Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 22 agosto 2012

Frati, Santi e Cappuccini


Frate Santo in una vecchia foto

I nostri giungono infine a Foggia: in stazione Padre Bastiano si prodiga subito per reperire l’ennesimo prelievo (per pagare i servi di Nostro Signore) ai danni della più vicina parrocchia ma, nel mentre, una piccola folla di gente si accalca intorno all’Inquisitore ricoprendolo di lodi e invocazioni per benedizioni e grazie varie…
Bastiano è lusingato, sebbene dubbioso su questo eccessivo entusiasmo mostrato dai foggiani nel vedere uno del suo ordine, solitamente invece temuto…
Il gruppo si reca subito a colloquio con Mons. Rizzi, Vescovo locale: questi è noto per essere più un buon economo e amministratore che esperto di teologia e fede… in ogni caso viene dipanata la questione… il problema è il culto che si è sviluppato intorno ad un francescano, tale Frate Santo, nel piccolo paese di San Filippo di Agira.
Ciò non sarebbe di per se sbagliato, venerare un religioso.. ma il problema è che pare che questo frate venga considerato veramente un Santo capace di miracoli.. più importante dei vescovi, dei cardinali… e del Santo Padre stesso, probabilmente!
Ed è per questo che Mons. Rizzi nelle ultime sue prediche ha molto calcato la mano sulla Santa Inquisizione, instillando nella gente, per lo più semplice e superstiziosa, una sorta di reverenza e acclamazione: meglio seguire infatti le idee di una forza ortodossa della Chiesa che venerare una specie di pericoloso santone locale…
Inoltre, ad aggravare la situazione, c’è la testimonianza di un fuggiasco di San Filippo, tale Gaetano Palumbo, il quale, giunto a Foggia in preda al panico, ha mosso incredibili accuse di cannibalismo verso Frate Santo, il quale, secondo il Palumbo, pare abbia morsicato l’orecchio di sua moglie infliggendole una brutta ferita al lobo… ma il che pare essere tutto da verificare e chiarire…
I nostri quindi decidono di interrogare proprio il Palumbo, detenuto forzatamente, per la sua sicurezza, nella vicina Domus Populi.
Fratello Benigno si incarica del dialogo con il foggiano, un pover’uomo ignorante ma apparentemente in buona fede.
Si viene a sapere che Frate Santo sembra malato e non si fa vedere in pubblico da un anno; lo accudiscono tre sue pie donne… fra le quali la moglie di Palumbo, Leonarda… inoltre a San Filippo ci sono 2 Excubitores, un Padre semplice ed anche una specie di eremita, tale Padre Malvino, un anziano frate cappuccino, che è solito stare in disparte, ma rispettato da tutti.
In seguito Mons. Rizzi fornisce al gruppo un furgone militare reduce delle forze U.S.A. e il gruppo parte per San Filippo, con l’accorgimento che Benigno decide di andare in incognito, vestito da borghese, fingendosi un giornalista laico al soldo di Padre Bastiano…
Il viaggio è lungo, sulle impervie strade della periferia foggiana… e le ore passano.. fino a che, quando è al volante il Cacciatore Sergej Ivanovic Karpenko, il furgone sbanda e subisce un guasto al motore…
Si provvede con un po’ di pazienza e di fortuna, alla riparazione.. ma dopo un’oretta, un Morto sbuca fuori dalla boscaglia e si incammina, lemme lemme, verso i nostri… viene facilmente smembrato.. ma la cosa insolita è che il cadavere era nudo ed avvolto in una specie di lenzuolo bianco, sorta di sudario…
Si riparte, in netto ritardo rispetto ai tempi previsti.. a circa 3 km da San Filippo poi i nostri scorgono l’insegna della deviazione per un vicino piccolo cimitero… ma vista l’ora ormai tarda e il buio incombente, pensano bene di non avventurarvisi.
Si giunge quindi in vista del paesino, meta del viaggio: ma l’ultima fatica sono una serie di stretti tornanti artificiali, fra mattoni e pietre, poste dai paesani per rallentare chi si avvicina all’abitato… e qui il buon Karpenko dimostra nuovamente di non amare particolarmente la guida di mezzi americani.. sbanda furiosamente e finisce contro un muretto, creando un grave guasto al furgone…
E quindi, percorrendo mestamente gli ultimi metri a piedi, i nostri arrivano finalmente alle porte della palizzata che difende San Filippo, dove gli unici due sparuti Excubitores del posto li accolgono all’ingresso…



Padre Malvino, l'anziano frate cappuccino

giovedì 16 agosto 2012

Il gioco dei pacchi


Il sigillo papale posto sulla cassa trasportata dal gruppo


Ormai si è giunti all'albeggiare e i nostri pensano bene di caricare la pesante cassa sul carro e partire molto celermente dal Santuario della Verna, in direzione Firenze, al duplice scopo di raggiungere la stazione ferroviaria più vicina e far curare il martoriato Padre Bastiano, pluri massacrato in battaglia... soprattutto dall'Expiator dell'amico Benigno...
Ma dopo un paio d'ore di percorso, Fra Fausto ha un tremito nelle sue percezioni.. sente Morti in avvicinamento... e pochi minuti dopo appaiono una mezza dozzina di cadaveri che corrono forsennatamente dietro al carretto del gruppo.
I nostri si organizzano, forse anche prendendo un po' sottogamba questo combattimento: un converso rimane alla guida del carro, Fratello Benigno e l'altro converso di Bastiano affrontano i Morti corpo a corpo, Fausto prega, Bastiano è incosciente (ma costantemente assistito dal Notaio, Dott. Mantelloni...)e Karpenko spara comodamente da sopra il carro.
Fatto sta che subito ci si accorge che questa sporca mezza dozzina di Morti è orribilmente forte e veloce... bestie abominevoli... e nel giro di pochi attacchi subito i due conversi, quasi privi di armature protettive, giacciono mortalmente feriti a terra.
Sale la tensione, l'ansia, la paura.. e anche Benigno inizia a temere il peggio.. la sua cotta di maglia è ridotta a brandelli.. il suo torace dilaniato da un brutale morso... il dolore, la fatica.. ed anche la sfortuna.. Sergej infatti, vedendo il templare allo stremo delle forze, si getta dal carro, ascia in pugno, ma cade malamente ai piedi dei Morti... subendo molteplici ferite e perdendo quindi i sensi.
A questo punto anche il Notaio Mantelloni, uomo di cultura e non dedito alla violenza, impugna una pistola e spara... praticamente alla cieca, mancando più volte ogni bersaglio designato.
Fra Fausto, dal canto suo, impugna il rosario e prega in maniera fervente... il Gesuita concentra tutte le sue forze nel Signore.. e come spesso accade, pare che il Signore lo ascolti.. infatti potenti folate di vento spingono più volte i Morti lontano da Benigno, permettendo al templare di riprendere fiato e mettere al sicuro il cacciatore russo caduto a terra.
Ed alla fine, il templare riesce a fatica a fare a pezzi, col suo fido spadone, ognuno dei cadaveri ambulanti, ormai provato nel fisico, nel cuore e nell'animo...
Quindi si riparte.. e si giunge infine a Firenze.
Bastiano e Karpenko vengono portati d'urgenza allo Spedale di Ardizzone, per le cure del caso, mentre Benigno si fa sistemare le ferite alla meglio da Fra Fausto per poi ripartire subitamente sul primo treno per Roma...
Il templare infatti ha ragionato a lungo sul da farsi e ha deciso di sfruttare la situazione a favore del suo Ordine, andando quindi a consegnare la preziosa cassa non al Sommo Santarosa, probabilmente implicato in un illecito, ma bensì al suo Gran Maestro Renato da Chianciano: chiaramente questa azione porterà ad un aperto scontro o resa dei conti alle alte sfere dell'Imperium, ma tant'è...
Un paio di giorni dopo il gruppo si riunisce a Firenze: ci si ragguaglua sull'accaduto e ovviamente Bastiano teme molto eventuali ripercussioni sulla sua pelle da parte del Santarosa, di fatto, totalemnte tradito nelle aspettative.
In ogni caso, dopo un colloquio con Frate Ardizzone, i nostri decidono di riprendere da dove avevano interrotto, ripartire verso Foggia per la missione del Frate Santo e/o cannibale, che dir si voglia...
Primo scalo, Roma: qui rifornimenti di armi, proiettili e protezioni al benedetto P.I.C.M.O.e atteso colloquio privato fra Bastiano e il Sommo Santarosa.
Bastiano poi sarà stringato nel raccontare agli altri l'accaduto ma l'impressione è che il grande Inquisitore sia ora probabilmente sotto inchiesta per la vicenda della cassa (contenente una Bomba Pax, pare...) e che ci potrebbero essere riorganizzazioni interne all'inquisizione.. con varie conseguenze...
In ogni caso il gruppo (ed in particolare Benigno...) minimizza la questione e pensa bene di riprendere il viaggio.
Secondo scalo ferroviario, Napoli: anche qui la stazione è in ristrutturazione ecclesiastica, con statue di Santi qua e la e il clima è vivace.
I nostri vengono salutati ed omaggiati di piccoli dolcetti dalla gente, che vede in particolare nei templari delle figure vicine alla santità... in quanto liberatori di Napoli dai Morti nel recente passato.
Il gruppo viene avvicinato anche da un certo Mimì, locale gestore di una antica pizzeria e da questi invitato a cena; il solo a disertare è Benigno, fautore di una vita poco mondana e molto austera, meditativa.. quasi un'eremita.
Mimì sfoggia nel suo locale molte effigi del Papa... ma anche quadri di un noto attore locale, tale Antonio De Curtis, in arte Totò.. le cui immagini spesso gli causano piccole ammende da pagare.. in quanto Totò viene ritenuto interprete troppo licenzioso e audace dalla Chiesa...
In ogni caso i nostri passano una buona serata (Mimì offre anche una pizza e una buona bottiglia di vino per l'assente templare... vettovaglie prese in custodia dal Cacciatore Sergej .. e mai arrivate a destinazione...) e l'indomani ripartono in direzione Foggia, dove giungono verso metà mattinata.

Antonio De Curtis, in arte Totò


mercoledì 8 agosto 2012

Amara La Verna

La Verna: frati in preghiera

I nostri infine si decidono: interruzione dell’attuale missione, repentina partenza da Roma sul primo treno e ritorno a Firenze, poi rotta in direzione Monastero de La Verna, per ritirare la misteriosa cassa tanto agognata dal Sommo Santarosa.
Ma qui si miscelano molte e profonde divergenze nel gruppo..
Bastiano dubita sull’opportunità di disobbedire al Grande Inquisitore, Fratello Benigno vorrebbe che la cassa fosse consegnata al più fidato Frate Isaia Sprenger, Fra Fausto teme un funesto intervento del Re Nero mentre Sergej Ivanovic Karpenko pensa, in buona sostanza, solo al suo compenso (pattuito attraverso un losco e cavilloso contratto con l’Inquisitore Bastiano e il Notaio Mantelloni).
I tentativi di contattare Sprenger a Roma sono fallaci e allora si parte subito per Firenze: il viaggio in treno è tranquillo e si segnala solo, una volta giunti nel capoluogo toscano, lo zelo di Bastiano nel racimolare denaro rastrellando alcune parrocchie fiorentine per la sua giusta causa…e per lo stipendio del Cacciatore russo (a cui, secondo le ultime Sante disposizioni diocesane, dovrà provvedere d’ora in avanti Padre Bastiano…).
L’Inquisitore, non pago, sequestra in parrocchia anche un carretto a cavalli, con il quale il gruppo si dirige verso La Verna: sono più di 4 ore di impervio viaggiare e la guida di Fratello Benigno non sempre si dimostra ottimale.
Si giunge al monastero all’imbrunire, i nostri si presentano all’Abate e spiegando la situazione ottengono subito la cassa in questione, con i sigilli papali e inquisitori; decidono di barricarla in una piccola dispensa e ci si piazzano subito di guardia, consci che passare la nottata potrebbe non essere facilissimo…
Ed infatti, verso le ore piccole, Fra Fausto patisce l’ennesimo sogno premonitore: i Morti inviati dal Re Nero stanno arrivando e vogliono la cassa.
Il gruppo allerta subito tutti i monaci del pericolo imminente i quali, inizialmente, sono scettici.. ma le dure parole di comando e incoraggiamento del russo Sergej, alla fine, li spronano ad agire con prontezza.
Ci si barrica, si piazzano fucili dalle feritoie, si preparano bombe molotov.. e si attende nel buio.
Pochi minuti dopo i rantoli, le urla.. ed i primi corpi barcollanti si profilano all’orizzonte da ogni direzione.. i Morti sono giunti.
Scatta un furioso combattimento al quale prendono parte i nostri, i monaci e i due Conversi di Padre Bastiano, invero sempre molto preoccupato per la salute dei suoi prodi uomini, nonché del Dott. Mantelloni…
La prima ondata di Mortuus Simpices e Maiores viene ricacciata… anche grazie alle fiamme scaturite nel sagrato del monastero, precedentemente cosparso di paglia imbevuta d’olio.
Poi un gruppo di ben 4 Atrox irrompe all’interno dei corridoi del monastero: ora si fa sul serio.
Dopo una dura lotta, dei nostri il solo Karpenko rimane lievemente ferito e per fortuna gli abominevoli Morti vengono sterminati..
Ma il peggio deve arrivare.. Fra Fausto con la coda dell’occhio vede un essere mostruoso passare rapidamente davanti ad una finestra.. un tremito nella sua mente.. e subito urla a tutti che una Scannatrice è qui..!
Il gruppo, seppur lievemente intimorito, si organizza al meglio: Bastiano impugna il suo Requiem e Benigno accende finalmente il possente Expiator.
La Scannatrice arriva fulminea balzando sul templare dal soffitto..
Il gruppo inizialmente fatica a tenere testa alla bestia, rapida e letale.. anche perché Benigno, nella foga, colpisce involontariamente con l’Expiator il braccio destro del povero Bastiano, il quale ha salva la vita (ed il braccio…) per miracolo e solo grazia alla sua armatura, completamente distrutta dalla motosega templare.
In ogni caso dopo poco i nostri iniziano a raddrizzare la mira e infliggono pesanti danni alla Scannatrice, compresa amputazione del braccio destro.. e la bestia pensa bene di darsi alla fuga, gettandosi da una finestra e scomparendo nel caos della battaglie e della notte.. ritirata decisa non si sa se per sua volontà o se per intercessione dello stesso misterioso Re Nero…
E lentamente anche la moltitudine degli altri Morti minori scema indietro o viene debellata dai colpi dei monaci e del gruppo… la preziosa cassa è salva, almeno per ora…

La Verna: il monastero


p.s. x i PG: eccovi la mappa vera del santuario...
in effetti è un po' diversa da quella che vi ho disegnato a mano l'altra sera, in diretta, durante la sessione... ma vabbè... anche se, per inciso, noi abbiamo giocato al punto 1 (piazzale con la croce) e 3-4 (monastero)... e li più o meno eravamo abbastanza fedeli... dai...

mercoledì 1 agosto 2012

Ordini superiori

Frate Isaia Sprenger, detto "dei Corvi"

I nostri tornano a rapporto da frate Ardizzone, alla sera, per aggiornarlo dei fatti; l’indomani Firenze è invasa dai corvi, segno premonitore dell’imminente arrivo in città di frate Isaia Sprenger.. a questo punto Ardizzone sospende ogni indagine in attesa del famigerato inquisitore, grande esperto della Croce di Sangue.
All’alba del giorno seguente egli giunge in città con il suo seguito e dopo colloqui di rito e privati con l’Arcivescovo Paoli e Bastiano Ardizzone, finalmente si concede al gruppo e vuole essere portato sul luogo del delitto, per un lungo, dettagliato sopralluogo..
Poi, tornando da Ardizzone, i nostri informano Sprenger dei Corvi di tutti gli sviluppi delle indagini da loro portate avanti in questi giorni.
Ma l’inquisitore deve partire, probabile rotta verso Roma, al Consiglio Inquisitorio, per urgenze impellenti di vitale importanza.. e quindi i nostri rimangono in una situazione di stand by a Firenze.
Passano un paio di settimane, fra preghiere, colloqui con Ardizzone e allenamenti fisici..
Poi il vecchio frate comunica al gruppo di avere un incarico per loro; le indagini sulla Croce di Sangue per ora sono ferme ed in ogni caso le sta portando avanti Sprenger da Roma.. ma un nuovo problema incombe.. questa volta sulla Diocesi foggiana..
Ardizzone spiega nel dettaglio la questione.. un piccolo paese della provincia pugliese, San Filippo di Agira.. la venerazione di un eremita locale, un francescano, tale “Frate Santo”, probabilmente portata troppo oltre.. la gente lo considera capace di miracoli e divinazioni, lo considera in misura maggiore dei Vescovi e del Papa stesso.. ma accuse addirittura di cannibalismo coinvolgerebbero il religioso.. troppi misteri e incongruenze per non inviare un inquisitore ad amministrare giustizia, attraverso un Santo ed equo Tribunale Inquisitorio, per estirpare il male e riportare ogni divergenza sotto il controllo della Chiesa di Roma.
Il gruppo, quindi, nell’attesa, accetta questo incarico, conscio del fatto che Padre Bastiano avrà il delicato ruolo di presiedere il Tribunale Inquisitorio nel foggiano..
Si parte.. e si fa scalo, come prima tappa, alla Stazione Termini della Città Santa, Roma.
Qui, fra cantieri che rendono la stazione simile ad una gigantesca cattedrale, Bastiano viene repentinamente contattato da un giovane Sotium inviato dal Sommo Santarosa in persona, il quale comunica che il Grande Inquisitore desidera parlare urgentemente con padre Bastiano.
Egli dunque si distacca dal gruppo e va al cospetto del numero due del Sanctum Imperium: Santarosa comunica brevemente ma in maniera risoluta con Bastiano il quale, ossequiosamente, apprende la situazione e infine si congeda umilmente dal Sommo cardinale.
Bastiano riferisce al gruppo di aver ricevuto un nuovo incarico, o meglio, ordini superiori..
la missione di Foggia passa in secondo piano, Gregorio Santarosa esige che lui e i suoi si rechino al santuario de La Verna, in Toscana, per il recupero di una preziosa cassa, con sigillo papale e dell’inquisizione, contenente un prezioso oggetto che dovrà essere portato al Sommo Santarosa a Roma nel più breve tempo possibile, ne va delle sorti del Sanctum Imperium stesso.. o almeno così si dice..
La notizia getta il gruppo nello scompiglio.. pochi dettagli e confusi.. un inaspettato cambio di rotta.. una missione da interrompere ancor prima di cominciarla..
Inoltre Fra Fausto è molto preoccupato.. i suoi sogni.. il suo tormento.. il temibile Re Nero.. l’inquietante Scannatrice.. la cassa coi sigilli papali.. tutto torna.. il timore di un agguato.. o peggio..
Mentre Fratello Benigno è apertamente scettico e dubbioso e per sicurezza si reca, essendo a Roma, dal Gran Maestro Templare, Renato da Chianciano, per un lungo colloquio e per chiedere lumi in merito…
Giochi di potere.. Consigli.. decisioni.. votazioni.. cambi di rotta.. forse illeciti..
Dopo lunghi scambi di opinioni e di punti di vista, il gruppo decide dunque di partire e tornare in Toscana, direzione La Verna, per il recupero della misteriosa cassa sigillata, ma molti dubbi, di ogni genere, si addensano all’orizzonte di questa nuova, inaspettata, poco chiara e rischiosa impresa…

La Stazione Roma Termini in ristrutturazione