Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 7 novembre 2012

Il prete, il conte e la bionda


La camionetta gentilmente offerta da Padre Ardizzone

Si parte dunque alla volta di San Gustavo, paesino non lontano da Arezzo; il viaggio dura quasi l’intera mattinata anche a causa della guida non proprio ottimale di Sergej Ivanovic Karpenko, il quale spesso si distrae.. e così la camionetta gentilmente offerta dall’Ardizzone, finisce con due ruote in un fosso.
Ardizzone, fra l’altro, prima della partenza, ha nuovamente fatto dono ad un onoratissimo Padre Bastiano, suo fido discepolo, del suo Sacro Cuore, la Santa arma a motore dell’Inquisitore di Firenze…
Ma torniamo al viaggio: sollevato a fatica il camioncino dal fosso, si riparte (stavolta senza intoppi ulteriori) e si giunge alle porte di San Gustavo.
Fra Fausto, poco prima dell’arrivo, è inquietato da oscuri presagi e premonizioni sul futuro prossimo del gruppo in quel paese… ma ormai questa è quasi una consuetudine.
I nostri, senza travestimenti ne occultamenti di sorta, entrano in pompa magna nel villaggio ed il giovane Excubitores alla porta, Ettore, quasi trasale dall’emozione e corre subito, lasciando la porta aperta, a chiamare il Padre Semplice per informarlo delle inconfutabili grandi autorità giunte or ora in paese.
Il gruppo, nell’attesa, confabula sospettoso sull’ennesimo paese che potrebbe serbare loro brutte sorprese… e intanto si sbircia dentro alla vicina stalla, nella vana ricerca della famigerata carrozza nera.
Pochi minuti dopo arriva un piccolo drappello capeggiato da Don Vinicio, il Padre Semplice, Don Remo, il Castigatore, 5 Excubitores e 2 Probi Viri; i prelati locali sembrano entusiasti della visita di Templari e Inquisitori.. tessono lodi alla Chiesa di Roma e al contempo illustrano i vanti di San Gustavo, come il gregge di pecore, il grande orto e il vicino frutteto… ma si domandano anche per quale motivo delle figure così importanti si siano disturbate per arrivare fin li..


Don Vinicio

I nostri vorrebbero tagliare corto e andare subito al sodo ma Don Vinicio insiste invece perché ci si rechi a colloquiare con più calma presso la sua canonica, alla Chiesa di San Martino.
Il gruppo, dopo qualche battibecco, accetta, pur dimostrando una certa preoccupazione e rendendo evidente tutta la gravità della situazione.
Dopo aver percorso parte della strada in salita, attraverso orti e frutteti e avendo saputo da Vinicio che la grande casa sita vicino alla porta del villaggio, Villa Bonocore, è abitata dal Conte Attilio Gustavo Maria De Lanzi, una sorta di anziano e nobile benefattore locale, i nostri giungono ad un tornante dove vedono essere presente una casa in fase di costruzione.
Qui chiedono lumi in merito.. la casa a breve sarà abitata da una giovane coppia di Firenze, di cui l’uomo, tale Paolo Paoli o qualcosa del genere, dovrebbe essere un parente nientemeno che dell’Illustrissimo Arcivescovo di Firenze…
Si pensa bene di fare un giretto dentro l’edificio; qui si trova, fra i vari depositi di materiali edili, una pagina di diario e una fotografia.
La foto ritrae due giovani che si baciano, lui ha santini sulla giacca e quindi potrebbe essere un Converso… la pagina è una sorta di lettera d’amore.. la giovane dice parecchie cose.. che presto si sposeranno.. ma lancia anche strane indicazioni su quel che potrebbe essere accaduto.. si parla di diavoli, santi, arcivescovi.. di calici rubati.. del Conte Attilio.. e di un bibliotecario.. probabilmente il Dott. Poggi, ucciso dalla Scannatrice a Firenze, presso il quale la ragazza della lettera, tale Mara, evidentemente prestava servizio.
Il gruppo tiene ogni indizio per se.. e si arriva alla canonica di Don Vinicio; qui si colloquia col prete.. gli si dice che la chiesa sta semplicemente cercando un uomo, probabilmente scappato da San Gustavo…Vinicio dichiara la sua buona fede nel credere i suoi compaesani brave persone.. il Conte è descritto come una persona schiva ma generosa con tutti.. che presta l’acqua del suo pozzo quando c’è siccità, fa abitare la gente nelle case di sua proprietà senza chiedere affitto.. ed uno dei suoi servi, il cuoco Mariolone, ha anche rimediato, poche settimane fa, dei conigli, poi venduti al locale alimentario… e proprio i conigli fanno tornare subito alla mente del gruppo la storia del povero Nedo Landi…
E poi, continua Vinicio, il conte Attilio ama molto i bambini e li ospita spesso a casa sua.. e ovviamente non sa nulla ne ha mai visto carrozze nere in paese.
I nostri sono meditabondi e pensano bene di andare a far visita al conte, ora sospettato n°1: fatto sta che appena fuori dalla canonica vengono piacevolmente intercettati da una splendida e giovane fanciulla, tale Federica, la quale è proprio la figlia di Attilio Gustavo Maria De Lanzi.


 Federica, la bionda figlia del conte Attilio

La bella e bionda ragazza li ossequia e li invita ufficialmente a cena a Villa Bonocore, offrendo loro uno squisito sciroppo alle rose fatto da lei.. ma l’estrema diffidenza dei nostri fa si che solo il temerario russo Karpenko ne abbia a bere, con gusto, un bicchiere.
Nell’attesa della cena i nostri si sparpagliano per San Gustavo.
Fausto esamina lo sciroppo (chiesto a Federica) per scoprire che è solo un ottima bevanda, senza alcuna traccia di veleni o altre sostanza proibite; il Cacciatore russo gironzola per il paese guardando torvo, di tanto in tanto, dentro alle finestre delle abitazioni; Bastiano e Fratello Benigno invece si recano all’emporio locale, gestito dall’anziana Elvira.
La vecchia appena vede i due religiosi si avvicina a Bastiano e con fare sospettoso inizia a sussurrare strane farneticazioni relativa alla presenza di un “vampiro” in paese… I nostri capiscono che potrebbe trattarsi delle proiezioni dell’anziana che magari ha visto invece proprio la temibile Scannatrice… Elvira dice di aver visto il vampiro a casa sua.. ma anche su un campanile e in una buia cantina… farneticazioni… probabilmente.. ma ciò nonostante Bastiano e Benigno, riunito il gruppo, decidono di esplorare sia la cantina sia il campanile della Chiesa di San Martino, per associazione.
Mentre Vinicio accompagna Karpenko e Fausto sul campanile, Don Remo scorta Bastiano e Benigno giù nelle cantine… niente di anomalo viene rinvenuto in entrambi i luoghi.. ma durante l’esplorazione il Castigatore parla a lungo… e lancia alcune velate accuse rivolte a diversi abitanti di San Gustavo, paese che si rivela sempre di più come un luogo abitato da gente per lo meno “particolare”…
Il Sig. Modesto Brogi, partigiano filo comunista dichiarato…
La vecchia Elvira, che oltre a vedere vampiri ,si diletta a creare anche decotti, filtri e unguenti al limite fra erboristeria e alchimia…
Il medico locale, nonché maestro elementare, Dott. Massimo Laudato, grande amico di Don Vinicio, detentore di libri pseudo magici e di un quadro raffigurante quel che sembra un diavolo…
Lo stesso Don Vinicio, che difende il suo amico Laudato da ogni accusa e che in passato era addirittura fra le file dei fascisti…
E si avvicina così, fra una chiacchera e l’altra, il momento della cena a Villa Bonocore, dimora del misterioso Conte Attilio…

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