Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 27 giugno 2012

Minosse, il Parroco

Orrori nella nebbia...

L’uomo in chiesa dice di chiamarsi Renzo e dopo lo stupore e la strana diffidenza iniziale racconta parte della storia che serve ai nostri per comprendere quanto accaduto a Tirivolo qualche mese prima: tutto ora qui è in balia della mente malata e furiosa di Alessia, una bambina undicenne morta mesi fa in paese.
A Tirivolo infatti, dopo il Giudizio, la situazione era difficile, fra la fame, i postumi della guerra, i Morti e tutto il resto.
All’inizio degli anni ’50 giunse in paese un parroco, Don Vittorio Rava; costui, insieme ad un manipolo di pochi Excubitores, si adoperò molto per migliorare la condizione del villaggio… ma instaurò anche il culto segreto ed eretico di cui era uno dei Gran Sacerdoti, i Braccamorte.
Tutto il paese, in virtù della sua influenza, si unì, inconsapevolmente, al culto.
E cosi si perpetrarono molti rituali, sacrifici umani in onore della Morte.. dolore, sofferenza.. ma nessuno sortì gli effetti voluti da Padre Rava, anche detto, negli ambienti del culto, Gran Sacerdote Minosse.
Quindi egli pensò, in combutta con la sua folle amante Dalia, di tentare un ultimo e più crudele sacrificio: la piccola figlia di Dalia, Alessia, odiata in quanto frutto di violenze subite da un soldato americano, a sua volta ucciso da Minosse.
La piccola innocente, undicenne, fu portata in chiesa e con l’inganno, fu posta su una grottesca sorta di graticola rituale, che ne abbrustoliva lentamente le carni, in un lentissimo supplizio.
Accortisi però che, anche dopo ore, nemmeno tutto questo dolore riusciva a ridestare la Nera Signora, Dalia decise che la sofferenza di Alessia era stata sufficiente ed ordinò ad un giovane Excubitores, Gerolamo, di darle il colpo di grazia.
Il ragazzo però, inorridito ed impietosito da quanto visto sin ora, tentò di portare in salvo la piccola, ormai ridotta ad un corpo carbonizzato ed agonizzante, dirigendosi verso la locale Misericordia.
Qui diede Alessia in custodia a un francescano, Padre Renzo Fante, il quale fece il possibile per salvare la bimba, ma dopo qualche ora purtroppo Alessia spirò… e qui inizia l’incubo per Tirivolo.
Nessuno ha capito bene come.. ma la piccina deve essersi istantaneamente Risvegliata in un essere dai poteri sovrumani… un demone.. o quasi.. capace di portare tutto e tutti in una sorta di dimensione parallela, frutto del dolore subito, in balia della mente bramosa di vendetta della ex bambina innocente, ora atroce anima vendicatrice.
Furono lasciati come in un limbo, nella nebbia, solo tre persone, a vivere questa sorta di non vita: la madre Dalia, l’Excubitores Gerolamo e il frate Renzo.
Tutti gli altri abitanti furono preda della furia della mente di Alessia: i loro corpi furono deformati, divisi e rimescolati a caso, creando esseri orribili, da incubo, Morti deformi e famelici.
In particolare ella si accanì contro Minosse, creando il Morto più orribile di tutti, una sorta di obeso e grottesco prete che al posto della testa ha una sorta di vulva dentata, con tentacoli e gigantesche mani artigliate… questo essere è chiamato appunto “Il Parroco”…
Questo è il racconto di Padre Renzo, il quale sparisce in una nuvola di nebbia e fuliggine poco dopo aver narrato la sua storia…
I nostri capiscono di essere in balia dei poteri blasfemi di Alessia… e Fratello Benigno sente in qualche modo che prima di arrivare a capo della situazione ognuno dovrà fronteggiare le sue recondite paure…
E così, dopo essersi curati il meglio possibile grazie alle erbe di Fra Fausto, i nostri entrano in un edificio a casaccio, certi che l’aspetto esteriore non ha più nessun significato..
Ed infatti la stanza si trasforma e ognuno rigirandosi, si ritrova solo, al cospetto di esseri incredibili, scaturiti dalla fuliggine, dalle catene, dalle fiamme, dal sangue della stanza…
Il Gesuita Fausto vede il suo Re Nero, vede San Paolo.. la Diabolica Mano che spesso lo tormenta nel sonno… e tenta anche un difficile dialogo mentale con la stessa Alessia…
Fratello Benigno vede gambe di donna, intimità.. seni nudi, sangue.. Maschere demoniache, feti deformi… ma si rifugia nella fede.. e soprattutto nel suo spadone templare.
L’Inquisitore Bastiano vede sua madre… di spalle.. ma quando ella si volta verso di lui il suo volto lo sconvolge.. e nei suoi occhi vede riflesse immagini apocalittiche.. il sommo Santarosa messo ai ceppi e giustiziato da spietati Templari.. il Papa arso vivo.. Frate Usteboge che domina il paese…
Ettore Zonzini invece si trova di fronte un essere simile alla Scannatrice, suo incubo, ma con il volto simile a quello di una vecchia megera…ogni volta che incrocia quegli occhi vede una moltitudine di Santi, poi spettri.. e sangue.. la Croce di Sangue…
Poi l’oblio coglie tutti.. e ci si ritrova fuori, sempre nella nebbia.
Ognuno in qualche modo ha affrontato le paure.. ognuno ne è rimasto ferito nel corpo e nell’anima… ed Ettore ha pure un profondo taglio sul collo.. che Fausto tenta di stabilizzare, riuscendoci.
Nella chiesetta i nostri incontrano l’Excubitores Gerolamo, il quale, raccontando la sua versione dei fatti, difende Alessia al di la di quel che poi è diventata, accusando invece Padre Rava e i suoi Braccamorte.
Successivamente il gruppo, stremato, tenta di riposare, ma la quiete è rotta dal rumore di un Requiem che si accende da qualche parte nella nebbia: Benigno si barda alla meglio, utilizzando d’ora in poi, alla bisogna, l’elmo e la cotta di maglia di Padre Bastiano, il quale con riluttanza accetta questa scelta…
Bastiano in ogni caso è da un lato soddisfatto nel vedere il ribelle templare con indosso vessilli della Santa Inquisizione.. ma dall’altro è profondamente scosso a causa della sparizione dei suoi Conversi, probabilmente caduti vittime degli incubi creati dalla mente di Alessia.
In ogni caso il gruppo si accinge ad affrontare la nuova minaccia: sbuca infatti dalla nebbia l’inquietante figura di un Morto, con una consunta tonaca da Gesuita, che brandisce un Requiem in pessimo stato.. probabilmente è il cadavere Risvegliato del povero Padre Eugenio da Salerno…
Il combattimento è cruento, anche perché i danni inflitti dal Requiem del Morto sono devastanti.. Benigno si salva grazie all’elmo e alla cotta di Bastiano.. l’Inquisitore invece, per malasorte, riceve un funesto colpo di Requiem alla nuca, ora senza protezioni, che lo porta ad un passo dal decesso.
Ma alla fine il Morto viene debellato.
Le cure di Fra Fausto sono sempre più necessarie.. ed il gesuita inizia ormai a temere di non averne abbastanza con se…
Alla chiesa si incontra poi Dalia, la crudele sacerdotessa dei Braccamorte, madre di Alessia: costei è di nero vestita e suscita odio ma anche un certo fascino perverso… soprattutto nella mente di Padre Bastiano.. il quale, forse a causa delle gravi ferite, pensa ancora alla bella Olimpia, cacciatrice dell’Odescalchi, sfuggita alla sua offerta faraonica di lavoro come segretaria “particolare” del suo fido Notaio Mantelloni…
In ogni caso anche Dalia, dopo poche parole, scompare in una nuvola di fuliggine…
Ora i nostri sanno che probabilmente la prossima prova sarà affrontare il temibile Minosse, amante di Dalia, qui detto “Il Parroco”, dopo la trasformazione mostruosa patita a causa dei poteri del demone Alessia…
E così, entrando nell’ennesima baita casuale, il gruppo, stavolta unito, si ritrova in un lungo e buio corridoio; al termine un massiccio portone, simile a quello di una cattedrale.
Benigno, furioso, lo sfonda e si prepara alla battaglia, che sente imminente…
Infatti, all’interno, ci si ritrova in una enorme cattedrale fiammeggiante..e dietro l’altare l’orribile e gigantesco Parroco.. palesemente osceno.. incredibilmente veloce.. assolutamente brutale.. ovviamente feroce..
Lo scontro è lungo e periglioso: Ettore scaglia le sue potenti granate, Fausto prega e fiamme piovono dal cielo, Benigno mena fendenti… uno dei quali, nella foga, invece di colpire l’obeso Parroco, si scaglia contro la gamba di Bastiano, erroneamente, causando l’ennesimo crollo dell’Inquisitore, in un lago di sangue, nuovamente ad un passo dalla morte, ormai martoriato nel corpo e nello spirito..
Ma dopo altre granate, fendenti e fiamme, alla fine, anche questa atroce creatura partorita dalla mente di Alessia viene resa innocua e fatta a pezzi.
Ed ora, in tutti c’è la consapevolezza che il prossimo incontro, probabilmente risolutore, sarà con la stessa piccola Alessia…

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