quella temibile musica di sottofondo.. l’importante è divertirsi tutti quanti, io mi sto divertendo un sacco, vedrete che miglioreremo tutti insieme io e voi, ognuno nel suo ruolo..! Alla prossima, sciocchi..! Oh Oh HAHAH…

venerdì 19 novembre 2010

Azioni multiple

Ancora un chiarimento.. per un errore che ci trasciniamo da 2 settimane.. le azioni multiple.
Noi abbiam sempre fatto che con più azioni il malus andava da 0 alla prima, poi -3 alla seconda, -5 alla terza azione e così via fino al limite di 5 azioni.
Purtroppo sbagliavamo! Infatti se fate più di un'azione il malus massimo si estende a tutte le azioni..! es. con 2 azioni avete per entrambe un malus di -3, se fate 3 azioni avrete un bel malus di -5 su tutte e tre le azioni, ecc.

Chiaro..?!

Saluti,
Lòmion il Cartomante smemorato (e assonnato...)

ps: a sto punto mi sa che con la vecchiaccia di martedì scorso (io la immagino come in questa foto qui sopra..) eravate veramente spacciati.. o quasi.. vabè, sarà per la prossima volta.. oh oh hahaha..!

giovedì 18 novembre 2010

Numero massimo di azioni consentite

Anche martedì scorso abbiamo inevitabilmente, essendo solo la nostra seconda sessione di gioco di Sine, commesso almeno un errore di distrazione-interpretazione delle regole, questa volta per quanto concerne il numero massimo di azioni consentite.

Ecco un piccolo chiarimento:

Sappiamo tutti che al massimo si possono effettuare 5 azioni nel proprio turno; e io mi ricordo che diverse volte alcuni di voi hanno fatto un movimento più 4 attacchi di spada, totale 5 azioni.

Sembrerebbe corretto ma invece non lo è in quanto bisogna anche considerare il numero massimo di azioni possibili in funzione del tipo di arma che si sta adoperando.. (vedere la tabella delle armi che vi ho fornito..) es. con la spada al massimo 3 azioni di attacco, poi nulla vieta di fare altre 2 azioni di altro tipo, movimento, ecc. Oppure con alcune armi da fuoco si può fare una singola azione di attacco più altre 4 di altro genere, ecc.


Per chiarezza e regolarità..


Saluti,

alla prossima,

Lòmion

mercoledì 17 novembre 2010

Cervia: la villa, la vecchia, la fuga



Cervia, Novembre 1957, una villa isolata…

Siamo ora al piano superiore: qua i nostri quattro si trovano alle prese con rinnovata tensione, orrore e raccapriccio.

In una stanza scoprono, sotto un lenzuolo macchiato di nero inchiostro, in un piccolo lettino, il cadavere di una bambina, morta da tempo, un Mortuus Larvalis, immobile, solo il battito continuo dei suoi denti famelici ma innocui scuote il silenzio pesante della stanza… in mano stringe un piccolo diario.. descrizione dell’orrore capitato a lei ed alla sua famiglia nel 1954 quando la nonna muore per una malattia, si risveglia in un mostro terribile, stermina famiglia e domestici e la piccola si chiude in camera a morire lentamente di fame e di terrore…

Ovviamente l’aver accertato la presenza nella villa di questa temibile creatura induce i nostri ad abbandonarla il più in fretta possibile, anche perché, da un terrazzo, notano una dozzina di Morti che si stanno accalcando intorno alla recinzione della villa.

Ma la vecchia li fiuta, li segue, è in agguato da tempo… e così quando “Vipera” esce dalla porta principale al piano terreno è sotto l’attacco di scure e morso dell’atroce morta creatura; lo scontro causa paura e laceranti infette ferite a tutti i partecipanti, la vecchia viene martoriata e mutilata più volte e dopo l’ultima amputazione della testa finalmente cessa di essere una minaccia.

I nostri ora riescono, malconci, a recuperare sia le chiavi dell’Autocarro Fiat 626 sia le chiavi del lucchetto della cancellata e fuggono a tutto gas (si fa per dire..) ritornando sulla buia strada statale Romea, lasciandosi alle spalle una dozzina di Morti gorgoglianti e una villa desolata e satura di morte e abbandono…

Direzione Rimini, se Dio vuole… ma prima tappa più che obbligata e obbligatoria alla Stazione del Dazio del Borgo S. Giovanni, appena fuori dalle mura cittadine…

lunedì 15 novembre 2010

Precisazione

In aggiunta al precedente post sui chiarimenti c'è il discorso delle protezioni e qui ho commesso un errore l'altra volta.

In pratica io ogni volta che il Morto mordeva Alex al ventre o torace, zona protetta dal suo giubbotto antip., gli ho tolto i punti di protezione fino a rovinarlo del tutto.

La regola, per fortuna vostra, invece è diversa.

Bisogna per prima cosa vedere se chi attacca ha una classe di danno con la sua arma o morso almeno pari ai punti protezione dell'armatura.

es. giubbotto alex p.p. 5, danno morso del simplex 0.

in questo caso il morso non fa danno ne ad alex ne al suo giubbotto.

Ma se, ad es., il morso avesse avuto una classe di danno pari a 2, alex ugualmente non subiva danni (perchè 2 è inferiore a 5) ma il giubbotto subiva comunque 2 danni ai suoi punti protezione scendendo da 5 a 3.

Se per assurdo alex fosse stato attaccato da un arma con classe di danno pari a 6 il giubbotto si sarebbe distrutto, alex avrebbe già subito 1 danno (6-5=1) e poi si sarebbero dovuti sommare a questi i restanti danni descritti nella carta estratta.


Spero sia un po più chiara la questione delle protezioni e comunque ne riparliamo meglio domani sera.


Ciao,

Lòmion

venerdì 12 novembre 2010

Chiarimenti

Alcuni chiarimenti su dubbi emersi durante e dopo la partita inaugurale di martedì scorso:

1. Counter fallimenti prove di abilità: ogni 10 errori utili durante una fase utile del gioco si avanza direttamente e subito di un grado in quell’abilità; a fine avventura invece si modificano i counter fallimenti residui in base al vostro punteggio di intuito: quindi si modifica il numero dei counter fallimenti a discrezione dei bonus o malus che avete e potete aggiungere o togliere fallimenti in ogni abilità dove avete fallito almeno 1 volta;

2. Per aumentare le caratteristiche dovete aspettare la fine dell’avventura e prendere i punti avanzamento: se avete forza fisica pari a 4 e volete aumentarla a 5 dovete spendere ben 5 punti.. e cosi via…

3. Per aumentare le abilità oltre il valore di 7 avete bisogno, oltre ai 10 fallimenti, anche di un adeguato periodo di apprendistato e di un maestro…

4. Per apprendere nuove abilità dovete trovare qualcuno che ve le insegni, egli deve avere almeno grado 5 in quell’abilità, poi voi dovete fare un periodo di apprendistato e poi prova su Intuito: se va bene, ok, altrimenti non imparate…somari!

5. La parata l’abbiamo interpretata bene, si fa con un test di uso-arma e si para solo con armi bianche; la schivata invece ha gli stessi effetti ma si effettua con un test di coordinazione pura e si può usare anche x evitare i proiettili lenti (frecce, coltelli, dardi, ma non proiettili..!) ma con coordinazione dimezzata…;

6. Vitalità: voi avete 8 punti, se arrivate a 0 non morite ma dovrete fare dei tiri x lo svenimento; la morte avviene quando arrivate a -8 oppure quando ricevete una ferita mortale (vi porto la tabella martedi…) ;

7. Il Fante: ha effetti diversi a seconda del seme.. può, come abbiamo visto, rovinare le armi, oppure vi fa perdere le azioni seguenti, dipende dal seme…

8. Infezioni delle ferite: chi viene morso da un Morto putrido deve fare un test su Forza Fisica o essere infetto e perde 1 p.to di vitalità al gg (se sbaglia ogni giorno test su forza fisica) e ha sempre -2 su ogni azione… pesante..! Per curarsi serve un azione di pronto soccorso o medicina andata a buon fine, oppure amputarsi adeguatamente la parte infetta.. hahahah..!

Alla prossima sessione, ciao a tutti,
Il Cartomante Lòmion

mercoledì 10 novembre 2010

Da Ravenna a Rimini: l’autobus, i Morti, la villa

L'Autobus Alfa Romeo
Il cancello della villa
L'Autocarro Fiat 626

(Inizia qui il primo capitolo dell'avventura di Sine Requie Anno XIII ambientata a Rimini e dintorni... buon divertimento..)

Ravenna, 09 novembre 1957, ore 16 circa: dal centro cittadino un gruppo di un paio di dozzine di persone sta aspettando la partenza di un autobus diretto a Rimini.

Fra queste vi sono quattro passeggeri sconosciuti ma accomunati dall’aver ricevuto una medesima lettera, una proposta di incarico presso la diocesi riminese, da Sua Eccellenza Mons. Cristiano Valentini.
Due sono Cacciatori di Morti: Vito Di Berra detto "Vipera" , ex paracadutista e reduce di El Alamein e Ettore Zonzini, un passato in un orchestra folk poi autista di frontiera fra Italia e Germania; due invece sono religiosi, un frate penitenziale, Bruno Pericoli, inquietante albino ma esperto medico e un sotium inquisitoris...
Dopo 15 km di percorrenza sulla malmessa strada statale Romea, il rosso autobus arrugginito ha il primo stop tecnico, risolto brevemente ma senza un pizzico di tensione per la sosta imprevista in territori molto pericolosi.
Dopo altri 10 km, più o meno all’altezza della città di Cervia, luogo pericoloso in quanto non liberato dalla piaga dei Morti, purtroppo il vecchio autobus Alfa Romeo datato 1944 patisce un secondo e più tragico stop a causa di un nuovo guasto meccanico: poco dopo la sosta infatti i passeggeri subiscono l’attacco feroce da parte di un folto numero di Morti e la maggior parte non ha scampo.
Gli unici che riescono, non senza alcune ferite e grande spavento, a fuggire dalla scena dell’orrore sono i due cacciatori di morti e i due frati; essi fuggono e sentono dietro di loro le grida agghiaccianti dei Morti e dei restanti passeggeri, ormai perduti… nel buio della sera si lasciano alle spalle il vecchio autobus coi fari accesi sulla Romea, grondante sangue e brulicante di cadaveri ambulanti…
I quattro giungono dopo una ventina di minuti di corsa forsennata ad una mura di recinzione, una cancellata arrugginita, una villa isolata…
Entrano, decidendo di usarla come riparo, cercando qualsiasi mezzo per poter andare a destinazione: Rimini infatti dista ancora circa 25 km da qui…
Nel cortile della villa trovano una rimessa con un vecchio Autocarro Fiat 626 del 1942, di colore azzurro, gomme a terra, un po ammaccato e arrugginito, senza benzina ne chiavi e con il fanale anteriore destro irrimediabilmente rotto; in un angolo del cortile, fra tentennamenti e paure, scovano quello che poi si rivelerà essere un Morto Consuetudinario, il quale, incurante di tutto, continua follemente a “curare” il giardino… ma un Morto incute sempre e comunque una comprensibile e giusta reazione di terrore negli uomini.
In un capanno degli attrezzi poi trovano sia utensili e benzina sia una serra e Padre Bruno Pericoli vede avvicinarsi il cadavere di una donna putrefatta con una minacciosa ascia in mano; la scena è raccapricciante e dopo un lungo scontro i quattro riescono ad avere la meglio.
Successivamente entrano nella villa da una finestra al p.t.; all’interno, esplorando il piano terreno, trovano disordine, abbandono, vecchi ritratti di famiglia, un fucile carcano scarico e all’interno della dispensa un Mortuus simplex (un tempo egli era il maggiordomo di casa) che li attacca ferocemente.
Lo scontro sembra ad appannaggio dei quattro ma nonostante la superiorità , la famelicità del Morto causa notevoli ferite e danni imprevedibili soprattutto a "Vipera" e Ettore… ma alla fine lo fanno a pezzi e lo lasciano fremente sul pavimento…

e chissà ora cosa li attende al piano di sopra…


martedì 2 novembre 2010

Rimini 1957

Eccovi una breve cronologia dell'ambientazione locale dalla quale, più o meno, dovremmo partire: Rimini.

N.B. : ribadisco, x chi dovesse leggere al di fuori del gioco, che quanto segue è tutta fantasia, ai soli fini ludici, per il gioco di ruolo Sine Requie Anno XIII...

Rimini 1957
di Lòmion Aldaron
Ambientazione per Sine Requie Anno XIII

Breve Cronologia

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6 Giugno, La città è già allo stremo delle forze a causa dei continui bombardamenti subiti dagli alleati e in questa situazione tragica avviene anche il fatidico Giorno del Giudizio, i Morti si Risvegliano, le truppe tedesche presenti sul territorio riminese cercano di arginare come possono i Morti ma devono impegnarsi per arginare anche l’avanzata dell’esercito alleato; i superstiti cittadini di Rimini si rifugiano entro il perimetro delle mura del centro storico che, in ogni caso, non risulta essere del tutto sicuro.

8 Luglio, La Germania si arroga la vittoria del secondo conflitto mondiale sugli alleati e sull’Italia; l’esercito nazista riesce a mantenere, con sempre maggiore fatica, il controllo della città di Rimini a causa di azioni di guerriglia partigiane e al crescente numero dei Morti in circolazione.

13 Settembre, Cadono i contatti con le città limitrofe, lasciando Rimini nel più totale isolamento.

Novembre, Dilaga l’orrore dei Morti fra gli invasori tedeschi, la fame porta la popolazione di Rimini allo sfinimento, moltissimi cittadini debilitati dagli stenti vengono preventivamente arsi vivi dai soldati nazisti in Piazza Giulio Cesare, terrorizzati da un loro possibile Risveglio.

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Gennaio, Rimini viene assalita con sempre maggior frequenza e ferocia dai Morti, provenienti sia dalle zone dell’entroterra sia dal litorale; i tedeschi non riescono più a far fronte alla minaccia e fra la sempre più esigua popolazione il malcontento è ai massimi livelli, chi può tenta improbabili esodi verso città ritenute più sicure, andando così ad accrescere il numero dei Morti…

21 Febbario, Sul lago Trasimeno gli Alleati sconfiggono pesantemente i tedeschi; Le truppe del Reich iniziano a ritirarsi dal territorio italiano.

27 Marzo, I partigiani riminesi si coalizzano e riescono a liberare la città anche e soprattutto per il logoramento delle truppe del Reich, ormai in rotta.

26 Aprile, I partigiani fondano una forma di autogoverno provvisorio di stampo filo-comunista, il Comando di Liberazione Romagnolo e si installano all’interno del Palazzo del Podestà e dell’Arengo.

28 Aprile, In un piccolo paese della provincia di Como, Benito Mussolini, fuggiasco, viene intercettato dalle forze partigiane, catturato e arso vivo insieme alla sua amante Claretta Petacci.

29 Aprile, Completo ritiro delle truppe tedesche dal suolo italiano. Questo sarà ricordato come il Giorno della Libertà.

Dicembre, A Rimini cade il Comando di Liberazione Romagnolo, per le continue dispute interne. La città è allo sbando, ormai senza più difese stabili, tra i numerosi gruppi di briganti e le orde di Mori che ormai circolano quasi liberamente anche per le vie del centro cittadino.

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Aprile, I partigiani si riorganizzano e riescono a riprendere il controllo di Rimini, spalleggiati però da una ristretta cerchia di famiglie influenti le quali, di fatto, governano la città.

Ottobre, Vengono lentamente ristabilite una minima parte delle difese cittadine e una parvenza di ordine pubblico anche se circolare per le vie della città risulta ancora piuttosto pericoloso.

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11 Gennaio, Muore Re Vittorio Emanuele III, ma per Rimini è praticamente un evento ininfluente, essendo una città di provincia, lontana molto più della sua mera distanza geografica dalla capitale e dalla sua politica.

13 Gennaio, Papa Pio XIII si autoproclama capo politico e spirituale d’Italia che, da ora in poi, si chiamerà Sanctum Imperium, il Santo Impero.

16 Marzo, Da Rimini è in partenza la cosiddetta “Comitatu Fidelium”, la Carovana dei Fedeli, un convoglio di circa 40 famiglie che lasciano la città per cercare asilo a Roma. Solo un quarto di loro arriverà sana e salva a destinazione.

27 Maggio, Il Giorno della Redenzione: in tutto l’Imperium vengono messe fuori legge e sequestrate le armi, i veicoli a motore e le invenzioni più moderne per consegnarle al Papato. In ogni caso la maggior parte degli italiani nasconderà nelle proprie abitazioni svariati oggetti “proibiti”…

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A causa delle nuove e sempre più frequenti invasioni dei Morti il caos regna nella città di Rimini: cadaveri barcollanti e putrefatti imperversano in ogni strada e ogni edificio abbandonato fuori e dentro le mura cittadine. Si stima che in questi anni la popolazione abbia raggiunto il suo più recente minimo storico di circa 3.500 abitanti (solo nel giugno del 1944 erano circa 53.000). I pochi superstiti rimangono arroccati nei meglio difendibili edifici storici del centro come Castel Sismondo, il Tempio Malatestiano, il Palazzo del Podestà, dell’Arengo e all’Aquila d’Oro ed escono di rado solo per sciacallare i resti della città in rovina in cerca di preziose provviste.

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Marzo, In città la situazione è sempre drammatica ma iniziano a circolare delle voci su un imminente azione dell’Iperium atta a liberare Rimini dai Morti; i Templari infatti si sono resi celebri per svariate azioni similari nelle più grandi città nei mesi precedenti ed ora si stanno adoperando anche sulla provincia. Nonostante le immani difficoltà un briciolo di speranza torna alla popolazione riminese.

3 Maggio, All’alba la spedizione per la liberazione di Rimini entra finalmente in città; si susseguono numerosi combattimenti su tutto il territorio cittadino e le forze partigiane riminesi (ma anche molta gente comune) si uniscono ai Cavalieri Templari nella battaglia per la libertà.

5 Maggio, Nonostante alcuni focolai di Morti rimangano in circolazione, la città viene dichiarata ufficialmente libera dalla piaga. I Templari si installano a Castel Sismondo e assumono momentaneamente il controllo di Rimini.

Giugno, La popolazione, galvanizzata dalla nuova ondata di fede e di speranza successiva alla liberazione, inizia a manifestare la volontà di allinearsi con le principali città dell’Imperium, caldeggiando che il capo politico sia presto scelto in maniera definitiva e sia un religioso.



2 Luglio, Il potere politico del riminese viene concesso, a furor di popolo, all’attuale Vescovo della città, Mons. Cristiano Valentini, ritenuto dai più un sant’uomo.

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Sotto la guida di Mons. Valentini la città di Rimini inizia a ritrovare prosperità; inizia una complessa opera di ricostruzione e di messa in sicurezza di varie zone della città. Gli edifici pubblici vengono occupati dalle varie istituzioni, parte delle campagne vengono rimesse a coltura. Ma la situazione accusa ancora alcune criticità: in particolare l’abitato del Borgo S. Giuliano e tutta la fascia costiera sono ancora luoghi abbastanza pericolosi, con Morti in circolazione, banditi e il sospetto di alcuni focolai eretici.

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Settembre, Il Vescovo Valentini è abbastanza soddisfatto della sua opera di bonifica del riminese ma non potendo contare più di tanto sugli aiuti provenienti da Roma decide di contattare un manipolo di abili professionisti per raggiungere con più facilità e celerità i suoi santi scopi a beneficio di tutta la cittadinanza…