Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 30 novembre 2011

La battaglia di Palazzo Te

Benigno da Frittole, insieme al redivivo Michele da Bracciano (velocemente medicato e armato alla meno peggio), conduce un ristretto manipolo di Fratelli per la sotterranea via delle fogne, alla volta di Palazzo Te, per guidare l’avanguardia dell’incursione templare dritto al cuore della Santa Inquisizione mantovana.
Fortuna vuole che le fogne si rivelano meno pericolose del previsto: si ode solo qualche eco lontana di passi, lamenti e rantoli non propriamente umani.. ma nulla più, probabilmente qualche sparuto Morto, perso nel sottosuolo, ma non è il momento di occuparsi di lui.
Seguendo sia le indicazioni di Michele, sia le poche insegne, il gruppo giunge rapidamente alla botola di accesso all’ex infermeria di Palazzo Te; qui si da inizio all’incursione, dapprima furtivamente, cercando di restare celati nell’ombra.. per poi esplodere in un terrificante assalto diretto ai 4 Conversi di guardia alla porta d’ingresso del Palazzo, in modo da spalancare la via al grosso dei Templari in arrivo dall’esterno.
In pochi minuti si scatena una battaglia estesa e sanguinosa, combattuta dai Cavalieri Templari da una parte e da Conversi, Sotium e Inquisitori armati di Requiem dall’altra.
Il grosso dello scontro si consuma nell’ampio cortile interno del Palazzo, i morti si contano a decine.. e ogni schieramento si impegna a fare repentinamente a pezzi i corpi dei caduti, compatibilmente con il protrarsi della battaglia, onde evitare che tutta Mantova sia in brevissimo tempo invasa da un esercito di cadaveri ambulanti e famelici.
Benigno e Michele, sebbene ingaggiati in molteplici cruenti scontri, riescono ad avere sempre la meglio sui loro avversari, fino a che riescono a vedere che il Maestro Sullo, insieme al suo primo ufficiale, tenta una furiosa incursione nelle sale interne; i nostri tentano di seguirlo per dargli man forte ma vengono bloccati per qualche minuto ancora da un paio di Sotium particolarmente ostinati…
Liberatisi di questi, raggiungono l’interno di Palazzo Te e vedono che il Maestro Sullo è a terra con un braccio probabilmente spezzato e comunque lacerato e ferito gravemente, mentre il suo ufficiale è stato fatto a pezzi, in un lago di sangue.
Il Maestro indica il colpevole di tutto ciò in Zattra: il Magister si è barricato nel suo ufficio, ultima sua difesa, insieme ad un paio di Conversi.
Michele allora imbraccia l’Expiator del Fratello caduto e si accinge a sfondare la porta che lo separa dal blasfemo Inquisitore, al grido di “Tu, Zattra, sei mio..!”.
Lo scontro è dei più impegnativi: infatti inizialmente i nostri si perdono in molteplici sfortune, tentennamenti, colpi maldestri e tiri mancini.. mentre il Magister, brandendo il suo Requiem, infligge una estesa ferita emorragica alla gamba destra di Benigno.
Ma col passare dei secondi Michele affina la mira e riesce a mozzare in un sol colpo il braccio destro di Zattra, il quale cade a terra morente in una pozza di sangue.
Poco dopo anche Sullo, seppur dolorante, appare sulla soglia e da man forte ai nostri per avere rapidamente ragione delle ultime resistenze dei Conversi; in ogni caso la battaglia sta ormai volgendo al termine, a netto favore dei Cavalieri del Tempio.
Nell’ufficio del Magister vengono facilmente rinvenute prove compromettenti e schiaccianti: lettere con nomi e luoghi di numerose personalità coinvolte in loschi traffici, un libretto a nome del Vescovo Santamaria che descrive inequivocabilmente la sua ossessione morbosa e le sue sventurate piccole vittime innocenti provenienti dal vicino orfanotrofio… ma purtroppo il memoriale della Pansardi non viene rinvenuto ed anzi si apprende, da altre documentazioni rinvenute, che esso sarebbe stato già spedito dall’astuto Zattra in direzione Venezia…ma di questa oscura vicenda, con tutti i suoi sviluppi e le sue tragiche conseguenze, si occuperanno i Templari mantovani, temporaneamente unico potere cittadino, avendo destituito Vescovo e Magister.
Fra l’altro, segregati in una stanza di Palazzo Te, vengono rinvenuti anche Padre Bastiano e il Dott. Mantelloni, sotto evidente effetto di sostanze sedative e allucinogene.. probabilmente erano giunti all’anticamera della tortura.. o peggio.
Non si hanno invece più tracce dell’Ing. Mario Timperi… egli sembra essere sparito nel nulla… anche se, a tal proposito, il Notaio Mantelloni confida in seguito a Padre Bastiano alcuni sospetti che il Timperi non si sia del tutto sottratto alle condizioni dettate del Magister Zattra per salvarsi la pelle…
In ogni caso il gruppo si ricompatta e fa rotta nuovamente su Rimini, per riprendersi dalle fatiche mantovane.
Qui Bastiano apprende, non senza qualche malcelata apprensione, che Benigno e Michele a breve si recheranno a Roma per un periodo di qualche settimana, onde poter espletare la procedura che il loro Ordine prevede per la nomina ad Adepti, il grado degli ufficiali templari.
Nel frattempo passano i giorni…
A Rimini, come previsto, arriva ben presto l’ancora convalescente Maestro Sullo che poi riparte verso Roma insieme ai due Fratelli templari; qualche giorno dopo giunge in città anche un gruppo di Cavalieri Teutonici che si stabilisce alla sede del vescovado, probabilmente avendo qualche affare urgente da discutere con Sua Eccellenza, Mons. Valentini…
Inoltre si ha l’inatteso ritorno in città e nel gruppo di Ettore Zonzini, il Cacciatore di Morti romagnolo che si era aggregato alla Banda di King molti mesi prima… e avrà di certo molte cose da raccontare.. o molte spiegazioni da dare, dipende…
In fine si ravvisa l’arrivo in città di un Padre Gesuita provinciale, tale Fra Fausto da Firenze; costui, nei giorni seguenti, si rende utile a Rimini in molte maniere, prestando soccorso ai feriti e alleggerendo le anime degli oppressi con la sua parola…tanto che il Vescovo stesso lo presenta a Padre Bastiano, dicendo che Fausto sarà il nuovo innesto per il gruppo.
Il gesuita infatti porta con se l’importante referenza del gererale del suo Ordine, il famigerato Nero degli Alfieri (vecchio amico del Vescovo Valentini) e quindi è superflua ogni altra raccomandazione o garanzia; inoltre Fra Fausto è un grande teologo e studioso e indubbiamente le sue elevate conoscenze saranno di grande utilità per il gruppo.
Gruppo che purtroppo è orfano del Teutonico Bartolomeo, tragicamente morto a Mantova…
Anche per questo motivo infatti si spiega la presenza a Rimini del gruppo di Teutonici: costoro sono giunti in città sia per commemorare il loro caduto, sia per chiedere l’intervento del famigerato gruppo di indagatori nelle grazie di Sua Eccellenza, Mons. Valentini.
Il problema, spiegato nei dettagli quando anche i due Templari Adepti sono di ritorno, con tanto di Expiator sulle spalle, non è dei più semplici: il gruppo infatti, dopo una adeguata infarinatura della lingua tedesca, si dovrà recare in territorio austriaco, nel cuore dell’oscuro IV Reich, in uno sperduto Borgo nei pressi del sud di Salisburgo, presso Castel Wagrain.
Qui, infatti, secondo le indicazioni fornite dalla fitta rete di spionaggio dei teutonici presenti sul territorio germanico, si sta per tenere un’asta di oggetti di valore, all’interno della tenuta nobiliare dei conti Engl.
Il guaio.. pare che fra questi oggetti, oppure nella villa stessa, o fra i partecipanti all’asta, ecc. vi sia una forte presenza maligna, rilevata con una certa sicurezza da molti dei mistici presenti fra i contatti dei teutonici.
Le spie teutoniche sono riuscite a farsi pervenire un invito all’asta: qui infatti parteciperanno alcuni dei più ricchi collezionisti d’arte e per quanto riguarda il Sanctum Imperium, sono riusciti a far accedere il Vescovo di Bolzano, Mons. Peter Bartoli e la sua scorta.
I nostri, ovviamente, comporranno la scorta… e mentre il Vescovo terrà banco all’asta, il gruppo dovrà tentare di portare avanti questa indagine, per carpire quante più informazioni possibile su quanto di strano potrebbe accadere…
E così si parte col primo treno per Bolzano, per incontrarsi con Mons. Bartoli e poi via verso i territori austriaci e Castel Wagrain, immerso nella candida neve invernale…

Castel Wagrain, Austria

giovedì 24 novembre 2011

“Questa è una cosa che voi non avreste mai dovuto vedere…”


Sala dei Giganti, Palazzo Te, Mantova

Fratello Benigno da Frittole, persi tutti i suoi compagni dentro le spire dell’Inquisizione, prende contatti con il Maestro Sullo per rendersi disponibile ad ogni azione che i Templari vogliano intraprendere; inoltre riesce a recuperare l’anello di matrimonio della signora Giada Martinelli, padrona della Locanda della Mezzanotte, rubatole dal folle uomo rinchiuso al Gabbio del Pentimento… il quale, sempre grazie all’intercessione di Benigno, è stato per lo meno portato in Misericordia per le minime cure mediche, a salvaguardia della sua derelitta esistenza…
Nel frattempo Padre Bastiano, sempre con il fido Dott. Mantelloni, l’Ing. Timperi, Fratello Michele e il Teutonico Bartolomeo, si ritrovano tristemente disarmati e imprigionati, in una cella, a Palazzo Te.
Qui passano le ore domandandosi il perché di tutto ciò.. il Magister Zattra ha colloquiato con ognuno di loro dicendo che avevano visto cose che non avrebbero mai dovuto vedere, con ovvio riferimento al memoriale della Pansardi, la folle, omicida, blasfema, Saponificatrice di Correggio, in mano al sommo domeicano, il quale, di certo, nutre chissà quali occulti e nefasti intenti…
Finchè entrano nella cella alcuni Conversi insieme ad un Sotium e ordinano di dover portare Padre Bastiano ad un ulteriore colloquio con Zattra… Bastiano non farà più ritorno in cella.
Poco più di un ora dopo tornano i Conversi e stavolta reclamano il Dott. Mantelloni e Mario Timperi; entrambi, analogamente a Bastiano, non si vedono più tornare indietro…
Così Michele e Bartolomeo, sempre più insospettiti e guardinghi decidono di dormire a turno, stando sempre all’erta; accade che, a notte inoltrata, durante la guardia di Bartolomeo, si vede spuntare la faccia di Beco alle sbarre della porta.
Il ragazzino saluta il teutonico e gli allunga la chiave della porte e un paio di coltellacci che ha rimediato in giro, come segno di gratitudine per quanto fatto dal gruppo per lui e per il suo amico Antonio al convento del Martire… e inoltre fa presente la locazione di un vicino passaggio per le fogne sotterranee… e poi scappa via.
I due prigionieri, quindi, galvanizzati dall’insperato aiuto del bambino, si lanciano in una disperata fuga verso le fogne, la cui botola di accesso dovrebbe esser sita in una vicina stanza adibita ad infermeria: fatto sta che ci giungono con relativa facilità ma si accorgono ben presto che la stanza è ora adibita a luogo di tortura, con numerosi attrezzi appesi alle pareti.
Inoltre su un tavolo c’è una scatola di metallo con una strana incisione (che Bartolomeo riconosce essere la stessa immagine incisa sul Requiem appeso nello studio dell’infame Magister Alfredo Zattra…): una scimmia, una vipera, un cane ed un gallo che trattengono una pergamena con inciso “Poena Cullei”.
Ma ancor più nefasto appare, alla luce delle lampade ad olio e delle candele presenti nella stanza, il grottesco contenuto della scatola: una maschera realizzata con lembi di pelle umana, di color bianco latte, quasi eterea, raffigurante un volto con inciso sulla fronte il nome “Azrael” e con uno sbuffo di sangue rosso a lato della bocca.
Nel momento stesso della visone di questo oggetto, sicuramente foriero di sventura, da parte di Michele e Bartolomeo, appare sulla soglia dell’ex infermeria il malevolo Inquisitore Simone Gherni che, dapprima stupito e poi sconvolto dal furore, accende il suo Requiem motorizzato e si scaglia contro i due “evasi”.
Lo scontro è impari e durissimo: i nostri infatti non dispongono di alcuna protezione dai colpi di Padre Gherni e sono armati solo con un paio di coltelli portati loro dal piccolo Beco.
I nostri riescono inizialmente a colpire un paio di volte il domenicano, ma egli resiste.. e al primo affondo di Requiem uccide Bartolomeo: gamba sinistra amputata di netto e il Teutonico cade inesorabilmente a terra in un lago di sangue, del suo sangue...
Ma Fratello Michele riesce alla fine, dopo essere stato a sua volta gravemente ferito all’inguine, a colpire alla testa Padre Gherni facendolo stramazzare al suolo, morente.
Intanto il rumore del cruento scontro ha ridestato molti a Palazzo Te e c’è fermento in ogni stanza.. al che Michele pensa bene di fuggire attraverso le fogne.. la sotto riesce ad orientarsi con alcune indicazioni presenti, senza fare brutti incontri nell’oscurità.. sbuca in superficie ben lontano da Palazzo Te e si dirige subito verso la cittadella templare per avere riparo, cure e supporto.
Qui viene accolto e soccorso, incontra sia il Maestro Sullo sia Benigno da Frittole e si scambiano informazioni sugli avvenimenti recenti.
I Templari hanno intenzione a breve di partire con un risolutore assalto frontale alla sede dell’Inquisizione e al Duomo, per destituire sia il Magister Zattra sia il Vescovo Santamaria, vertici dei poteri blasfemi e corrotti in quel di Mantova.
In particolare Benigno sarà alla testa di un manipolo di Fratelli che dovranno essere l’avanguardia dello scontro, passando per le fogne e sbucando direttamente dentro a Palazzo Te per creare scompiglio dall’interno, mentre Sullo e il grosso dei suoi Templari simultaneamente faranno irruzione dall’esterno sia li sia al Duomo…
In tutta questa complessa operazione strategica rimane solo il dubbio di che fine abbiamo fatto Padre Bastiano, il Notaio Mantelloni e l’Ing. Timperi…

giovedì 17 novembre 2011

Inquisizione = Sparizione

Mantova, Palazzo Te, sede dell'Inquisizione

I nostri, archiviata la funesta questione del “Martire”, fanno ritorno alla Locanda della Mezzanotte per passare la nottata, con l’intento, previsto per la mattina successiva, di iniziare ad indagare sull’ipotetico bordello che dovrebbe essere presente nella zona del cantiere navale.
Ma nella notte alcuni vengono ridestati a causa di rumori di colpi d’arma da fuoco e tafferugli vari: scendendo in strada e guardando dalle finestre della locanda si vede un edificio non lontano dato alle fiamme e diversi individui ad armeggiare nei paraggi.
Giunti sul posto i nostri si rendono conto dell’accaduto: l’Inquisizione ha appena fatto una delle sue incursioni armate in quella che si ritiene debba essere la probabile sede di una casa di malaffare.
E quindi si vedono donne praticamente desnude (probabilmente meretrici…) portate agli arresti insieme ai loro malcapitati clienti; Conversi e Sotium cooordinano le azioni dentro e fuori l’edificio e un Inquisitore impartisce ordini a tutti, mentre fiamme purificatrici si espandono ferocemente in quel luogo di perdizione fisica e morale. Il capo di questa spedizione viene riconosciuto dal gruppo come il famigerato inquisitore tatuato, Padre Simone Gherni.
L’indomani i nostri si dividono.
Padre Bastiano e l’Ing. Timperi si recano a Palazzo Te, sede dell’Inquisizione mantovana, per un colloquio col Magister Alfredo Zattra, anche per avere maggiori delucidazioni sulle operazioni svolte al bordello durante la notte appena trascorsa.
Nel frattempo gli altri vanno a fare visita al vecchio prigioniero appeso da giorni alla Gabbia del Pentimento, ormai folle e malato… e chiedono agli Excubitores della vicina Domus di poterlo interrogare, ottenedo di poterlo fare non prima del pomeriggio.
Poi, durante il pranzo, Michele, Benigno e Bartolomeo si accorgono che Padre Bastiano e Mario non fanno ritorno in locanda e temono che siano stati trattenuti dall’Inquisizione per qualche oscuro motivo…
Nel pomeriggio Fratello Michele insieme al teutonico Bartolomeo si recano anch’essi a Palazzo Te, se non altro per chiedere che fine abbiano fatto i due loro compagni, tecnicamente spariti.
Nel frattempo Fratello Benigno si reca prima ad interrogare il folle ingabbiato, fra l'altro facendo notare agli Excubitores che il prigioniero versa in condizioni igieniche e di salute pessime e che quindi necessita di urgenti cure alla Misericordia.
In seguito Benigno si reca alla cittadella templare dove colloquia a lungo con i fratelli e col Maestro Sullo.
Giunge infine la sera e Benigno si accorge che nessuno dei compagni fa ritorno in locanda, apparentemente tutti fagocitati nei meandri di Palazzo Te, sede della Santa Inquisizione…

venerdì 11 novembre 2011

Precisazione IV Reich: Campi di sterminio


Piccola precisazione in merito ai Lager, relativamente all'ambientazione IV Reich di Sine Requie; in un messaggio di qualche giorno fa Matteo si chiede "come cavolo hanno fatto i tedeschi a sopravvivere con tutti gli ebrei che hanno ucciso e che, in questo caso, sono tornati in vita..". Allora, come gli ho detto, le risposte ci sono.. sia nei manuali, sia in alcuni spunti per avventure... poi erroneamente gli ho detto che la maggior parte dei campi era fuori dalla Germania.. cosa non corretta, ovviamente (vedasi cartina qui sopra..).
Infatti il grosso dei campi era presente proprio fra la Germania e la Polonia.
La precisazione che faccio però è questa: nei campi di prigionia la gente veniva per lo più uccisa e bruciata, almeno fino al Giorno del Giudizio (1944). Quindi il rischio Risvegli era in verità piuttosto limitato.
Dopo il 1944 la Germania si è subito riorganizzata per prendere precauzioni dai Morti e pur mantenendo i campi (ora denominati "Campi di Rieducazione"...) ha fatto si che la gente nei Lager venisse fatta lavorare, torturata, sperimentata e alla fine repentinamente bruciata in giganteschi forni (non molto diverso dalla realtà, mamma mia..!), contenedo, nei limite del possibile, i relativi rischi annessi a questo tipo di attività.
Il problema dei campi con orde di Morti in giro invece è ben presente in quei luoghi al di fuori dei territorio del IV Reich, giustappunto le Terre Perdute: ad esempio, nei campi della ex Jugoslavia e in parte di quelli polacchi la situazione è pericolosissima (n.b. per i confini attuali degli stati si veda la cartina qui sotto).
In pratica, i numerosi campi della Germania sono organizzati, gestiti e relativamente sotto controllo (con le dovute eccezioni, ovviamente...) mentre gli altri sono dei luoghi dove la Morte regna sovrana, in ogni senso.

Spero di aver chiarito questo aspetto, giocoforza molto caratterizzante di questa ambientazione .

Ciaoo,
g.


mercoledì 9 novembre 2011

Il Martire


I nostri alla fine si riuniscono, scambiandosi le rispettive informazioni. Decidono per prima cosa di andare presso l’orfanotrofio vicino alla Chiesa del Martire, ora in rovina e sconsacrata, per riconsegnare il piccolo Beco alle suore, spiegando l’accaduto.
Il bambino però sembra inquieto, soprattutto dopo aver nominato la cosiddetta “cella”, ossia una sorta di stanza dove, per punizione, sovente i bimbi vengono rinchiusi dalle severe suore.
Giunti in prossimità dell’orfanotrofio il gruppo scorge in lontananza 2 religiose che stanno accompagnando un bimbo all’interno della Chiesa del Martire, molto probabilmente alla “cella”: Beco a questo punto fugge in preda al panico e grida solo ai nostri di salvare quel bambino…
Benigno allora anticipa tutti e corre incontro alle 2 figure, suor Bertilla e suor Lucia, due donne circa cinquantenni, magre e dall’aspetto flemmatico e severo.
Con loro c’è Antonio un bimbo reo di aver fatto molteplici risse con altri coetanei e per questo destinato alla punizione della cella: le suore infatti, alle domande del Templare, rispondono spiegando che quella è una punizione praticata da anni al loro orfanotrofio, atta a instillare nelle menti dei giovani discoli un po’ di buon senso misto a sano timor di Dio, un luogo isolato, dunque, all’interno della ex sagrestia della Chiesa del Martire, ora in rovina, luogo adatto alla preghiera e al vero, sano, pentimento.
Anche gli altri giungono sul posto, si presentano, chiedono di poter vedere la Chiesa diroccata e poi, mentre si intrattengono discussioni con le due sorelle e ci si sposta a conferire all’interno dell’orfanotrofio, Fratello Bartolomeo pensa bene di restare nascosto all’interno della cella, per controllare dal vivo quel luogo, anche perche Antonio confida al teutonico velatamente che tutti i bimbi hanno paura di quella stanza e si sentono strani rumori la dentro di notte…
Le sorelle, nella discussione, dicono che i sospetti sulla cella sono solo spauracchi dei bambini e che, di fatto, nessuno ha mai subito alcunché passando una notte la dentro.
Alle suore viene infine detto che Bartolomeo se n’è dovuto andare via (gli altri sono stati avvisati dal teutonico per mezzo di un biglietto lasciato al piccolo Antonio di nascosto), poi ci si congeda rispettivamente e le due riaccompagnano Antonio alla sua punizione.
Là il piccolo trova dunque la figura amica di Bartolomeo che gli parla, promettendogli protezione: il piccolo confida al frate che l’ultima volta, nella cella, ha subito una ferita all’orecchio ma non ricorda bene in che modo gli sia successo…
Il gruppo, fuori, si organizza: si cena e poi si fanno velati appostamenti fino a che, giunta la notte non si decide di entrare nei ruderi della Chiesa per appostarsi la dentro, vicino all’ingresso (chiuso a chiave) della cella.
Nel frattempo Bartolomeo, al buio, tenta di consolare Antonio e spalle al muro, tiene sguainata la sua spada, per precauzione, contro l’oscurità ignota.
Ma ad ora tarda il teutonico, dentro la cella e Fratello Benigno, da fuori, odono parole sbiascicate e lamentose, in lingua latina… “O Domine, non sum dignus te sed dic verbo, et sanábitur ánima mea” (Oh Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato).
E poi il rumore di mattoni smossi, qualcuno (o qualcosa…) che sembra entrare nella stanza…odore di morte… il piccolo Antonio in lacrime, tremante.. Bartolomeo tenta disperatamente di lanciarsi, spada alla mano, verso quel pericolo ignoto.. ma è bloccato dall’incertezza… da fuori Benigno e gli altri sentono i rumori e iniziano a sfondare la porta.. poi una macabra voce d’oltretomba si rivolge al teutonico… “Chi siete..?”.. ma la porta viene sfondata e il gruppo fa irruzione e illumina la cella: ci sono Antonio, Bartolomeo e un buco aperto in una delle pareti.
L’inseguimento della mortuaria figura è scontato: dopo pochi istanti di rincorsa un essere balza fuori da un angolo, fra le macerie e cinge il corpo di Fratello Benigno… ma non lo attacca.. si limita solo a tenergli una delle sue sozze, scheletriche e putride mani sul capo.
Le torce illuminano una figura da incubo: quel che resta probabilmente di un religioso, un saio da frate a brandelli, arti scheletrici, volto putrefatto, decomposto e voce a dir poco raccapricciante.
Costui parla al gruppo, il quale temporeggia sul da farsi, vista la strana e delicata situazione.
Il Morto dice che ora si fa chiamare semplicemente “Il Martire” (in quanto nel 1944, secondo lui per volere del Signore, si vide costretto ad affogare un neonato durante un battesimo e il popolo lo linciò fino a decidere di murarlo vivo nella sagrestia di quella chiesa); in vita il suo nome era Padre Giosuè; dice di aver ricevuto in dono dal Signore il potere della visione dell’anima delle persone e quindi ha il compito di scrutare e giudicare la gente.
Padre Giosuè riesce a percepire come si comporterà una persona nel futuro… e, se secondo lui, questa si macchierà di peccati e delitti, ha il dovere di eliminarla: in questo modo egli scruta i bambini dell’orfanotrofio che vengono messi in cella.. se vede del bene in loro li risparmia… altrimenti diventano letteralmente carne per i suoi denti marci.
Il Martire quindi lascia la presa sul templare, dicendo che ha visto del bene in lui… poi a turno scruta dentro l’anima di ognuno dei presenti… per Bartolomeo e Michele vede una via di dedizione al Signore ma anche un imminente viaggio in terra di Germania… mentre per l’Ing. Timperi vede cose contrastanti.. infatti il frate si limita laconicamente a dire che egli sta mentendo ai suoi stessi compagni e gli chiede più volte il perché di tutto ciò.. lasciando sgomenti anche tutti i presenti…mentre il Timperi tende a minimizzare e quasi a irridere le dichiarazioni di quel Morto putrefatto, probabilmente un folle e sicuramente un blasfemo…
Fatto sta che in ogni caso i due Templari, d’intesa, decidono comunque di attaccare ed eliminare quel Morto così equivoco: seppur forse realmente dotato di una qualche forma di “dono” di preveggenza ma senza dubbio anche un essere pericoloso, bramoso di carne viva, che si pone nella rischiosa condizione di giudicare, divoratore reo confesso di bambini… troppo.
In fine e con più di un dubbio nelle loro menti, i nostri escono dalla Chiesa e vedono che ad attenderli ci sono Antonio, insieme a Padre Bastiano e a Beco.
Quest’ultimo, in particolare, ringrazia tutti per aver protetto il suo amico Antonio.. inoltre ribadisce di aver rivelato poco prima a Bastiano l’esistenza di una serie di utili passaggi sotterranei che permettono, ovviamente a rischio e pericolo, di raggiungere molteplici edifici di Mantova attraverso le tubazioni fognarie.
Il gruppo saluta e si congeda dal piccolo furfante, pensando bene di andare repentinamente ad infliggere una dura requisitoria alle due vecchie e arcigne suore: qui si apre un’accesa discussione dove i nostri accusano le due religiose apertamente per non aver garantito l’incolumità dei bambini, dichiarandole quindi direttamente responsabili delle morti di chissà quanti fanciulli, mentre le suore invece si limitano a barricarsi verbalmente dietro il muro della loro inconfutabile buona fede, aggiungendo che ogni eventuale accusa rivolta a loro dovrà essere giustificata davanti ad un tribunale presieduto dal Vescovo mantovano, Sua Eccellenza, Monsignor Santamaria…
Al che i nostri lasciano momentaneamente perdere la questione, ripromettendosi di aver comunque un ampio conto in sospeso con suor Bertilla e suor Lucia.

Gruppi di potere nel IV Reich

Il temibile Oberstgruppenfuhrer (Generale-Colonnello) Fremmen,
generale preposto al comando delle SS Totenkopf


LA GESTAPO
La Gestapo è la polizia che protegge i borghi del Reich dai "traditori", cioè dai nemici all'interno del Reich. E’ comandata dal Supremo Ispettore Generale di Berlino, il Quadrumviro Franz Heisen,che ha il compito di coordinare il lavoro dei vari generali di polizia, i quali sono a capo della polizia di un borgo di grandi dimensioni e dei borghi minori nelle vicinanze. In ogni borgo esistono uno o più distretti(Bezirkskommando), vere e proprie caserme di polizia, punti nevralgici del lavoro delle singole squadre di agenti. Ogni squadra è composta da circa 10 agenti, anche se non tutti e 10 lavorano sulla strada, alcuni infatti si limitano ad un lavoro di ufficio. Ogni squadra è comandata da un ispettore e tutte le squadre del distretto sono sottoposte all'ispettore generale in sede in quello specifico distretto.
All'interno della Gestapo sono inquadrati anche i corpi di polizia scientifica detti “Squadre Kripo” che hanno medici ed esperti in balistica tra le loro file. I mezzi di cui la Kripo dispone sono molto avanzati: sono infatti esperti in balistica, possono recuperare impronte digitali e materiali biologici per condurre studi e comparazioni ma soprattutto hanno dalla loro le conoscenze per attuare snervanti tecniche di interrogatorio che conducono nei sotterranei dei distretti.
L'altro corpo speciale all'interno della Gestapo è la “Feuer Brigade” (brigate del fuoco). Il loro compito principale è quello di eliminare il pericolo dei morti all'interno di ogni borgo. Sono anch’esse divise in squadre (chiamate squadre d'ordine) comandate da un ispettore d'ordine. Le varie squadre sono coordinate da un ispettore generale d'ordine. I vari ispettori generali sono comunque sottoposti allo stesso generale di polizia che controlla la normale Gestapo. La Feuerbrigade gestisce anche i normali pompieri e genieri.

LA WEHRMACHT
La Wehrmacht è la principale forza di difesa del Reich. Le armi sono le stesse di 10-15 anni fa, ma adesso le fabbriche stanno iniziando a sfornare di nuovo carri armati e caccia bombardieri.
La Wehrmacht è costituita da tre forze armate:
1. Heer (esercito)
2. Kriegsmarine (marina militare)
3. Luftwaffe (aeronautica militare)
E’ sottoposta ad un comando supremo denominato Oberkommando der Wehrmacht (abbreviato OKW), cui sottostanno i comandi supremi delle tre forze armate, che tuttavia godono di larga autonomia.
L'Alto Comando delle forze armate è sotto l'autorità del Generale Wilhelm Keitel, uno dei pochi alti ufficiali rimasti in carica dalla Seconda Guerra Mondiale.
In realtà Keitel non è altro che un fantoccio nelle mani dei Quadrumviri, in particolare del Reichsfuhrer Reichmann.
E poi c'è la Bomba… gli scienziati del Reich hanno già sperimentato il suo potere enorme nelle Terre Perdute spazzando via un'intera città. La chiamano Bomba Atomica…

LE SS
Quando si parla di vero orrore si parla di SS. Le SS, comandate dal Reichsfuhrer Reichmann (uno dei quadrunviri) sono divise principalmente in due grossi tronconi. Le Allgemeine SS (SS Generali), che pattugliano i borghi e le Waffen SS (SS combattenti), le divisioni armate che affiancano la Wehrmacht a difesa del Reich. All'interno delle SS vi sono anche medici con gradi militari, sottoposti allo Standartenfuhrer Rudolf Spitz.
Le SS (in particolare le unità SS Totenkopf) sono preposte ai campi di rieducazione, sparsi per il territorio del Reich. Il Generale preposto al comando delle SS Totenkopf è il temibile Oberstgruppenfuhrer (Generale-Colonnello) Fremmen.
Le SS hanno creato delle vere e proprie scuole speciali, le SS Junkerschule (scuole per cadetti) dove vengono accettati i bambini dell'età approssimativa dei 10 anni che dimostrino le attitudini adeguate per poter essere ammessi nelle SS non appena raggiunti i 16 anni di età.
Inoltre, dal 1955, dei veri e propri mostri genetici, i cani Doberman a due teste chiamati “Kerberus”, sono stati dati in dotazione alle SS.
Quello che è certo è che le SS non arretrano, non hanno paura, non conoscono la pietà, sono delle vere macchine di morte nelle mani dei loro alti ufficiali…

La Chiesa Teutonica
Tra le aberrazioni del nuovo Reich, la più rappresentativa è senz'altro la Chiesa Teutonica.
E’ d’obbligo chiarire subito che questa folle chiesa tedesca nulla ha a che vedere con il culto dei Cavalieri Teutonici, vero e proprio ordine monastico italiano.
La Chiesa Teutonica è stata fondata nel 1950 per iniziativa del Generale Reichmann, con lo scopo di estirpare definitivamente ogni forma religiosa convenzionale all'interno della Germania. Secondo Reichmann non era accettabile che i cittadini "dell'Impero Millenario" si inchinassero a divinità derivanti dalle razze inferiori. Lo scopo non è solo ideologico: la creazione di una religione nazista rafforza l'unione tra i cittadini ed evita che essi si sentano legati ad organizzazioni non direttamente collegate con l'ideale nazista. Il nemico di Reichmann era in particolare la religione cattolica, i cui ministri erano ancora legati al Sanctum Imperium. Dal '55, con l'ascesa del Vescovo di Berlino, Otto Goddel, a Cardinale, tutte le religioni sono considerate anti-statali e i suoi praticanti traditori del Reich.
La Chiesa Teutonica ha un'organizzazione che può ricordare un ibrido tra quella della chiesa cattolica e quella protestante. Il concetto che sta alla base della teologia teutonica è che un giorno il Furher Eterno, il Nuovo Messia, tornerà a governare la Germania e sottometterà il mondo sotto il vessillo della croce uncinata. I libri sacri del culto sono la Bibbia Germanica, ovvero il Nuovo e Vecchio Testamento oscenamente interpretati per renderli adatti alla mentalità nazista, oltre al famigerato “Mein Kampf” di Adolf Hitler. Non è raro sentire passi evangelici che parlano contemporaneamente del Messia, del potere di Odino e della purezza della razza ariana…
I gradi dei sacerdoti sono: Reverendo (il pastore che amministra una singola chiesa), Vescovo e Cardinale. Ogni sacerdote ha gradi anche nella Werhmacht. Il ruolo di Papa è vacante e verrà ricoperto dal Messia-Fuhrer al suo ritorno sulla terra…

La Classe Medica
I Medici tedeschi sono stati divisi in 3 gradi: I Medici di Classe A sono i più importanti e sono quelli che danno il via a progetti genetici, seguono quelli di classe B e C. Le ricerche mediche sono volte allo studio dei Morti e, principalmente, allo studio della Genetica.
La genetica è una scienza che permette ai nazisti di creare dei veri e propri esseri mostruosi all'interno dei laboratori. Queste creature sono spesso il frutto di esperimenti aberranti che prevedono il sacrificio di uomini, donne e animali senza nessuna pietà ed etica. Molti di questi esperimenti rimangono del tutto segreti fino a che il prodotto delle ricerche non diviene perfetto, oppure finchè non sfugge di mano…

Vivere nel IV Reich

Il Terzo Reich, arrogatosi la vittoria dal secondo conflitto mondiale, ha preso il nome di IV Reich. In questi territori governati dal regime nazista la vita è regolata da leggi ferree quanto crudeli e la libertà personale è soltanto un sogno. Le città cinte da mura sono nello stesso stato di dieci anni prima e niente sembra essere cambiato; la vita scorre quasi ignara dell’orrore che striscia fuori dai confini cittadini. Soldati della Gestapo pattugliano le strade per mantenere l’ordine pubblico, instaurando un regime di terrore e sofferenza, plotoni di feroci SS deportano sempre più cittadini verso i “Campi di Rieducazione”, da dove nessuno fa più ritorno, mentre nel nome di una nuova religione, sorta dalle ceneri di quella cristiana, le chiese vengono profanate e convertite in attesa del ritorno del nuovo Führer-Messia che guiderà nuovamente il Reich alla conquista globale. Molti segreti attendono celati tra la folla, nei palazzi di potere, nei boschi selvaggi; fazioni avverse lottano in segreto per determinare la caduta del regime, mentre creature d’incubo, protette e potenti, esigono la carne dei cittadini tedeschi.

La politica
Dal settembre del 1944 il nuovo reich è governato da un quadrunvirato eletto dal Reichstag, il parlamento. I quattro uomini che fanno le veci del defunto Furher sono: il nuovo Reichsfuhrer delle SS il Generale Herman Rupert Reichmann, il Dott. Frederich Wolfe, il Supremo Ispettore Generale di Berlino Franz Heisen e il Borgomastro di Berlino Uwe Punch.
Reichmann sarebbe stato certamente il nuovo Fuhrer se il resto del Reichstag non avesse preferito evitare di accentrare il potere assoluto nelle mani di un solo uomo. Il Dott. Wolfe è un'aristocratico e uno dei più importanti medici tedeschi. Ha dalla sua buona parte della vecchia aristocrazia tedesca e la nuova classe medica. Heisen ha militato nelle SS, ma se ne è allontanato per riformare la nuova "Polizia di Stato", riportandola ad essere indipendente dalle SS. Heisen è il nuovo capo della temuta Gestapo ed è evidente che miri a scalzare dal potere Reichmann e le sue milizie nere. Uwe Punch è il nuovo Borgomastro di Berlino, ma è anche portavoce delle forze economico-industriali che portano avanti il IV Reich.

L'organizzazione del Borgo
Le città sono chiamati Borghi. Un Borgo è un agglomerato cittadino circondato da mura, con lo scopo di preservare i vivi dalla fame dei Morti. Esistono Borghi in luoghi tranquilli, altri in luoghi più pericolosi, dove è facili trovare Morti anche in prossimità delle mura. All'interno del Borgo le autorità più importanti sono il Borgomastro, ovvero il sindaco della città, l'Ispettore Generale della Gestapo, gli ecclesiastici della Chiesa Teutonica, i Giudici del Reich (coloro che condannano o assolvono gli imputati all'interno del Palazzo di giustizia), i medici e i militari. Tutto questo quando non intervengono di persona le SS o qualche funzionari di Partito inviato direttamente dal Reichstag.

Denaro
Nel Reich circola il Nuovo Marco, disponibile in moneta per i tagli piccoli (da mezzo, 1, 2, 5) oppure in fogli di filigrana colorata (da 10, 20, 50, 100 e 500): sopra di essi vi sono riportate le facce di alcuni dei più importanti "eroi" del III Reich (Hitler, Himmler, Goring, Goebbels). Il denaro è il motore per le svariate macchinazioni che si svolgono all'interno del Reich, in grado di aprire ogni porta o quasi. State però attenti. Con le SS la corruzione non attacca.

ECONOMIA
I primi anni sono stati durissimi… non è stato facile sopravvivere. Il paese era fiaccato dalla guerra e i morti erano un pericolo incombente. Ma subito dopo l'invasione della Svezia l'economia tedesca ha potuto risollevarsi grazie agli enormi giacimenti petroliferi rimasti in disuso dopo il "Giorno del Giudizio". Per questo,da 3 anni a questa parte,le fabbriche sono tornate attive come lo erano nel primo periodo bellico e con la stessa velocità si moltiplicano i terreni bonificati da coltivare. Aree sempre più vaste vengono popolate da cittadini del Reich col compito di creare fattorie per produrre le risorse primarie. Accanto a questi agglomerati si ergono caserme con presidii della Wehrmacht che proteggono i villaggi dall'attacco dei morti. Gli approvvigionamenti di petrolio partono dalla Scandinavia, grazie alle nuove petroliere, che attraccano nei porti della Danimarca.

LA POPOLAZIONE DEI BORGHI
La vita del popolo tedesco non è cambiata molto rispetto a quella degli ultimi anni della guerra. Gli operai delle fabbriche vivono in enormi casamenti nelle periferie del Borgo. Nella parte del borgo più vicina alle mura abitano piccolo borghesi e bottegai di basso reddito. Il centro del borgo è riservato alle personalità di spicco o ai ceti altolocati. L'unico quotidiano esistente è il Reichwehrheit (verità del Reich) con uscita giornaliera e l'unica stazione radio legale è la Nationalsozialistische Stimme (voce nazionalsocialista). Tutto ciò che viene stampato dalle tipografie tedesche è accuratamente vigilato da un comitato di censura della Gestapo;come potete immaginare basta avere in casa un singolo libro vietato per finire diritti nei temuti “Campi di Rieducazione”…
Nel teatro e nel cinema le nuove sceneggiature raccontano storie di amori tra militari coraggiosi e valchirie dai lunghi crini,oppure documentari sulla propaganda del Reich. Ultimamente sono state rispolverate immagine della passata guerra,che ritraggono crudeli e sadici soldati russi,vogliosi di distruggere il grande Reich.
Nel borgo esistono una miriade di birrerie e locali che rimangono aperti fino allo scoccare del coprifuoco,che va dalle 24:00 alle 07:00 del mattino. Chi buca il coprifuoco una volta si deve preparare ad una scarica di manganellate e ad una notte in cella, se lo fate 2 volte verrete consegnati direttamente alle SS Totenkopf…
Per chi ha qualche soldo in più da spendere ci sono anche le case di piacere,dove ovviamente saranno privilegiate "signorine" Ariane. Esistono luoghi che mostrano però più di altri la cruda realtà: "Le grandi fornaci" sono enormi altiforni in cui vengono portati i pezzi dei cadaveri dei cittadini defunti o i moribondi per essere cremati: da quelle ciminiere fuoriesce costantemente un fumo biancastro.
Ogni borgo ha un “Cimitero del Popolo”. Sono bellissimi prati,sempre curati con precisione maniacale,su cui svettano delle rune della vita, con sopra inciso i nomi dei defunti. Naturalmente non ci sono cadaveri sepolti la sotto, ma urne contenenti le ceneri del defunto.

LE LEGGI DEL IV REICH
Sono apparentemente poche e semplici ma sono leggi piene opinabili comma e cavilli. E’ quindi facile contravvenire alla legge involontariamente ed essere cosi puniti per un crimine minore commesso anche in buona fede. In poche parole queste leggi sono fatte apposta di modo che nessuno si possa sentire sicuro, tutti possono essere incastrati anche per mancanze di poco conto.

Tali leggi, cosi come vengono semplicisticamente presentate ai comuni cittadini, recitano:

1) Non è tollerato alcun tradimento verso il Reich e verso alcun suo rappresentante.
2) Sono considerati cittadini del Reich solo gli appartenenti alla Razza Ariana.
3) E’ vietato intrattenere rapporti con membri di razza inferiore.
4) E’ vietato mancare di rispetto ad un rappresentante del Reich.
5) E’ vietato allontanarsi dal perimetro cittadino se non previa richiesta scritta al Distretto più vicino.
6) E’ vietato custodire cadaveri (parti di essi o nella loro interezza) in abitazione o proprietà, anche se interrati o contenuti con altri mezzi, senza aver precedentemente avvisato un ispettore.
7) E’ vietato tacere o tener nascosta una malattia, propria, di un parente o di un qualunque conoscente.
8) Non riferire contravvenzioni alle regole conosciute, anche se commesse da altri, è considerato tradimento.
9) Rubare, uccidere, contravvenire alla morale è considerato tradimento.

Chiaro e semplice, no..?

Gli Annali del IV Reich


Il IV Reich richiama con forza la Germania del periodo precedente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Ritroverete qui una vita ai margini della normalità, schiacciata dalle ferree leggi di un nuovo partito Nazionalsocialista, dalla paura e dalla diffidenza. Un mondo dove un'apparente normalità nasconde crimini e orrori, esperimenti mostruosi e lotte intestine all'interno di ogni organo di controllo. Senza dimenticare i Morti, che premono al di fuori dei Borghi, ma che vi si possano annidare anche dentro… ottimo!

1944
5 Giugno: "Il Giorno delle Iene". Hitler, Himmler, Goring cadono vittima di un gruppo di ufficiali avversi al regime nazista.
6 Giugno: "Il Giorno delle Giudizio". I Morti camminano sulla terra. Attaccano le truppe Alleate in Normandia. Il Colonnello Reichmann si arroga, con la forza, il diritto di guidare temporaneamente il Reich. Lo sbarco alleato fallisce.
12 Giugno: Le micidiali V1 e V2 bombardano Londra radendola al suolo.
14 Giugno: Parziale ritiro delle truppe dal teatro di guerra italiano.
28 Giugno: Viene formato un governo provvisorio per far fronte all'emergenza dei morti.
4 Luglio: Le truppe americane si ritirano dal continente. La Wehrmacht abbandona Parigi per far fronte all'emergenza dei Morti in patria.
6 Luglio: Arriva in Germania la notizia dello scoppio di bombe atomiche negli Stati Uniti.
8 Luglio: "Il Giorno del Trionfo". La guerra contro gli alleati termina con la vittoria della Germania.
15 Agosto: Le truppe tedesche invadono la Svezia. Alcune navi superstiti provenienti dagli Stati Uniti vengono affondate da U-boat tedeschi.
16 Agosto: Viene dato un nuovo assetto al panorama medico tedesco. I medici verranno divisi in classi. I cambiamenti permangono tutt'ora.
20 Agosto: Le truppe tedesche si ritirano dalla Russia assestandosi sulle posizioni attuali. Molte divisioni della Wehrmacht rimangono senza cibo e viveri: non faranno più ritorno.
5 Settembre: Si forma il Quadrumvirato di Berlino. Vengono stilate le "Leggi del Reich". La Gestapo diventa indipendente dalle SS. Si forma la Nuova Gestapo. Reichmann riordina le SS su nuovi principi. Nasce il IV Reich.

1945
Gennaio: Viene dato ordine di rafforzare le mura delle città. Vengono presi provvedimenti per lo smaltimento dei morti.
18 Gennaio: Invasione della Svizzera, che oppone ben poca resistenza. La Germania si impossessa degli ingenti fondi monetari dello stato.
20 Gennaio: Il IV Reich pone Sebastian Gobbel come Borgomastro di Zurigo,dando l'indipendenza al paese solo di facciata.
24 Aprile: il progetto di sterminio è terminato,non vi sono più tracce in Germania del popolo ebraico.

1946
Febbraio: i pozzi petroliferi della Svezia e della Norvegia entrano in azione.
12 Maggio: i tedeschi costruiscono il "Confine Ariano", un muro di cinta che divide Parigi in 2: a est i nazisti e a ovest i partigiani.

1949
3 Giugno: viene fondata la Feuerbrigade,che diviene parte della Gestapo.

1950
2 Ottobre: viene fondata la Chiesa Teutonica.

1955
Gennaio: i terribili cani Dobermann bicefali "Kerberus" vengono introdotti al posto dei normali cani in dotazione alle SS.
Marzo: viene annunciato che il nemico russo trama ancora contro la Germania, all'interno di "vigliacche" città di metallo.

1956
Luglio: il Vescovo Otto Goddel viene eletto Cardinale di Berlino.
17 Settembre: le truppe tedesche assaltano Parigi ovest,ma sono respinti sorprendentemente dai partigiani francesi.

1957
OGGI....

IV Reich


Oh, adesso vi metterò un po' di sunti sull'ambientazione del IV Reich che, come anticipatovi ieri sera anche dal Martire, Padre Giosuè, che, nonostante le sue spiccate, evidentissime, doti profetiche, avete ulteriormente martirizzato e brutalizzato, sarà con molta probabilità il luogo della prossima avventura, un piccolo spot in terra germanica, almeno per ora...

E saluti dal Cartomante...