...l'oscuro altarino... |
Una blasfemia dopo l’altra e il gruppo si ritrova di fronte
una densa oscurità.. di fronte.. e poco dopo ci si accorge che è anche sul
retro.. dopo un breve conciliabolo e molte reticenze, dubbi, forse per
mascherare una malcelata paura di affrontare quell’ulteriore prova, si decide
di entrarvi.. dapprima il solo Fratello Michele.. poi gli altri.. e quivi
accade l’imponderabile.. ognuno si ritrova solo.. nudo.. incamiciato.. con il
cartellino al polso.. in attesa di entrare in sala operatoria.. una porta.. una
fioca luce.. uno studio.. un altare.. candele.. una croce.. un libro.. di certo
non un testo sacro.. ognuno ha esperienze e versioni differenti di quest’incubo
reale.. qualcuno riconosce nel libro le blasfeme parole teutoniche de “Il
Misterioso”, oscuro tomo sulla pratica blasfema dell’ipnotismo ed altre
eretiche amenità ..
Poi ognuno fa il suo ingresso nella sala operatoria, dove ad
attenderli vi è il “medico”.. il "primario".. il "rettore".. il fulcro di tutta questa
malevola entità che presiede questo luogo malsano.. medico e infermieri operano
un malcapitato paziente inesistente.. lobotomie.. poi tutto si fonde e si crea
un turbinio di malvagità.. facce dai lineamenti distorti e disumani.. mani
nere.. una voce nelle menti comunica in latino.. per sancire un funesto patto.. che forse qualcuno accetta..
mentre qualcun’altro, forse, lo rifiuta.. fatto sta che ci si trova dinnanzi anche la
sacra spada di Galgano.. ognuno alla fine la brandisce, per un motivo o per
l’altro.. ognuno si plasma al potere della santa reliquia in maniera
differente.. poi qualcuno (o forse ognuno..) si trova nella difficile
situazione di dover in qualche modo fronteggiare il male che si trova davanti..
colpi di spada.. dolore nella mente.. mente ormai sull’orlo della follia..ed
alla fine per ognuno cala il buio..
Ci si ritrova quindi tutti fuori dall’ospedale.. vivi.. con la
santa spada giacente in terra.. del povero Goffredo Usteboge però più nessuna traccia..
probabilmente anche lui avrà affrontato quel male puro.. ed avrà fatto una
scelta.. probabilmente..
In ogni caso ormai questo è l’ultimo dei problemi.. il male
palesemente è ancora fortemente presente in quell’oscuro e temuto edificio
ospedaliero.. forse dovuto alle vetuste pratiche ritualistico – blasfeme
perpetrate da qualche primario troppo sicuro di se.. o forse chissà..
I nostri però pensano bene di tornare indietro a Siena..
spiegare l’accaduto alle autorità ecclesiastiche locali e poi fare rotta verso
Roma, alla corte papale.
Quivi si ritrova il Consiglio nuovamente riunito.. il Papa
ascolta attentamente il resoconto dell’accaduto ed è lo stesso Sommo Inquisitore Santarosa che si
incarica di inviare una squadra scelta di suoi inquisitori e padri esorcisti
presso l’oscuro Ospedale di Casciano..
Poi si torna a parlare della guerra, della germanica minaccia imminente..
E’ tornato inoltre nell’Imperium anche Fratello Benigno
“Brassi, l’egiziano” con notizie più che buone: il divino e faraonico amico
Ramesse III si è infatti apertamente schierato con il Papa e sta provvedendo ad
inviare sul suolo italico due ingenti battaglioni del suo esercito, formati da
alcune migliaia di uomini, un centinaio di feroci Morti e due dei suoi migliori
generali, fra i quali spicca il mummificato e potentissimo Petrosis.
Il Papa dal canto suo è ben contento di questa "santa"
alleanza, anche in virtù del fatto che il venerabile faraone si è anche impegnato ad
aiutare sul campo la liberazione di Gerusalemme, culla del cattolicesimo..
Ovviamente alcuni nel Consiglio pongono anche dubbi.. infatti
Frate Agonia pensa quale impatto negativo potrebbe avere per gli uomini
italiani vedersi affiancati da Morti egizi.. la questione della famigerata Bolla Papale della Captivitas Intellecti e tutto ciò che ne consegue.. ed è per questo che le truppe
egizie per ora verranno stanziate in luoghi isolati ai margini del fronte
alpino, pronti all’azione, ma lontano il più possibile dagli italici occhi
indiscreti..
Ma vengono discusse ed affrontate tutta una serie di altre
problematiche tecnico tattiche sui forti alpini del fronte.. il Gran San
Bernardo, il San Lucio, il Maloja, il
Giogo di Santa Maria, il Brennero e la
Sella di Dobbiaco.. alcuni dei quali non sono nemmeno presidiati.. poco più che ruderi in stato di abbandono siti in zone non sicure e nemmeno bonificate dai Morti.. quindi il primo dilemma sarà mettere in sicurezza e poi rafforzare e fortificare i vari rifugi sui passi.. e poi si discute sulle fasi di comunicazione.. sulla
disposizione delle truppe e sull’arruolamento forzato delle stesse.. e altre
cose del genere.. ed i nostri, ovviamente, dovranno essere nel vivo
dell’azione, a presidiare uno o più forti alpini, quando arriveranno i primi
invasori germanici, vivi o morti che siano..
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