Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 30 novembre 2011

La battaglia di Palazzo Te

Benigno da Frittole, insieme al redivivo Michele da Bracciano (velocemente medicato e armato alla meno peggio), conduce un ristretto manipolo di Fratelli per la sotterranea via delle fogne, alla volta di Palazzo Te, per guidare l’avanguardia dell’incursione templare dritto al cuore della Santa Inquisizione mantovana.
Fortuna vuole che le fogne si rivelano meno pericolose del previsto: si ode solo qualche eco lontana di passi, lamenti e rantoli non propriamente umani.. ma nulla più, probabilmente qualche sparuto Morto, perso nel sottosuolo, ma non è il momento di occuparsi di lui.
Seguendo sia le indicazioni di Michele, sia le poche insegne, il gruppo giunge rapidamente alla botola di accesso all’ex infermeria di Palazzo Te; qui si da inizio all’incursione, dapprima furtivamente, cercando di restare celati nell’ombra.. per poi esplodere in un terrificante assalto diretto ai 4 Conversi di guardia alla porta d’ingresso del Palazzo, in modo da spalancare la via al grosso dei Templari in arrivo dall’esterno.
In pochi minuti si scatena una battaglia estesa e sanguinosa, combattuta dai Cavalieri Templari da una parte e da Conversi, Sotium e Inquisitori armati di Requiem dall’altra.
Il grosso dello scontro si consuma nell’ampio cortile interno del Palazzo, i morti si contano a decine.. e ogni schieramento si impegna a fare repentinamente a pezzi i corpi dei caduti, compatibilmente con il protrarsi della battaglia, onde evitare che tutta Mantova sia in brevissimo tempo invasa da un esercito di cadaveri ambulanti e famelici.
Benigno e Michele, sebbene ingaggiati in molteplici cruenti scontri, riescono ad avere sempre la meglio sui loro avversari, fino a che riescono a vedere che il Maestro Sullo, insieme al suo primo ufficiale, tenta una furiosa incursione nelle sale interne; i nostri tentano di seguirlo per dargli man forte ma vengono bloccati per qualche minuto ancora da un paio di Sotium particolarmente ostinati…
Liberatisi di questi, raggiungono l’interno di Palazzo Te e vedono che il Maestro Sullo è a terra con un braccio probabilmente spezzato e comunque lacerato e ferito gravemente, mentre il suo ufficiale è stato fatto a pezzi, in un lago di sangue.
Il Maestro indica il colpevole di tutto ciò in Zattra: il Magister si è barricato nel suo ufficio, ultima sua difesa, insieme ad un paio di Conversi.
Michele allora imbraccia l’Expiator del Fratello caduto e si accinge a sfondare la porta che lo separa dal blasfemo Inquisitore, al grido di “Tu, Zattra, sei mio..!”.
Lo scontro è dei più impegnativi: infatti inizialmente i nostri si perdono in molteplici sfortune, tentennamenti, colpi maldestri e tiri mancini.. mentre il Magister, brandendo il suo Requiem, infligge una estesa ferita emorragica alla gamba destra di Benigno.
Ma col passare dei secondi Michele affina la mira e riesce a mozzare in un sol colpo il braccio destro di Zattra, il quale cade a terra morente in una pozza di sangue.
Poco dopo anche Sullo, seppur dolorante, appare sulla soglia e da man forte ai nostri per avere rapidamente ragione delle ultime resistenze dei Conversi; in ogni caso la battaglia sta ormai volgendo al termine, a netto favore dei Cavalieri del Tempio.
Nell’ufficio del Magister vengono facilmente rinvenute prove compromettenti e schiaccianti: lettere con nomi e luoghi di numerose personalità coinvolte in loschi traffici, un libretto a nome del Vescovo Santamaria che descrive inequivocabilmente la sua ossessione morbosa e le sue sventurate piccole vittime innocenti provenienti dal vicino orfanotrofio… ma purtroppo il memoriale della Pansardi non viene rinvenuto ed anzi si apprende, da altre documentazioni rinvenute, che esso sarebbe stato già spedito dall’astuto Zattra in direzione Venezia…ma di questa oscura vicenda, con tutti i suoi sviluppi e le sue tragiche conseguenze, si occuperanno i Templari mantovani, temporaneamente unico potere cittadino, avendo destituito Vescovo e Magister.
Fra l’altro, segregati in una stanza di Palazzo Te, vengono rinvenuti anche Padre Bastiano e il Dott. Mantelloni, sotto evidente effetto di sostanze sedative e allucinogene.. probabilmente erano giunti all’anticamera della tortura.. o peggio.
Non si hanno invece più tracce dell’Ing. Mario Timperi… egli sembra essere sparito nel nulla… anche se, a tal proposito, il Notaio Mantelloni confida in seguito a Padre Bastiano alcuni sospetti che il Timperi non si sia del tutto sottratto alle condizioni dettate del Magister Zattra per salvarsi la pelle…
In ogni caso il gruppo si ricompatta e fa rotta nuovamente su Rimini, per riprendersi dalle fatiche mantovane.
Qui Bastiano apprende, non senza qualche malcelata apprensione, che Benigno e Michele a breve si recheranno a Roma per un periodo di qualche settimana, onde poter espletare la procedura che il loro Ordine prevede per la nomina ad Adepti, il grado degli ufficiali templari.
Nel frattempo passano i giorni…
A Rimini, come previsto, arriva ben presto l’ancora convalescente Maestro Sullo che poi riparte verso Roma insieme ai due Fratelli templari; qualche giorno dopo giunge in città anche un gruppo di Cavalieri Teutonici che si stabilisce alla sede del vescovado, probabilmente avendo qualche affare urgente da discutere con Sua Eccellenza, Mons. Valentini…
Inoltre si ha l’inatteso ritorno in città e nel gruppo di Ettore Zonzini, il Cacciatore di Morti romagnolo che si era aggregato alla Banda di King molti mesi prima… e avrà di certo molte cose da raccontare.. o molte spiegazioni da dare, dipende…
In fine si ravvisa l’arrivo in città di un Padre Gesuita provinciale, tale Fra Fausto da Firenze; costui, nei giorni seguenti, si rende utile a Rimini in molte maniere, prestando soccorso ai feriti e alleggerendo le anime degli oppressi con la sua parola…tanto che il Vescovo stesso lo presenta a Padre Bastiano, dicendo che Fausto sarà il nuovo innesto per il gruppo.
Il gesuita infatti porta con se l’importante referenza del gererale del suo Ordine, il famigerato Nero degli Alfieri (vecchio amico del Vescovo Valentini) e quindi è superflua ogni altra raccomandazione o garanzia; inoltre Fra Fausto è un grande teologo e studioso e indubbiamente le sue elevate conoscenze saranno di grande utilità per il gruppo.
Gruppo che purtroppo è orfano del Teutonico Bartolomeo, tragicamente morto a Mantova…
Anche per questo motivo infatti si spiega la presenza a Rimini del gruppo di Teutonici: costoro sono giunti in città sia per commemorare il loro caduto, sia per chiedere l’intervento del famigerato gruppo di indagatori nelle grazie di Sua Eccellenza, Mons. Valentini.
Il problema, spiegato nei dettagli quando anche i due Templari Adepti sono di ritorno, con tanto di Expiator sulle spalle, non è dei più semplici: il gruppo infatti, dopo una adeguata infarinatura della lingua tedesca, si dovrà recare in territorio austriaco, nel cuore dell’oscuro IV Reich, in uno sperduto Borgo nei pressi del sud di Salisburgo, presso Castel Wagrain.
Qui, infatti, secondo le indicazioni fornite dalla fitta rete di spionaggio dei teutonici presenti sul territorio germanico, si sta per tenere un’asta di oggetti di valore, all’interno della tenuta nobiliare dei conti Engl.
Il guaio.. pare che fra questi oggetti, oppure nella villa stessa, o fra i partecipanti all’asta, ecc. vi sia una forte presenza maligna, rilevata con una certa sicurezza da molti dei mistici presenti fra i contatti dei teutonici.
Le spie teutoniche sono riuscite a farsi pervenire un invito all’asta: qui infatti parteciperanno alcuni dei più ricchi collezionisti d’arte e per quanto riguarda il Sanctum Imperium, sono riusciti a far accedere il Vescovo di Bolzano, Mons. Peter Bartoli e la sua scorta.
I nostri, ovviamente, comporranno la scorta… e mentre il Vescovo terrà banco all’asta, il gruppo dovrà tentare di portare avanti questa indagine, per carpire quante più informazioni possibile su quanto di strano potrebbe accadere…
E così si parte col primo treno per Bolzano, per incontrarsi con Mons. Bartoli e poi via verso i territori austriaci e Castel Wagrain, immerso nella candida neve invernale…

Castel Wagrain, Austria

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