Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 10 aprile 2013

Lobotomie

La fotografia trovata presso un ufficio dell'ospedale


Per prima cosa Fratello Michele tenta di uscire dal portone d’ingresso dell’ospedale, da dove sono entrati, trovandolo chiuso.. poi Fra Fausto guarda fuori da una finestra, nell’oscurità.. e con un certo disagio si accorge che dove dovrebbe trovarsi il piazzale adiacente all’ingresso è invece presente un ulteriore corpo di fabbrica dell’ospedale, confondendo oltremodo tutta la grottesca e paradossale situazione..
Con l’obiettivo di capire qualcosa di più del luogo ove ora si trovano, i nostri si dirigono alla cerca di una stanza che possa dare l’idea di essere stata una sorta di ufficio amministrativo dell’ospedale.. e dopo alcuni minuti i nostri, fortunosamente, vi si ritrovano.
Quivi possono scrutare molteplici cartelle di pazienti, libri di medicina e parecchie foto appese alle pareti.. foto che ritraggono medici in fasi operatorie.. esaminandole attentamente, Padre Bastiano e Fra Fausto azzardano che potrebbero essere interventi finalizzati alla drastica pratica della lobotomizzazione su alcuni malati..
Continuando, con un filo sempre crescente di tensione, quella buia esplorazione, il gruppo intravede davanti a se il passaggio di una figura vestita con un camice da ospedale, che transita da una porta all’altra, camminando lentamente..
I nostri si armano di coraggio e non solo e varcano quella porta: intravedono una figura inginocchiata a terra e tremante.. avvicinandosi e illuminandolo meglio scorgono in lui i connotati di frate Goffredo Usteboge.. ma nulla ricorda la fierezza e la pericolosità dell’ex inquisitore.. egli ora porta evidenti sulle tempie i segni insanguinati di una recente lobotomia.. lo sguardo vacuo.. solo un mormorio sconnesso dalle sue labbra.. irriconoscibile..
I nostri decidono di ammanettare il malcapitato e portarlo con loro; ma a questo punto Fra Fausto avverte con il suo sesto senso un pericolo malevolo presente nella porta di fronte..
Fratello Michele apre la porta.. si intravede, in un angolo della stanza, la figura di una donna, singhiozzante, camice da paziente, voltata di spalle.
Michele, con cautela, si avvicina a qualche metro da lei e la chiama.. ella si volta, mostrando una faccia a metà fra un presagio di morte, di sofferenza e di follia.. poi fissa il templare.. ed infine emette un urlo stridulo e deformando innaturalmente i lineamenti del volto balza all’attacco; tutti sono coinvolti nello scontro, difficoltoso.. perché questa diabolica entità morde, stritola, urla e infligge puro dolore con il suo tocco, oltre a causare orrore e paura con la sua voce innaturale..
Ma dopo un po’ il gruppo riesce a martoriare irrimediabilmente la paziente.. e a salvarsi la pelle.
Si prosegue quindi con l’esplorazione dell’ospedale, ormai certi che il peggio debba ancora arrivare.
Fausto è scosso nuovamente esente il male dietro una porta alla sinistra del corridoio che si sta percorrendo.. qui Michele entra e vede che vi sono due grandi vasche da bagno in disuso.. poi un attimo di buio, le torce non illuminano più.. Fausto cade.. causa la sua eccessiva tensione occulta ed emotiva.. e quando Padre Bastiano riaccende la torcia e riesce ad illuminare nuovamente la stanza ci si accorge che Usteboge non è più presente e che le due vasche ora appaiono orribilmente colme di un rosso liquido che sembra proprio sangue.. un incubo.. al che Michele accende l’Expiator e trafigge ripetutamente le vasche e il loro carnoso e misterioso contenuto.. forse dei corpi.. o forse, chissà..
In ogni caso, lasciata anche quella funestissima stanza il gruppo percorre un interminabile corridoio.. qui si manifesta nuovamente l’orrore: gigantesche e nere mani fuoriescono all’improvviso da pareti, pavimento e soffitto e si accingono a stritolare il malcapitato di turno, Fratello Romualdo.
Il Templare Michele questa volta indietreggia colto dal panico, Padre Bastiano si accinge a colpire ripetutamente le mani e il Gesuita Fausto mira e spara con il suo vetusto Bodeo, con risultati alterni.. mentre Romualdo urla di dolore ad ogni stretta delle malevole mani..
Per fortuna Bastiano non fallisce i suoi attacchi e alla fine il templare è libero, seppur stremato nel fisico.. e con l’armatura a ormai quasi a brandelli..
Proseguendo, sempre con l’intento di recuperare la sacra spada di Galgano, i nostri scorgono a terra una chiazza di sangue con quella che sembra una lingua umana tagliata di fresco.. Fausto avverte il male nelle vicinanze.. e Michele, spalancando una alla volta le limitrofe porte, viene attaccato da un uomo, senza lingua, con il volto deformato malevolmente.. ennesima manifestazione del male..
Ennesimo duro scontro.. ed ennesima sofferta vittoria.
Dopo qualche altro minuto di percorrenza una densa nebbia si manifesta in fondo al corridoio in fronte ai nostri: Fausto sente che oltre quella nebbia Usteboge è presente.. ma in fin di vita e molto sofferente.. quindi ci si getta a capofitto nell’oscurità.. dopo la nebbia si trova una porta, oltre la quale una grande stanza con una mezza dozzina di grosse catene fissate alle pareti.. ad una di queste è legato per il collo Usteboge.. ma egli è in fase di soffocamento.. e ad almeno 2 metri di altezza.. sollevato da una malvagia forza paranormale ed invisibile..
Il gruppo tenta di liberarlo e spezza la catena, riuscendoci.. ma quando Michele, da ultimo, si accinge ad uscire dalla stanza, il male anima le catene e ad una ad una si fanno sotto e attaccano i nostri, tentando si bloccarli, soffocarli e stritolarli.. ma per fortuna le possenti armi a motore e le lame riescono ad avere ragione anche di queste ferrose e diaboliche insidie…



Una delle "pazienti" incontrate

Nessun commento:

Posta un commento