Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 28 settembre 2011

"Vedo nella tua mano destra il carcere, nella sinistra il manicomio"

Il convento dei frati francescani di Correggio

Senza inutili indugi i nostri si dividono. Fratello Bartolomeo e Fratello Benigno, insieme ai 4 Conversi di Bastiano, restano a presidiare la Pansardi in casa sua; durante un breve interrogatorio la donna, di fatto, non nega nulla dell’accaduto ma si limita a ripetere più volte la motivazione profonda delle sue azioni: “Non ho ucciso per odio o per avidità, ma solo per amore di madre…”.
Intanto Fratello Michele insieme al Timperi e Padre Bastiano decidono di dirigersi versoi il convento francescano per informare Fra Cristoforo, rettore di Correggio, dell’accaduto e decidere insieme il da farsi, concordi, in ogni caso, sull’evidente colpevolezza di Leonarda.
Accade però che poco dopo la loro dipartita, a casa Pansardi si recano un manipolo di facinorosi Excubitores: questi pretendono di entrare e di portare via la donna, secondo loro innocente a prescindere e vittima di equivoci o, peggio, di errate e pretestuose valutazioni affrettate da parte degli investigatori forestieri. Ma Bartolomeo si para davanti all’uscio di casa e sbarra l’accesso, prima solo a parole e poi sbattendo la porta in faccia agli Excubitores. In pratica mentre i nostri tentano di barricarsi alla meglio sbarrando porta e finestre, gli assalitori si prodigano con colpi d’armi bianche per sfondare le barriere frapposte fra loro e la Pansardi. Vistosi quindi in una brutta situazione il Teutonico Bartolomeo pensa di intraprendere un’azione di grande impatto emotivo: si affaccia ad una finestra brandendo la Sacra Bibbia in una mano e la sua pistola Bodeo nell’altra e nell’estremo tentativo di “calmare” gli Excubitores e il resto della folla inferocita (nel frattempo assiepatasi nelle vicinanze), trascina Leonarda alla finestra e le spara un colpo di pistola in una gamba… l’anziana donna, vicina alla settantina, non supera il traumatico shock inflittole e crolla subito a terra in un lago di sangue…
Nel frattempo, giunti più o meno a metà strada, gli altri sentono lo sparo… e mentre Bastiano (sempre accompagnato dal fedele Dott. Mantelloni…) decide di andare comunque al convento francescano, Michele e Mario tornano sui loro passi per sincerarsi dell’accaduto.
Il paese di Correggio appare ora completamente fuori controllo: ogni cittadino che riconosce per strada i forestieri che hanno “imprigionato la cara Leonarda” si dimostra apertamente ostile e ad ogni passo si rischia un vero e proprio linciaggio pubblico.
Bastiano riesce per primo ad arrivare al convento, evitando fortunosamente i folli paesani: in ogni caso l’edificio francescano appare come sotto assedio, in quanto fuori dalla porta si assiepano almeno un paio di dozzine di villici inferociti e urlanti che chiedono le teste dei “ forestieri che hanno osato accusare quella santa donna della Pansardi”.
L’Inquisitore colloquia a lungo sia con Padre Cristoforo sia con l’anziano decano del convento, Padre Doj. Dopo lunghi preamboli e ingiustificati riserbi da parte dell’Inquisitore nel parlare apertamente con i due francescani (ormai evidentemente in buona fede...) dell’accaduto, si giunge finalmente al punto: pare essere in atto a Correggio una sorta di rituale collettivo di possessione ad opera della Pansardi nei confronti di tutti i paesani, i quali infatti si dimostrano fin troppo violenti e chiedono solo la morte dei forestieri e la liberazione di Leonarda, in teoria senza dover sapere praticamente nulla dei fatti accaduti di recente… e ciò è dimostrato anche e soprattutto dall’esame del memoriale della donna (inizialmente tenuto nascosto da Bastiano e messo a disposizione solo in seguito alle ripetute e continue insistenze dei francescani), contenente anche la spiegazione del rituale stesso. I tre frati quindi iniziano un attento studio di quei testi blasfemi, nella speranza di poter arrivare a individuare le modalità di un eventuale annullamento del rituale.
Intanto Michele e Mario si rendono conto dell’impossibilità di proseguire in direzione della casa di Leonarda a causa del troppo elevato numero di paesani fuori di testa in circolazione: infatti anche dopo un accorato appello alla calma del Templare e dell’Ingegnere le uniche risposte sono state sassaiole insulti, minacce e cariche. I due quindi capiscono che l’unica speranza è ripiegare verso il convento; in ogni caso, forse in preda all’ansia, sbagliano strada e quasi si perdono fra i vicoli, tutti simili, di Correggio e solo l’intervento provvidenziale di uno dei francescani riesce ad indicare loro la via per il convento. Qui si riuniscono con Bastiano e si scambiano informazioni: anche loro partecipano attivamente allo studio del memoriale e dei rituali descritti nell’oscuro “Gatto Folle” ed in particolare anche grazie alle conoscenze del Timperi, dopo un paio d’ore, trovano un’ipotetica e relativamente semplice soluzione. Per interrompere il funesto rito persuasivo-possessiovo l’unica cosa da fare è cancellarne le scritte (sulle pareti del piano interrato della casa della Pansardi) con il fuoco, bruciando in pratica tutta l’abitazione.
Peccato non sappiano che nel frattempo a casa Pansardi stia accadendo di tutto…
Fratello Bartolomeo, dopo aver sparato il colpo fatale a Leonarda, nota che la donna si accascia a terra, nel sangue, con un’espressione serena in volto… farfuglia… “ecco l’ultima vita in onore dei miei figli… la mia” e a questo punto il Teutonico non vede più nulla… il buio… e poi la luce… si rivede d’improvviso nella casa della sua infanzia, in cucina, con sua madre che sta preparando qualcosa di buono per lui… sensazione di tranquillità, pace.. ma poi tutto sembra avvolto dalle fiamme e il volto della madre diventa molto simile a quello della Pansardi che lo guarda e ride… Bartolomeo, nonostante sia addestrato e dotato di volontà ferrea, a questo punto ha un cedimento e si ritrova nel panico: si risveglia dall’incubo ed è fuori dalla casa, disarmato, attorniato da villici inferociti che già stanno ferendo a morte gli ennesimi, sventurati, Conversi di Bastiano. A questo punto il Teutonico, quasi in preda ad una feroce crisi mistica, si flagella i polsi come può e inneggiando a Nostro Signore Gesù Cristo, insanguinato quanto basta, si getta nuovamente dentro la malefica abitazione, armato solo della sua incrollabile Fede…
Una volta varcato l’uscio si rende conto di trovarsi direttamente al piano interrato, nella stanza con le scritte insanguinate del rituale e vede davanti a se Fratello Benigno, grondante sangue, che con la sua spada tenta difficilmente di fronteggiare da solo quella che fino a poco prima era la vecchia Leonarda: ora ha le stesse sembianze fisiche, ha ancora la gamba insanguinata… ma è armata di una tremenda mannaia da cucina e quel che è peggio pare essere venuta in possesso di oscuri poteri sovrannaturali che le hanno donato una sovrumana agilità e forza oltre ai già provati poteri mentali… il tutto probabilmente dovuto al suo precoce Risveglio in una terribile forma di Morto… oppure al benevolenza della sua "Madonna Nera", chissà...
Nel mentre, gli altri hanno elaborato un piano: decidono di recarsi presso l’abitazione della Pansardi travestiti da francescani, insieme a Padre Cristoforo, dicendo ai folli villici di voler “salvare” la donna dai forestieri e poi invece, una volta entrati nella casa, recuperare i compagni e dare fuoco a tutto il resto. Il piano di travestimento sembra stranamente funzionare (anche se, per attuarlo, i nostri escono praticamente disarmati e senza armature…) e in breve tempo la comitiva arriva alla porta di casa Pansardi: qui Bastiano a stento trattiene le lacrime vedendo i suoi fedeli Conversi a terra, fatti a pezzi… e non è la prima volta, purtroppo… In ogni caso mentre Cristoforo e qualcuno dei suoi “veri” francescani rimane fuori a imbonire la folla, Michele, il Timperi e Bastiano entrano nella casa: qui subiscono la stessa allucinazione patita in precedenza da Bartolomeo e mentre l’Ingegnere e il Templare riescono a sopportarla e proseguono, giungendo infine al piano interrato, il povero Bastiano, forse anche provato per la morte dei Conversi, accusa duramente il colpo e fugge in preda al panico fuori dalla casa maledetta, senza avere la benché minima intenzione di rimettervi piede.
E quindi finalmente Benigno, Bartolomeo, Michele e Mario si ritrovano insieme, male armati, a dover affrontare il più temibile Morto (o quel che è…) che abbiano mai incontrato…

La "Madonna Nera" dei sogni di Leonarda Pansardi

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