Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 10 agosto 2011

Processi, polemiche e pirati

Palazzo Pitti, Firenze, sede del Tribunale Inquisitorio presieduto dal Santarosa

Il Duomo di Firenze, sede della messa solenne per la celebrazione di Padre Bastiano Inquisitore

I due templari, Benigno e Michele, vengono condotti, insieme ai “demoni” catturati vivi, dagli uomini del Ruina in quel del vescovado ravennate, così come là si ritrovano anche i tre esuli, Timperi, Rivolta e Bastiano, i quali oziavano al sepolcro del sommo poeta, avvisati da alcuni conversi, dopo aver ricevuto l’ordine di perquisire accuratamente la Villa delle Rose, teatro del tentato rituale blasfemo.
Qui vengono facilmente rinvenute prove di ogni tipo, come armi, tomi maledettamente proibiti e lettere di contatto con altri demonolatri… poi tutti al vescovado, dove ognuno spiega l’accaduto e riceve una parte della verità che gli altri conoscono: in pratica Fra Ruina consiglia caldamente di salire sul primo treno diretto a Firenze per spiegare tutta la faccenda al sommo Padre Ardizzone, il quale di certo vorrà condurre approfonditi interrogatori in merito…
Salutato il risoluto Inquisitore, il gruppo viaggia verso il capoluogo toscano in un treno speciale: tutti i vagoni sono sorvegliati da conversi e templari, i passeggeri sono esclusivamente importanti e misteriosi religiosi, fra i quali, frati gesuiti e domenicani oltre, ovviamente ai prigionieri.
Ravenna… poi Bologna (dove scendono alcuni gesuiti carichi apparentemente di molta carta stampata…) e in fine Firenze.
Qui i nostri apprendono subito una tragica notizia: il Maestro Laffì, l’alchimista, è stato brutalmente assassinato la notte scorsa (il gruppo in seguito verrà a conoscenza dei macabri dettagli del suo omicidio dallo stesso Frate Ardizzone, probabilmente un omicidio premeditato e rituale…).
Ma è tempo di spiegazioni, resoconti e processi, in quel dello Spedale degli Innocenti, sede di Ardizzone: egli si relaziona a lungo col gruppo in merito all’accaduto e comunica inoltre che a breve arriverà in città niente meno che il Grande Inquisitore Gregorio Santarosa da Roma, per presenziare o meglio, condurre direttamente le fasi finali degli interrogatori.
Durante gran parte della giornata seguente avvengono gli interrogatori presieduti da Ardizzone, ai quali i nostri presenziano solamente, con pochi interventi: è il vecchio domenicano a condurre ora le indagini e riesce con maestria oratoria a estorcere senza un uso eccessivo della violenza fisica molteplici informazioni ai membri della setta, la cosiddetta "Potestas Diaboli" (il regno del diavolo), in particolare al loro capo, Terenzio Belli, alias Maestro Belzebub, il quale è ormai un uomo finito e distrutto che ha a cuore solo la salvezza della sua bambina... che il Frate concede benignamente, a fine interrogatorio.
Il giorno seguente è festa grande in città: arriva in pompa magna Gregorio Santarosa, con una decina di uomini al seguito, fra conversi, notaio e alcuni boia.
Il sommo inquisitore si reca prima dal Vescovo fiorentino e poi colloquia a lungo con Padre Ardizzone, prendendo in mano in un colpo solo sia le redini del processo in corso sia, temporaneamente, quelle del potere dell’intera città.
Nonostante la malcelata delusione di Ardizzone per l’accaduto egli si adegua e il Santarosa decide di fare allestire in gran fretta un degno tribunale inquisitorio in quel di Palazzo Pitti, luogo da lui ritenuto più adeguato.
Qui sono invitati a presenziare anche i due Soci che hanno partecipato alle indagini, Bastiano e Leonardo: inoltre il Grande Inquisitore comunica con orgoglio che, viste le prodezze investigative dimostrate in particolare da Padre Bastiano, egli ha deciso di celebrare il giorno successivo una messa solenne per la sua investitura ufficiale a Inquisitore…una degna ricompensa per tutti gli sforzi compiuti dall’integerrimo Sotium al servizio di Santa Romana Chiesa.
Gli interrogatori condotti dal Santarosa e dai suoi uomini sono top secret, ma Bastiano racconterà nei giorni seguenti di sessioni svoltesi all’insegna della civiltà, della moderazione e soprattutto della misericordia… anzi, è probabile che coloro che non sono stati consegnati al rogo, giusta punizione, siano persino stati liberati e consegnati ad una vita di redenzione e lode al Signore… forse.
In ogni caso il giorno dopo avviene in quel del Duomo di Firenze, officiata sia da Ardizzone sia dallo stesso Santarosa, la solennità per la celebrazione del neo Inquisitore Bastiano, al quale oltre all’arma a motore che preferisce, verranno consegnati alcuni conversi, un notaio e il giovane Sotium, già, di fatto, suo discepolo, Leonardo Rivolta.
Il tutto, ovviamente fra l’acclamazione generale della folla e lo sdegno furioso dei suoi compagni templari, Michele e Benigno, i quali sono fra i pochi che conoscono la realtà dei fatti e vedono questa sorta di “promozione” del tutto illegittima e immeritata, ma del resto sanno bene come funziona la Santa, Santissima, Inquisizione… in ogni caso, dal canto loro, come tacita protesta, scelgono di non presenziare ne alla messa ne al successivo rogo dei membri della setta.
Con stati d’animo del tutto differenti e contrastanti, i nostri fanno ritorno (con viaggio spesato, ormai Bastiano è una celebrità…) via treno a Rimini.
In romagna ognuno torna per un po’ alle sue mansioni…
Alla Rocca Templare di Castel Sismondo, Michele consegna lo spadone del caduto e compianto fratello Remigio e presenta al Maestro Morandi il nuovo fidato compagno Fratello Benigno; Morandi inoltre informa i due che sta per arrivare in città un nuovo confratello, a cui il Vescovo Valentini ha consigliato di unirsi a loro. Si tratta di un taciturno e tenace Cavaliere dell’Ordine Teutonico, sorta di Ordine monastico parallelo ai templari, caratterizzato comunque dalla stessa fede nel Papa e nella Chiesa di Roma.
E infatti, il Teutonico arriva il giorno dopo e si presenta…
… così, tra ordinarie questioni e addestramenti vari, trascorre un altro mese, circa…
Finchè non giunge nuovamente la chiamata del Valentini: il gruppo, ormai celebre a livello nazionale, è stato fortemente voluto dal suo amico fraterno, il Vescovo di Genova, come scorta per una sua nave mercantile che da Genova deve arrivare fino al porto di Napoli, trasportando un importante carico di generi di prima necessità, libri teologici, materiale religioso e diverse casse di scudi papali.
Neanche a dirlo, i nostri accettano e salgono sul primo treno per Genova: qui passano qualche giorno a colloquio sia col Vescovo sia col capitano della nave e con i suoi marinai, apprendendo molte nozioni sulla situazione della marina del Sanctum Imperium, sulla spartizione delle acque del Mediterraneo e sui numerosi pericoli che vi si celano.
All’alba di pochi giorni dopo salpano: il mare è tranquillo, il clima ideale… ma nonostante ciò il Teutonico sembra oltremodo provato dal viaggio marittimo…
Fino a che, all’orizzonte, la vedetta scorge uno sciabecco battente bandiera verde, colorazione da subito ricondotta dai marinai a una nave probabilmente di fede islamica: si scatena il panico e solo grazie agli ordini impartiti con fermezza impassibile dall’esperto capitano, vecchio lupo di mare, e grazie anche alla figura autorevole e imponente di Fratello Michele, si scongiura il caos più totale e si torna all’ordine apparente.
Fatto sta che dopo un ora abbondante l’agile sciabecco arabo si è notevolmente avvicinato al lento mercantile italiano e l’ipotesi di un abbordaggio è solo questione di tempo; ma ora la vedetta scorge più chiaramente le scritte arabe sullo scafo della nave e vede chiaramente la bandiera…
Sono in molti a sostenere di non nutrire più dubbi su quella nefasta nave: pare essere la famigerata imbarcazione di MUGEHID IBN ABDALLAH AL AMIRI AL MUWAFAQQ, un famigerato pirata barbaresco noto in Italia con il soprannome più semplice di Musetto. La terribile particolarità è che egli era un pirata saraceno del XI secolo, ed ora è un potente Morto a capo della flotta dello spietato Califfo di Granada. Musetto, ovviamente, ha un odio innato per il Sanctum Imperium, antica terra di infedeli…

Mappa storica di Genova

Uno Sciabecco simile a quello del pirata saraceno Musetto

Nessun commento:

Posta un commento