Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

giovedì 3 maggio 2012

Pace armata

 Il borgo di Bracciano
 
Dopo una breve pausa di caos calmo in quel di Rimini, il gruppo si ritrova coinvolto in una nuova missione, ma questa volta, prima dell’ennesima partenza, si dipanano aspre polemiche, veleni e diatribe più o meno velate fra il templare Benigno e l’inquisitore Bastiano, accusato selvaggiamente (ai limiti di un violento turpiloquio…) di essere al corrente di molte più informazioni di quel che dice pacatamente di sapere… Ciò è forse dovuto anche al fatto che, mentre Benigno rivela apertamente le informazioni giunte dal suo sacro ordine in merito alla missione che li attende, Bastiano è più criptico nelle sue esposizioni, timoroso e probabilmente conscio del fatto che, in certe particolari situazioni e circostanze, una parola è poca e due sono troppe… In ogni caso la permanenza riminese ha fruttato a Padre Bastiano l’evidente e rinnovata stima della Santa Inquisizione di cui fa parte, in quanto al domenicano vengono elargiti ben 5 ulteriori Conversi, in sostituzione dei numerosi precedenti uomini, sempre morti di morte violenta… La nuova missione, data sempre dalla branca di inquisizione operante nella diocesi romagnola, dovrebbe essere inerente ad un’indagine prettamente di tipo fiscale, di controllo erariale, relativamente ad una nobile e facoltosa famiglia laziale, gli Odescalchi, sita in quel di Bracciano; il vescovo laziale, Mons. Scopello, ha infatti contattato Padre Bastiano, famigerato indagatore riminese noto in tutto il Sanctum Imperium, per chiamarlo a dare una sistemata ai conti apparentemente irregolari del ricco principe Achille Patrizio Odescalchi, accusato di frode fiscale nei pagamenti delle decime. Mons Scopello, infatti, non vorrebbe di certo disturbare la vicina Santa Diocesi di Roma e con essa il Reverendissimo, Sommo Inquisitore, Gregorio Santarosa in persona, per non mettersi in cattiva luce ai suoi potenti e onniscienti occhi. E per questi motivi Scopello ha scelto di rivolgersi al più lontano e discreto Padre Bastiano.. o almeno questa è la missione secondo la versione di Bastiano e dell’Inquisizione. Ma Benigno invece parla apertamente con i suoi compagni, litigando appunto furiosamente con Bastiano, in quanto il Maestro Templare gli ha dato ulteriori informazioni attraverso una lettera scritta dallo stesso Achille Odescalchi, il quale chiede segretamente l’aiuto di un vecchio amico templare (Fratello Michele da Bracciano, ora ad Avignone, ex membro dei nostri, amico del principe laziale…) per estrema urgenza di colloquiare con persone fidate, avendo il principe rinvenuto un antico cimelio storico familiare, che potrebbe essere oggetto di attenzioni da parte di molti, un oggetto, quindi, molto importante e potente.. del quale però non viene data ulteriore descrizione. Ma Bastiano continua a non confermare ne a smentire ogni ulteriore ragionamento di Fratello Benigno.. ed in questo clima di pace armata, dove però anche Fra Fausto ed Ettore sembrano comunque più inclini a seguire la linea di pensiero del templare di Frittole, il gruppo sale sul primo treno in direzione lazio. Il viaggio è insolitamente tranquillo, ma non certo breve; giunti a Bracciano un paio di carrozze attendono i nostri, la scorta di Odescalchi per portarli alla sua villa, poco fuori dal centro urbano di Bracciano; un paio di carrozza in quanto Bastiano, per sicurezza, ha scelto di portare con se in questa indagine tutti i suoi uomini, dai 5 nuovi Conversi al solito Dott. Mantelloni, il fido Notaio. Il gruppo giunge in una ulteriore mezzora alla tenuta Odescalchi e viene fatto accomodare in una ampia e comoda foresteria; qui si fa la conoscenza del maggiordomo Piergiorgio, della bella cameriera Rebecca, di origine etiope e del primogenito Francesco Odescalchi, che accoglie il gruppo e lo informa che il padre, debilitato, sta riposando e li riceverà a cena, per parlare l’indomani, di tasse e conti… Dopo qualche girovagare e qualche domanda di rito in giro per la tenuta, si giunge a cena: qui è presente il principe Odescalchi a capo tavola, dall’aspetto emaciato e pallido, oltre al figlio Francesco e alla sua compagna Elena, al secondogenito e ritardato figlio, Costantino Leone, alla corpulenta cuoca Adelaide… la cena scorre piacevolmente, per quanto possibile.. i nostri sono li sempre per un rognoso controllo erariale, del resto.. Il principe infatti rimanda alla seguente mattina l’esame dei libri contabili.. In un momento di calma, poco dopo cena, Fratello Benigno, riesce a colloquiare privatamente con Achille Odescalchi.. l’ansioso principe viene edotto della situazione.. egli dice che ha bisogno di una ulteriore nottata per venire a capo dell’oggetto che ha rinvenuto e studiarlo.. poi potrà mostrane i frutti al templare.. ma Benigno, memore di precedenti esperienze, ottiene almeno di poter fare lui stesso da guardia alla porta dell’Odescalchi, per quella notte, onde tentare di limitare i possibili problemi di furti e agguati mortali alla persona del principe…

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