La rotonda di Montisiepi |
Mentre viene deliberato dal Santo Padre che sarà Fratello
Benigno a tornare in terra d’Egitto per la seconda, delicata, ambasceria, onde
rimediare in maniera tangibile la sbandierata amicizia del divino sovrano del
Cairo per fronteggiare l’emergenza dell’imminente attacco germanico, rientra in
gruppo Fra Fausto da Firenze, di ritorno dal capoluogo toscano, appunto.
Il gruppo, così rimpastato, deve quindi prodigarsi nel
recupero della santa reliquia agognata sia da Sua Santità sia dal Gran Maestro
Renato da Chianciano, sempre nell’ottica di avere per le mani un potente
oggetto sacro contro la minaccia procurata dalla bellicosità del IV Reich.
Si parte quindi, via treno, per Siena e da lì si rimedia
facilmente un carretto e due cavalli per viaggiare in direzione del complesso
di San Galgano; il gruppo in città si informa presso i rispettivi ordini e
viene tragicamente a conoscenza che pare sia stato nuovamente avvistato
aggirarsi nelle campagne limitrofe il malevolo ed eretico Frate Goffredo
Usteboge… sicuramente un problema in più..
Ma si parte.. ed il cocchiere di turno, ossia Fratello
Michele da Bracciano, si dimostra alquanto maldestro ed in prossimità di un
ponticello sul torrente Rosia il carretto si ribalta tragicamente.. causando
danni sparsi ai passeggeri e rompendo definitivamente una delle ruote
posteriori, rendendosi quindi inutilizzabile.
I nostri, sfiduciati, per forza di cose proseguono
lentamente a piedi e con i due cavalli.. e dopo aver fronteggiato alcuni Morti
Simplex senza troppa difficoltà, ma col timore che in campo aperto il pericolo
sia comunque elevatissimo, si dirigono, per fronteggiare l’imminente nottata,
verso uno dei vicini poderi abbandonati.. ma segnato con la consueta e
beneaugurante croce bianca, simbolo templare di luogo sicuro.
L’indomani il gruppo marcia sul vicino paesino di Frosini,
per rifocillarsi, rimediare un ulteriore carretto e scambiare 4 chiacchere con
l’Excubitores di guardia e con il locale Parroco: tutti qui sono ancora scossi
dal recente funesto passaggio di Padre Usteboge del giorno precedente..
l’eretico ha predicato e insultato la
Chiesa romana e le autorità ecclesiastiche, come suo solito..
e poi ha ucciso col suo Requiem motorizzato uno dei due Excubitore come esempio
per tutti i popolani, impauriti da quella figura terribile… infine pare essersi
diretto verso Sud.
I nostri, meditando vendetta e giustizia contro quel losco
figuro blasfemo, ripartono in direzione San Galgano.. Fra Fausto, con le sue
ferventi preghiere mistiche, riesce a percepire che Usteboge probabilmente è
anch’egli diretto a San Galgano.. forse per bramosia della santa spada.
Si giunge quindi in prossimità della Rotonda di Montisiepi,
sede della reliquia: ma la triste realtà è che la roccia della spada è vuota e
rovinata.. tutta la cappella è devastata e dissacrata.. eccezion fatta per
l’affresco del Santo Galgano.. è più che probabile che il maledetto Usteboge
abbia preceduto il gruppo e si sia impossessato della santa arma, dunque..
I nostri, ormai beffati, ripiegano quindi facendo rotta
verso il vicino paesino di Monticiano, per passare la notte al sicuro: qui
vengono tragicamente al corrente che l’eretico frate è stato in paese e ha
lasciato il segno.. uccidendo anche qui un Excubitores.. ma questa volta brandendo
una vecchia spada rugginosa (probabilmente quella del Santo Galgano…) dalla
quale, alle invocazioni del frate, sono scaturite fiamme incendiarie che hanno
incenerito il malcapitato giovane.
Il popolo quindi è rimasto impressionato e intimorito da
quella morte “miracolosa” e si è prostrato ai piedi del folle Usteboge; ma per
fortuna, il perspicace Padre semplice di Monticiano ha avuto l’astuzia di
stuzzicare il folle frate, inneggiando alla sua grande fede e al suo potere
divino.. e convincendo il frate e i suoi (un esiguo manipolo di fedeli) a
partire per un impresa in difesa della Vera Fede, da sempre predicata dal folle
eretico: infatti a pochi km da Monticiano sorge il vecchio, abbandonato e
gigantesco Ospedale Psichiatrico di Casciano, da sempre oggetto di leggende e
supposizioni di presenze spiritiche malevole al suo interno.
Ora, sfruttando questa radicata superstizione, il Parroco è
riuscito a dirottare la furia dell’Usteboge proprio in questo luogo, chiedendo
al “Santo” predicatore di bonificare con la sua fede quel luogo malevolo..
Il gruppo, quindi, parte alla volta del complesso
ospedaliero abbandonato, sperando di colpire una volta per tutte l’eretico
frate e di recuperare la santa spada di Montisiepi.
Ivi giunti i nostri scorgono alcuni cavalli, sicuramente
degli uomini del frate.. oltre ad una tembile scritta in vernice rossa sulla
porta di ingresso dell’ospedale: “Infernum est hic”, ovvero “L’Inferno è qui”.
Incuranti
e baldanzosi i nosri entrano nel sanatorio, che si dimostra sin da subito di
dimensioni esagerate, quasi un labirinto di corridoi e stanzoni in sequenza
continua.
Fra
Fausto percepisce qualcosa di strano.. vede e sente, da qualche parte dinnanzi
a loro, una sedia a rotelle che gigola e si sposta da sola, senza nessuno
intorno.. molto inquietante.
Il
gruppo pensa bene di cambiare direzione nell’esplorazione.. ma le stanze e i
corridoi continuano imperterriti..
Si
decide, ormai giunto l’imbrunire, di passare la notte in una stanza ritenuta
abbastanza sicura.. ma mentre Fratello Michele vi entra, da ultimo, sente come
una mano sulla sua spalla, pur non vedendo anima viva dietro di se.. fenomeni
paranormali...
La
notte.. il riposo.. quando di veglia ci sono Padre Bastiano e Fratello Romualdo
accade che l’oscurità li coglie di sorpresa, facendoli cadere addormentati.. al
risveglio la consapevolezza dell’orrore accaduto: ognuno dei nostri ha al polso
un cartellino con il proprio nome e la data di nascita, come se fossero
pazienti della struttura ospedaliera.. e inoltre Bastiano lamenta dolori alla
schiena.. dove Fra Fausto vede con orrore che gli è stata incisa sulla
pelle,con una lama, la parola “ B E N V E N U T I ”.. e come se non bastasse le provviste di cibo
sono marcite e piene di vermi.. e seppur dovrebbe essere l’albeggiare, dalle
finestre non si vede la consueta luce del mattino ma solo una impenetrabile
oscurità.. e tutto ciò, ovviamente, non fa presagire ai nostri nulla di
buono...
L'ospedale psichiatrico di Casciano |
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