La camionetta gentilmente offerta da Padre Ardizzone
Si parte dunque alla volta di San Gustavo, paesino non
lontano da Arezzo; il viaggio dura quasi l’intera mattinata anche a causa della
guida non proprio ottimale di Sergej Ivanovic Karpenko, il quale spesso si
distrae.. e così la camionetta gentilmente offerta dall’Ardizzone, finisce con
due ruote in un fosso.
Ardizzone, fra l’altro, prima della partenza, ha nuovamente
fatto dono ad un onoratissimo Padre Bastiano, suo fido discepolo, del suo Sacro
Cuore, la Santa
arma a motore dell’Inquisitore di Firenze…
Ma torniamo al viaggio: sollevato a fatica il camioncino dal
fosso, si riparte (stavolta senza intoppi ulteriori) e si giunge alle porte di
San Gustavo.
Fra Fausto, poco prima dell’arrivo, è inquietato da oscuri
presagi e premonizioni sul futuro prossimo del gruppo in quel paese… ma ormai
questa è quasi una consuetudine.
I nostri, senza travestimenti ne occultamenti di sorta,
entrano in pompa magna nel villaggio ed il giovane Excubitores alla porta,
Ettore, quasi trasale dall’emozione e corre subito, lasciando la porta aperta,
a chiamare il Padre Semplice per informarlo delle inconfutabili grandi autorità
giunte or ora in paese.
Il gruppo, nell’attesa, confabula sospettoso sull’ennesimo
paese che potrebbe serbare loro brutte sorprese… e intanto si sbircia dentro
alla vicina stalla, nella vana ricerca della famigerata carrozza nera.
Pochi minuti dopo arriva un piccolo drappello capeggiato da
Don Vinicio, il Padre Semplice, Don Remo, il Castigatore, 5 Excubitores e 2
Probi Viri; i prelati locali sembrano entusiasti della visita di Templari e
Inquisitori.. tessono lodi alla Chiesa di Roma e al contempo illustrano i vanti
di San Gustavo, come il gregge di pecore, il grande orto e il vicino frutteto…
ma si domandano anche per quale motivo delle figure così importanti si siano
disturbate per arrivare fin li..
Don Vinicio
I nostri vorrebbero tagliare corto e andare subito al sodo
ma Don Vinicio insiste invece perché ci si rechi a colloquiare con più calma
presso la sua canonica, alla Chiesa di San Martino.
Il gruppo, dopo qualche battibecco, accetta, pur dimostrando
una certa preoccupazione e rendendo evidente tutta la gravità della situazione.
Dopo aver percorso parte della strada in salita, attraverso
orti e frutteti e avendo saputo da Vinicio che la grande casa sita vicino alla
porta del villaggio, Villa Bonocore, è abitata dal Conte Attilio Gustavo Maria
De Lanzi, una sorta di anziano e nobile benefattore locale, i nostri giungono
ad un tornante dove vedono essere presente una casa in fase di costruzione.
Qui chiedono lumi in merito.. la casa a breve sarà abitata
da una giovane coppia di Firenze, di cui l’uomo, tale Paolo Paoli o qualcosa
del genere, dovrebbe essere un parente nientemeno che dell’Illustrissimo
Arcivescovo di Firenze…
Si pensa bene di fare un giretto dentro l’edificio; qui si
trova, fra i vari depositi di materiali edili, una pagina di diario e una
fotografia.
La foto ritrae due giovani che si baciano, lui ha santini
sulla giacca e quindi potrebbe essere un Converso… la pagina è una sorta di
lettera d’amore.. la giovane dice parecchie cose.. che presto si sposeranno..
ma lancia anche strane indicazioni su quel che potrebbe essere accaduto.. si
parla di diavoli, santi, arcivescovi.. di calici rubati.. del Conte Attilio.. e
di un bibliotecario.. probabilmente il Dott. Poggi, ucciso dalla Scannatrice a
Firenze, presso il quale la ragazza della lettera, tale Mara, evidentemente
prestava servizio.
Il gruppo tiene ogni indizio per se.. e si arriva alla
canonica di Don Vinicio; qui si colloquia col prete.. gli si dice che la chiesa
sta semplicemente cercando un uomo, probabilmente scappato da San Gustavo…Vinicio
dichiara la sua buona fede nel credere i suoi compaesani brave persone.. il
Conte è descritto come una persona schiva ma generosa con tutti.. che presta
l’acqua del suo pozzo quando c’è siccità, fa abitare la gente nelle case di sua
proprietà senza chiedere affitto.. ed uno dei suoi servi, il cuoco Mariolone,
ha anche rimediato, poche settimane fa, dei conigli, poi venduti al locale alimentario…
e proprio i conigli fanno tornare subito alla mente del gruppo la storia del
povero Nedo Landi…
E poi, continua Vinicio, il conte Attilio ama molto i
bambini e li ospita spesso a casa sua.. e ovviamente non sa nulla ne ha mai
visto carrozze nere in paese.
I nostri sono meditabondi e pensano bene di andare a far
visita al conte, ora sospettato n°1: fatto sta che appena fuori dalla canonica
vengono piacevolmente intercettati da una splendida e giovane fanciulla, tale
Federica, la quale è proprio la figlia di Attilio Gustavo Maria De Lanzi.
Federica, la bionda figlia del conte Attilio
La bella e bionda ragazza li ossequia e li invita
ufficialmente a cena a Villa Bonocore, offrendo loro uno squisito sciroppo alle
rose fatto da lei.. ma l’estrema diffidenza dei nostri fa si che solo il
temerario russo Karpenko ne abbia a bere, con gusto, un bicchiere.
Nell’attesa della cena i nostri si sparpagliano per San
Gustavo.
Fausto esamina lo sciroppo (chiesto a Federica) per scoprire
che è solo un ottima bevanda, senza alcuna traccia di veleni o altre sostanza
proibite; il Cacciatore russo gironzola per il paese guardando torvo, di tanto
in tanto, dentro alle finestre delle abitazioni; Bastiano e Fratello Benigno
invece si recano all’emporio locale, gestito dall’anziana Elvira.
La vecchia appena vede i due religiosi si avvicina a
Bastiano e con fare sospettoso inizia a sussurrare strane farneticazioni
relativa alla presenza di un “vampiro” in paese… I nostri capiscono che
potrebbe trattarsi delle proiezioni dell’anziana che magari ha visto invece
proprio la temibile Scannatrice… Elvira dice di aver visto il vampiro a casa
sua.. ma anche su un campanile e in una buia cantina… farneticazioni…
probabilmente.. ma ciò nonostante Bastiano e Benigno, riunito il gruppo,
decidono di esplorare sia la cantina sia il campanile della Chiesa di San
Martino, per associazione.
Mentre Vinicio accompagna Karpenko e Fausto sul campanile,
Don Remo scorta Bastiano e Benigno giù nelle cantine… niente di anomalo viene
rinvenuto in entrambi i luoghi.. ma durante l’esplorazione il Castigatore parla
a lungo… e lancia alcune velate accuse rivolte a diversi abitanti di San
Gustavo, paese che si rivela sempre di più come un luogo abitato da gente per
lo meno “particolare”…
Il Sig. Modesto Brogi, partigiano filo comunista dichiarato…
La vecchia Elvira, che oltre a vedere vampiri ,si diletta a
creare anche decotti, filtri e unguenti al limite fra erboristeria e alchimia…
Il medico locale, nonché maestro elementare, Dott. Massimo
Laudato, grande amico di Don Vinicio, detentore di libri pseudo magici e di un
quadro raffigurante quel che sembra un diavolo…
Lo stesso Don Vinicio, che difende il suo amico Laudato da
ogni accusa e che in passato era addirittura fra le file dei fascisti…
E si avvicina così, fra una chiacchera e l’altra, il momento della cena
a Villa Bonocore, dimora del misterioso Conte Attilio…
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