Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

giovedì 16 agosto 2012

Il gioco dei pacchi


Il sigillo papale posto sulla cassa trasportata dal gruppo


Ormai si è giunti all'albeggiare e i nostri pensano bene di caricare la pesante cassa sul carro e partire molto celermente dal Santuario della Verna, in direzione Firenze, al duplice scopo di raggiungere la stazione ferroviaria più vicina e far curare il martoriato Padre Bastiano, pluri massacrato in battaglia... soprattutto dall'Expiator dell'amico Benigno...
Ma dopo un paio d'ore di percorso, Fra Fausto ha un tremito nelle sue percezioni.. sente Morti in avvicinamento... e pochi minuti dopo appaiono una mezza dozzina di cadaveri che corrono forsennatamente dietro al carretto del gruppo.
I nostri si organizzano, forse anche prendendo un po' sottogamba questo combattimento: un converso rimane alla guida del carro, Fratello Benigno e l'altro converso di Bastiano affrontano i Morti corpo a corpo, Fausto prega, Bastiano è incosciente (ma costantemente assistito dal Notaio, Dott. Mantelloni...)e Karpenko spara comodamente da sopra il carro.
Fatto sta che subito ci si accorge che questa sporca mezza dozzina di Morti è orribilmente forte e veloce... bestie abominevoli... e nel giro di pochi attacchi subito i due conversi, quasi privi di armature protettive, giacciono mortalmente feriti a terra.
Sale la tensione, l'ansia, la paura.. e anche Benigno inizia a temere il peggio.. la sua cotta di maglia è ridotta a brandelli.. il suo torace dilaniato da un brutale morso... il dolore, la fatica.. ed anche la sfortuna.. Sergej infatti, vedendo il templare allo stremo delle forze, si getta dal carro, ascia in pugno, ma cade malamente ai piedi dei Morti... subendo molteplici ferite e perdendo quindi i sensi.
A questo punto anche il Notaio Mantelloni, uomo di cultura e non dedito alla violenza, impugna una pistola e spara... praticamente alla cieca, mancando più volte ogni bersaglio designato.
Fra Fausto, dal canto suo, impugna il rosario e prega in maniera fervente... il Gesuita concentra tutte le sue forze nel Signore.. e come spesso accade, pare che il Signore lo ascolti.. infatti potenti folate di vento spingono più volte i Morti lontano da Benigno, permettendo al templare di riprendere fiato e mettere al sicuro il cacciatore russo caduto a terra.
Ed alla fine, il templare riesce a fatica a fare a pezzi, col suo fido spadone, ognuno dei cadaveri ambulanti, ormai provato nel fisico, nel cuore e nell'animo...
Quindi si riparte.. e si giunge infine a Firenze.
Bastiano e Karpenko vengono portati d'urgenza allo Spedale di Ardizzone, per le cure del caso, mentre Benigno si fa sistemare le ferite alla meglio da Fra Fausto per poi ripartire subitamente sul primo treno per Roma...
Il templare infatti ha ragionato a lungo sul da farsi e ha deciso di sfruttare la situazione a favore del suo Ordine, andando quindi a consegnare la preziosa cassa non al Sommo Santarosa, probabilmente implicato in un illecito, ma bensì al suo Gran Maestro Renato da Chianciano: chiaramente questa azione porterà ad un aperto scontro o resa dei conti alle alte sfere dell'Imperium, ma tant'è...
Un paio di giorni dopo il gruppo si riunisce a Firenze: ci si ragguaglua sull'accaduto e ovviamente Bastiano teme molto eventuali ripercussioni sulla sua pelle da parte del Santarosa, di fatto, totalemnte tradito nelle aspettative.
In ogni caso, dopo un colloquio con Frate Ardizzone, i nostri decidono di riprendere da dove avevano interrotto, ripartire verso Foggia per la missione del Frate Santo e/o cannibale, che dir si voglia...
Primo scalo, Roma: qui rifornimenti di armi, proiettili e protezioni al benedetto P.I.C.M.O.e atteso colloquio privato fra Bastiano e il Sommo Santarosa.
Bastiano poi sarà stringato nel raccontare agli altri l'accaduto ma l'impressione è che il grande Inquisitore sia ora probabilmente sotto inchiesta per la vicenda della cassa (contenente una Bomba Pax, pare...) e che ci potrebbero essere riorganizzazioni interne all'inquisizione.. con varie conseguenze...
In ogni caso il gruppo (ed in particolare Benigno...) minimizza la questione e pensa bene di riprendere il viaggio.
Secondo scalo ferroviario, Napoli: anche qui la stazione è in ristrutturazione ecclesiastica, con statue di Santi qua e la e il clima è vivace.
I nostri vengono salutati ed omaggiati di piccoli dolcetti dalla gente, che vede in particolare nei templari delle figure vicine alla santità... in quanto liberatori di Napoli dai Morti nel recente passato.
Il gruppo viene avvicinato anche da un certo Mimì, locale gestore di una antica pizzeria e da questi invitato a cena; il solo a disertare è Benigno, fautore di una vita poco mondana e molto austera, meditativa.. quasi un'eremita.
Mimì sfoggia nel suo locale molte effigi del Papa... ma anche quadri di un noto attore locale, tale Antonio De Curtis, in arte Totò.. le cui immagini spesso gli causano piccole ammende da pagare.. in quanto Totò viene ritenuto interprete troppo licenzioso e audace dalla Chiesa...
In ogni caso i nostri passano una buona serata (Mimì offre anche una pizza e una buona bottiglia di vino per l'assente templare... vettovaglie prese in custodia dal Cacciatore Sergej .. e mai arrivate a destinazione...) e l'indomani ripartono in direzione Foggia, dove giungono verso metà mattinata.

Antonio De Curtis, in arte Totò


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