Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

giovedì 24 novembre 2011

“Questa è una cosa che voi non avreste mai dovuto vedere…”


Sala dei Giganti, Palazzo Te, Mantova

Fratello Benigno da Frittole, persi tutti i suoi compagni dentro le spire dell’Inquisizione, prende contatti con il Maestro Sullo per rendersi disponibile ad ogni azione che i Templari vogliano intraprendere; inoltre riesce a recuperare l’anello di matrimonio della signora Giada Martinelli, padrona della Locanda della Mezzanotte, rubatole dal folle uomo rinchiuso al Gabbio del Pentimento… il quale, sempre grazie all’intercessione di Benigno, è stato per lo meno portato in Misericordia per le minime cure mediche, a salvaguardia della sua derelitta esistenza…
Nel frattempo Padre Bastiano, sempre con il fido Dott. Mantelloni, l’Ing. Timperi, Fratello Michele e il Teutonico Bartolomeo, si ritrovano tristemente disarmati e imprigionati, in una cella, a Palazzo Te.
Qui passano le ore domandandosi il perché di tutto ciò.. il Magister Zattra ha colloquiato con ognuno di loro dicendo che avevano visto cose che non avrebbero mai dovuto vedere, con ovvio riferimento al memoriale della Pansardi, la folle, omicida, blasfema, Saponificatrice di Correggio, in mano al sommo domeicano, il quale, di certo, nutre chissà quali occulti e nefasti intenti…
Finchè entrano nella cella alcuni Conversi insieme ad un Sotium e ordinano di dover portare Padre Bastiano ad un ulteriore colloquio con Zattra… Bastiano non farà più ritorno in cella.
Poco più di un ora dopo tornano i Conversi e stavolta reclamano il Dott. Mantelloni e Mario Timperi; entrambi, analogamente a Bastiano, non si vedono più tornare indietro…
Così Michele e Bartolomeo, sempre più insospettiti e guardinghi decidono di dormire a turno, stando sempre all’erta; accade che, a notte inoltrata, durante la guardia di Bartolomeo, si vede spuntare la faccia di Beco alle sbarre della porta.
Il ragazzino saluta il teutonico e gli allunga la chiave della porte e un paio di coltellacci che ha rimediato in giro, come segno di gratitudine per quanto fatto dal gruppo per lui e per il suo amico Antonio al convento del Martire… e inoltre fa presente la locazione di un vicino passaggio per le fogne sotterranee… e poi scappa via.
I due prigionieri, quindi, galvanizzati dall’insperato aiuto del bambino, si lanciano in una disperata fuga verso le fogne, la cui botola di accesso dovrebbe esser sita in una vicina stanza adibita ad infermeria: fatto sta che ci giungono con relativa facilità ma si accorgono ben presto che la stanza è ora adibita a luogo di tortura, con numerosi attrezzi appesi alle pareti.
Inoltre su un tavolo c’è una scatola di metallo con una strana incisione (che Bartolomeo riconosce essere la stessa immagine incisa sul Requiem appeso nello studio dell’infame Magister Alfredo Zattra…): una scimmia, una vipera, un cane ed un gallo che trattengono una pergamena con inciso “Poena Cullei”.
Ma ancor più nefasto appare, alla luce delle lampade ad olio e delle candele presenti nella stanza, il grottesco contenuto della scatola: una maschera realizzata con lembi di pelle umana, di color bianco latte, quasi eterea, raffigurante un volto con inciso sulla fronte il nome “Azrael” e con uno sbuffo di sangue rosso a lato della bocca.
Nel momento stesso della visone di questo oggetto, sicuramente foriero di sventura, da parte di Michele e Bartolomeo, appare sulla soglia dell’ex infermeria il malevolo Inquisitore Simone Gherni che, dapprima stupito e poi sconvolto dal furore, accende il suo Requiem motorizzato e si scaglia contro i due “evasi”.
Lo scontro è impari e durissimo: i nostri infatti non dispongono di alcuna protezione dai colpi di Padre Gherni e sono armati solo con un paio di coltelli portati loro dal piccolo Beco.
I nostri riescono inizialmente a colpire un paio di volte il domenicano, ma egli resiste.. e al primo affondo di Requiem uccide Bartolomeo: gamba sinistra amputata di netto e il Teutonico cade inesorabilmente a terra in un lago di sangue, del suo sangue...
Ma Fratello Michele riesce alla fine, dopo essere stato a sua volta gravemente ferito all’inguine, a colpire alla testa Padre Gherni facendolo stramazzare al suolo, morente.
Intanto il rumore del cruento scontro ha ridestato molti a Palazzo Te e c’è fermento in ogni stanza.. al che Michele pensa bene di fuggire attraverso le fogne.. la sotto riesce ad orientarsi con alcune indicazioni presenti, senza fare brutti incontri nell’oscurità.. sbuca in superficie ben lontano da Palazzo Te e si dirige subito verso la cittadella templare per avere riparo, cure e supporto.
Qui viene accolto e soccorso, incontra sia il Maestro Sullo sia Benigno da Frittole e si scambiano informazioni sugli avvenimenti recenti.
I Templari hanno intenzione a breve di partire con un risolutore assalto frontale alla sede dell’Inquisizione e al Duomo, per destituire sia il Magister Zattra sia il Vescovo Santamaria, vertici dei poteri blasfemi e corrotti in quel di Mantova.
In particolare Benigno sarà alla testa di un manipolo di Fratelli che dovranno essere l’avanguardia dello scontro, passando per le fogne e sbucando direttamente dentro a Palazzo Te per creare scompiglio dall’interno, mentre Sullo e il grosso dei suoi Templari simultaneamente faranno irruzione dall’esterno sia li sia al Duomo…
In tutta questa complessa operazione strategica rimane solo il dubbio di che fine abbiamo fatto Padre Bastiano, il Notaio Mantelloni e l’Ing. Timperi…

3 commenti:

  1. Bel blog, lo seguo da un po' ma non ti avevo ancora fatto i complimenti! :)

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  2. Ciao Nicholas! Grazie 1000, sono contento che segui il blog e che ti piace.. ma io sono solo l'umile scriba, narratore e cartomante.. il merito è anche e soprattutto di quei folli matricolati che mi ritrovo come giocatori..! Hahaha..

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  3. "L'abilità di un master si riconosce dalla bravura dei giocatori" ;)

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