Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

giovedì 17 maggio 2012

La Rosa Bianca e il Veleno Nero

Il vecchio dipinto della tenuta...

Prima della mattina degli interrogatori, nel cuore della notte della morte del principe, Benigno aveva provato anche a tentare di tornare nella stanza di Odescalchi per prelevare il libro secondo lui più insolito e sospetto, quello dalla copertina bianca e nera, senza scritte.. ma aveva trovato la libreria aperta e il libro mancante… qualcuno evidentemente lo aveva di poco preceduto.
La mattina successiva si parte con gli interrogatori, eseguiti separatamente e tenuti sia dallo stesso Benigno, sia ovviamente dall’Inquisitore Bastiano.
Dopo lunghe ore dove vengono raccolte molteplici testimonianze, i nostri restringono il campo dei sospettati sostanzialmente a 3 soli individui: l’arrogante colonnello Benincasa, reo di aver quasi offeso Bastiano durante le deposizioni, la seducente Olimpia, rea di aver innescato losche tresche carnali più o meno con tutti e lo stalliere Ivano, sospetto in quanto Bastiano ed Ettore notano stranamente i suoi pantaloni sporchi di fango nonostante siano molti giorni ormai che non piove…
Inoltre, sia il fango dello stalliere, sia i sospetti che da tempo Fra Fausto nutre riguardo al vecchio pozzo della tenuta Odescalchi, fanno si che il gruppo, avvisato preventivamente padron Francesco Odescalchi, il primogenito del defuinto principe, decida di scendere a dare un'occhiata nelle profondità del pozzo in disuso.
Senza dimenticare alcuni altri importanti avvenimenti..
Nel pomeriggio Ettore si apparta per alcune ore con la bella Olimpia, dicendo di doverla “controllare”…
I Conversi di Bastiano girano in continuazione tenendo d’occhio un po’ tutti i presenti…
Il notaio Mantelloni esamina i libri contabili degli Odescalchi e scopre inconfutabilmente alcuni evidenti ammanchi erariali, dovuti, secondo la dichiarazione di colpevolezza di Francesco, alle ingenti spese per la difesa dei territori dai Morti, fatta privatamente in quanto il Sanctum Imperium pare non occuparsi particolarmente di quella regione del Lazio…ma a tal riguardo le valutazioni dei nostri divergono.. Benigno promette equità di giudizio e possibilità di regolarizzare, previo pagamento delle somme dovute, la situazione finanziaria della tenuta, mentre Bastiano sembra più propenso e intenzionato a tenere una linea molto più rigida ed esemplare, onde dare un esempio di come si punisca chi trasgredisce la legge nel Santo Impero…
In ogni caso il gruppo scende nel vecchio pozzo: qui si nota subito una vecchia e rovinata scritta in latino, TIMEO HOMINEM UNIUS LIBRI, ovvero “Temo l’uomo di un solo libro”…
Una volta giunti in fondo, a parte una spanna di fango e acqua stagnante, il gruppo scorge una porta sorretta da arcate in pietra.. aperta e proseguito oltre ci si ritrova in una sorta di antica cappella cristiana, similarmente a quanto rappresentato nel vecchio dipinto raffigurante la tenuta..
Questo ambiente è costituito da mura di pietra e al centro uno spartano altare.. ma è sul soffitto l’elemento più rappresentativo.
Si vede un antico affresco, databile probabilmente intorno all’anno 1000, come la cappella: dopo un primo studio i nostri riescono a venire a capo del recondito significato dell’affresco, basandosi sia sulle loro personali conoscenze sia su quanto avvenuto e scoperto sin ora alla tenuta Odescalchi…
L'affresco raffigura la leggenda del Libro “Rosa atque Venenum”:
Una parte –la Rosa bianca- fu scritta da un monaco amanuense ed ispirata dallo Spirito Santo per
intercessione si San Cipriano, l’altra –il Veleno nero- fu invece consegnata da uno spirito
infernale ad uno stregone che ne aveva ottenuto i favori. I due libri, contenenti le rivelazioni
degli spiriti divini e demoniaci, furono unificati in uno solo per volere degli spiriti stessi perchè
la forza dell’uno controllasse quella dell’altro e nessuno potesse prevalere.
Il tomo risultante venne dato in custodia ad un guardiano che fece erigere allo scopo la cappella
dove venne custodito per secoli.
Le altre raffigurazioni dell'affresco descrivono il modo di leggere le pagine del libro che
altrimenti sono completamente bianche o completamente nere: versando il proprio sangue sulle
pagine bianche appariranno per breve tempo scritte rosse, mentre per leggere il le pagine nere
occorre versarvi il sangue di una vittima…
Così ora il gruppo si interroga se aspettare in agguato quaggiù il presunto colpevole, oppure agire ancora sotto copertura, sperando che questo venga allo scoperto, magari cadendo in fallo…

L'affresco della cappella...

4 commenti:

  1. Bello l'affresco! Mi premumererò di copiartelo (citando la fonte ovviamente) quando farò fare anch'io questa missione :)

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  2. Ok, ma per correttezza ti dico subito che l'avventura in questione non è mia.. è di tale Dajo Utari.. io ho solo linkato qui sul blog l'indirizzo che ne dava il sito degli autori di Sine, nell'apposita sezione download:

    http://www.serpentariumgames.com/sineRequieA13urladalsilenzio.htm

    per la precisione..

    ciao!

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  3. ...e quindi anche l'affresco credo sia fatto sempre dall'autore, Dajo Utari...

    Ulteriore precisazione..
    Nella mia sezione download in pratica ho raccolto tutto il materiale on line relativo a Sine Requie.. ma ogni file rimane di proprietà intellettuale del rispettivo autore, se così si può dire.. io ho prodotto pochi di questi file.. mi viene in mente quello su Rimini.. e poco altro.. il resto è emrito di altri.. io ho solo raccolto il materiale in giro per la rete, radunandolo qui sul blog.. ecco tutto. ciao!

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  4. Ok, si, anche io quando avevo cercato avventure mi ero imbattuto in molti di questi file che tu raccogli, per quello ti dicevo che "giocherò ancnh'io l'avventura" perchè l'avevo scaricata da non so quale sito :)
    Però l'affresco non l'avevo visto e pensavo fosse tuo ;)

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