Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 19 settembre 2012

Forum




L’Inquisizione non aspetta.. e il processo inizia: a suo buon cuore, Padre Bastiano sceglie magnanimamente di essere piuttosto democratico ed è intenzionato ad ascoltare gli imputati prima di proclamare sentenze di alcun tipo, inoltre ha persino predisposto la sala con varie sedie per una platea composta da alcuni fortunati e selezionati abitanti di San Filippo.
Il Gesuita Fausto si incarica di fare il difensore degli imputati, Karpenko se ne sta a vigilare sulla sicurezza in sala e fuori e Fratello Benigno imperversa traducendo le continue e non sempre esatte o pertinenti citazioni latine dell’Inquisitore Bastiano, sempre supportato dal riluttante Dott. Mantelloni.
In sintesi tutti gli imputati vengono ascoltati e ad ognuno tocca una sorte differente, a seconda del giudizio insindacabile di Bastiano:

- Don Arduino ha infranto molteplici leggi del Decalogo Fidelis (celando un Morto in chiesa per più di un anno e mentendo al popolo..) e quindi viene condannato alla scomunica, a 39 nerbate pubbliche e ad un periodo di esilio rieducativo presso una idonea struttura a Foggia;
- I due Excubitores Ettore e Salvatore vengono anch’essi dichiarati colpevoli.. hanno visto e sapevano, ma hanno taciuto gli illeciti del loro parroco, complici; quindi la pena è lo strappo degli occhi… ma la clemenza di Bastiano fa si che i due malcapitati si possano redimere all’ultimo, per divenire suoi fidi Conversi, sorte, forse, ancora peggiore della pena pattuita, visti i precedenti.. ma tant’è;
- Le tre “Pie Donne” sono colpevoli pure loro e vengono interdette ai pubblici servizi presso ecclesiastici e destinate a diversi tipi di rieducazione.. la vecchia Concettina presso una Misericordia che ne sani la mente, evidentemente ottenebrata dall’avanzare della senilità, la bella Rosa De Santis dovrà abbandonare il marito Ettore, ora Converso di Bastiano e servire in una Misericordia del foggiano e la poco sveglia Leonarda dovrà semplicemente ricongiungersi al bifolco coniuge, ritenuta questa pena già più che sufficiente…
- Lo scultore Carrozzo è colpevole di comunismo sfrenato e destinato ad una durissima rieducazione morale e non solo.

Ma San Filippo ora necessita di una guida spirituale, avendo perso Don Arduino e quindi Benigno cavalca fino a Foggia per colloquiare col Vescovo Rizzi, relazionargli l’accaduto e richiedere formalmente una paio di parroci e qualche Excubitores per il paese.
Invece il gruppo rende pubblica la sentenza al popolo e per sedare qualche malumore crescente Bastiano fa dichiarare pubblicamente che si impegnerà a Roma per iniziare velocemente il processo di beatificazione di Frate Santo.. e scatena finalmente la gioia della folla, nonostante in verità non sia assolutamente intenzionato a far nulla di tutto ciò…
L’indomani ci si rende subito conto che, probabilmente nella notte, uno dei processati messi agli arresti è fuggito senza lasciare traccia: il comunista Carrozzo non c’è più e per tutta risposta Bastiano ordina repentinamente il rogo della sua abitazione..
Nel giro di qualche giorno, come previsto, arriva a San Filippo il convoglio di nuovi religiosi inviati dal Vescovo e a quel punto il gruppo, finalmente, si congeda dal paese, facendo ritorno a Foggia (dove si osanna un misterioso templare che pare abbia aiutato o addirittura guarito con il tocco un neonato di Manfredonia...) per poi tornare a Firenze, causa missiva urgente di Frate Ardizzone che chiama nuovamente l’adunata del gruppo, per proseguire nuovamente le indagini relative ai delitti della Croce di Sangue.
Il viaggio verso Firenze porta il gruppo a conoscenza di alcune novità che stanno avvenendo nell’Imperium, come ad esempio l’imminente votazione al Consilium inquisitorio che dovrà scegliere il nuovo Sommo Inquisitore e i membri del consiglio al vertice dell’Ordine…
E Bastiano trema al pensiero di un eventuale Santarosa trombato… ma in ogni caso si arriva da Ardizzone, nel capoluogo toscano.
Il vecchio frate rivela ai nostri che Padre Isaia Sprenger ha recentemente dovuto interrompere le sue ben avviate indagini, convocato a Roma per le votazioni del Consilium e quindi incarica, tramite lettera, il gruppo di proseguirle in sua vece; le sue ricerche porterebbero a San Gustavo un paesino sito fra Firenze ed Arezzo, dove probabilmente pare essere partita la nera carrozza che ha trasportato la Scannatrice a Firenze x l’omicidio del compianto Dott. Poggi.
Oltre alla lettera di Sprenger dei Corvi vi è anche un permesso firmato dal Sommo Santarosa in persona (momentaneamente ancora in carica) che autorizza Bastiano ad indire, se ritenuto necessario, un nuovo Tribunale Inquisitorio nel paese, nel qual caso dovessero essere rinvenute prove evidenti di blasfemia o eresia; ed è palese che quindi il Santarosa, alla fine delle operazioni, pretenderà dettagliato rapporto sull’esito delle indagini da parte del Padre Inquisitore Bastiano e lo attenderà con ansia sin d’ora come gradito ospite nella sua residenza romana…




giovedì 13 settembre 2012

Morto che parla


Il volto soddisfatto di Padre Bastiano
durante l allestimento del Tribunale Inquisitorio

Il gruppo, continuando a domandarsi dove diavolo si sia cacciato Frate Santo, prosegue nelle indagini...
Fra Fausto interroga dubbioso una donna di San Filippo e il suo bambino, apparentemente miracolati dal Santo; Benigno se ne sta scettico in locanda e intercetta una famiglia che chiede l'ennesima "grazia" al Santo locale, credendo scioccamente il figlio preda del maligno; Karpenko invece va a chiaccherare con il suo politicamente affine scultore Carrozzo.
Proprio dal Carrozzo si viene a sapere che la Chiesa di San Nicola ha una cripta sotterranea...
Mentre Benigno si impegna a portare la famiglia con figlio non indemoniato ma solo denutrito e malato in quel della misericordia di Foggia, gli altri procedono con l'esplorazione del piano sottostrada della canonica.. nonostante i dubbi e le malcelate reticenze di Don Arduino... la cripta è buia, sporca.. ma stranamente la zona del sepolcro centrale è pulita.. e poi un forte odore di carne putrefatta.. inoltre Fausto si concentra e fra un salmo e l'altro, percepisce un lieve odore di profumo da donna... molto strano...
Drizzando le antenne, i nostri escono dal sepolcro e ne trattengono le chiavi... tanto Don Luppolis nulla può difronte al volere di un Inquisitore all'opera...
Fausto e Bastiano si recano poi a casa della De Santis, moglie di uno degli excubitores... qui Fausto percepisce nuovamente lo stesso profumo dolciastro misto a carne in putrefazione.. Bastiano esce e scova lenzuola sporche e caratterizzate dallo stesso cattivo odore (lenzuola dipanate però da Benigno, a tutela dell'incolumità del Padre Inquisitore...).
Rosa De Santis ormai viene messa alle strette (viene trovato un letto disfatto in casa sua, dove probabilmente era stato tenuto il corpo di un cadavere...) e convocando con l'inganno anche Don Arduino Luppolis la verità viene a galla senza nemmeno passare alle maniere forti: il prete, le pie donne, gli excubitores sono tutti complici nell'aver tenuto in serbo il cadavere del defunto Frate Santo, facendo credere alla gente del posto che il francescano era malato ma vivo, da più di un anno a questa parte, reato molto grave...
Luppolis si giustifica adducendo motivazioni di ordine pubblico, di fede, il frate era una sorta di leggenda infatti..
Ma ormai il tribunale inquisitorio deve essere indetto al più presto... per giudicare e decidere le sorti delle persone coinvolte.
Viene indetta un'assemplea cittadina dove il gruppo spiega la veritù agli increduli paesani, mostrando loro anche il cadavere del frate, risvagliatosi come Mortuus Larvaliis, quindi abbastanza innocuo.. a patto di non avvicinare troppo le orecchie alla sua famelica bocca... come fece la stupida Leonarda Palumbo...
Concettina Patruno invece, credeva veramente, accostando l'orecchio alla bocca del Santo, di sentirne le sagge parole di conforto.. o almeno cosi dice... e Don Luppolis divulgava quelle parole durante le sue messe... così la gente rafforzava il suo credo in Frate Santo.. nonostante egli fosse morto da mesi...
Durante l'assemblea indetta fa il suo ritorno in paese anche il vecchio Malvino, frate cappuccino pellegrino, il quale venendo a conoscenza dell'accaduto, chiede subito un colloquio privato col gruppo.
Si dimostra subito umile e ossequioso nei confronti dell'autorita ecclesiastica rappresentata da Bastiano Inquisitore... e fa un lungo sermone... proponendo in sitesi di valutare con attenzione il da farsi.. forse un falso santo potrebbe comunque giovare alla causa della Chiesa di Roma più della mera verità e del rigore della legge...
In ogni caso la decisione spetta ai nostri, non prima di aver ascoltato le dichiarazioni di tutti gli imputati, invitati cortesemente a testimoniare al cospetto del sommo Tribunale Inquisitorio, ormai imminente...

mercoledì 5 settembre 2012

Dov’è Frate Santo..?


Don Arduino Luppolis

Una volta dentro San Filippo di Agira, superati i fin troppo zelanti controlli documentali degli Excubitores Salvatore ed Ettore, il gruppo, seppur ormai a notte fonda, si divide: Benigno, in borghese, va all’unica locanda in cerca di qualche prima impressione dei popolani, mentre gli altri vanno alla canonica presso la Chiesa di San Nicola di Mira.
Qui vengono accolti da uno stupito ed assonnato Don Arduino Luppolis, il Padre semplice, rettore di San Filippo… ma di comune accordo si rimanda ogni discussione al mattino successivo.
L’indomani Arduino è ben lieto di accogliere Padre Bastiano e tutto il suo entourage… anche se non appare subito chiaro il motivo dell’arrivo dell’Inquisitore in paese… ma Bastiano, dopo qualche preambolo, in ogni caso chiede di poter andare a colloquio con Frate Santo, miracoloso vanto locale di beatitudine, con il quale, dice di avere necessità di chiarire alcuni aspetti anche e soprattutto per il bene suo e per volontà di Santa Romana Chiesa.
Don Arduino cerca di temporeggiare dichiarando il frate gravemente ammalato ma poi si arrende di fronte all’insistenza del domenicano e lo accompagna alla stanza del francescano infermo: qui però c’è un colpo di scena.. il frate infatti è sparito!
Con grande stupore e allarme si diffonde in paese la notizia.. anche per merito del templare Benigno, da subito sospettoso.
Ma… Dov’è Frate Santo..?
Meditando sempre di indire un feroce tribunale inquisitorio, Bastiano, coadiuvato dagli altri, inizia ad investigare a San Filippo, per capire dove diavolo si sia cacciato l’infermo e santo francescano.
L’ipotesi ricorrente da parte dei più è che il Santo, in preda a febbre alta e deliri, si sia fatto forza e sia scappato per andare a trovare l’anziana madre in uno sperduto e imprecisato villaggio campano… ipotesi per lo meno bislacca…
Benigno riesce inoltre a scoprire un mal celato odio nei confronti della Chiesa da parte di molti abitanti del paese: i popolani credono fermamente in Dio, Gesù e nei miracoli di Frate Santo.. ma non hanno fede invece nella Chiesa di Roma e nei suoi rappresentanti, visti per lo più solo come avidi esattori delle tasse e buoni a nulla.
Si procede poi ad interrogare anche le tre “Pie Donne” più vicine e legate al frate.. l'anziana Concettina, la giovane e stupida Leonarda e la bella Rosa.. senza però scoprire niente di particolare, se non la loro grande devozione al religioso sparito.
Ma… Dov’è Frate Santo..?
Ed anche Padre Malvino, l’anziano cappuccino locale, pare non essere attualmente in paese, sempre in giro per i suoi rischiosi pellegrinaggi a destra e a manca, si dice.. e quindi con lui il gruppo non riesce, almeno per il momento, a colloquiare.
Viene interrogato anche lo scultore locale Lazzaro Carrozzo, autore di una bella statua di Frate Santo in canonica, notata da Bastiano: l’artista vive in isolamento dagli altri e si dimostra uno scontroso filo comunista che non crede in nulla se non nei suoi rossi ideali.
Per questo familiarizza subito col Cacciatore russo Karpenko, ovviamente della stessa ideologia politica…
Ma… Dov’è Frate Santo..?
I nostri decidono anche di partire per ispezionare il poco distante cimitero intravisto durante il viaggio; qui trovano abbandono e desolazione.. molte lapidi e croci.. ma anche alcune fosse scavate, sembra, più di recente… ed in una di queste il piccolo cadavere, Risvegliatosi, di un famelico bimbo di pochi anni.
La scena è straziante ma almeno costituisce una misera minaccia… e Benigno invece di fare facilmente a pezzi il corpicino, lo avvoltola in un panno e lo immobilizza.
Il gruppo quindi, sospettando per l’ennesima volta strani rituali e vari altri illeciti, torna a San Filippo a mostrare il piccolo cadavere a Don Arduino, il quale ne è inorridito.. e suppone che possa essere arrivato al cimitero da qualche villaggio vicino, dicendo infatti di non riconoscere i lineamenti del fanciullo.
Ma, con tutto ciò… Dov’è Frate Santo..?



La Chiesa di San Nicola di Mira, a San Filippo di Agira