Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

mercoledì 9 febbraio 2011

Quattro partite di stoffa per un drappo

Ingresso della Chiesa di S. Agostino, sede dell'Inquisizione riminese

Antonio Ferracuti nella sua sartoria in centro

Sistemata brillantemente la questione del Ghetto Fabbri, con gli annessi relativi sviluppi anche sulla presa in possesso per la città di Rimini dei monasteri di S. Fortunato e successivamente anche delle Grazie, il gruppo, dopo l’ennesimo titolo piuttosto mendace dell’Agostiniano che, al solito, elogia in maniera più che prolissa quasi esclusivamente l’operato del Sotium Inquisitoris Padre Bastiano e dei “suo” uomini, il gruppo sta in stand by per una quindicina di giorni, durante i quali i due Cacciatori di Morti, Ettore e “vipera” decidono di impegnarsi rispettivamente nella caserma della Sancta Militia e presso gli Excubitores prestando le loro abilità addestrando le giovani reclute ed addestrandosi, a loro volta, all’uso di diversi tipi di arma da fuoco; al contempo il Templare Remigio si diletta nell’apprendimento dell’uso dello scudo, antica tecnica di derivazione arcaica ed oramai desueta, ma sempre efficace, soprattutto in presenza di Morti e altre amenità ambulanti…
Fatto sta che Padre Bastiano viene d’un tratto richiamato in quel di S. Agostino per un colloquio col sommo Magister Pasolini… e ne esce chiamando a raccolta gli altri del gruppo, comunicando loro che è giunto il momento di investigare sui plurimi rapimenti di fanciulli che stanno affliggendo la città ormai da mesi. Superata l’iniziale, consueta e comprensibile diffidenza dei compagni (in particolar modo di Remigio…) e chiarito il fatto che l’incarico passa si dal Magister dell’Inquisizione agostiniana ma che, di fatto, giunge sempre e comunque dai vertici del vescovado riminese, i nostri iniziano ad operare sul campo.
Gli indizi a disposizione sono pochi e confusi: Bastiano infatti spiega che un quarto bimbo risulta rapito, la madre uccisa e il padre, principale sospettato, all’apparenza contadino, ex pregiudicato in fatti minori di eresia, sparito nel nulla; unico indizio un drappo strappato di canapa bianca rinvenuto nell’abitazione luogo dell’ultimo delitto.
Dopo varie ipotesi, ragionamenti più o meno sensati e condivisione più o meno esatta di informazioni recepite, i nostri finalmente si decidono e passano all’azione: pensano prima di esplorare il luogo del delitto, poi di interrogare alcuni vicini di casa e i braccianti che lavoravano con l’uomo sparito insieme al figlio, tale Olimpio Casadei, infine decidono di mandare un controllo fiscale da parte del messo contabile del vescovado all’unico grosso, noto, sarto riminese, tale Antonio Ferracuti, in modo da poter trarre informazioni utili dai suoi registri fiscali in relazione alle partite di canapa confezionate e vendute ultimamente; dopo qualche giorno il risultato di ciò mette i nostri a conoscenza che l’uomo ha venduto regolarmente quattro grosse partite di canapa bianca negli ultimi mesi e precisamente:

- Nel Maggio ’57 per i tendaggi della Misericordia di Via Ducale;
- A Settembre ’57 per decorazioni e vestiti di scena al Teatro Novelli;
- A inizio Gennaio 1958 per nuove vesti dei templari di Castel Sismondo;
- A fine Gennaio ’58 per rinnovare tovaglie e tovaglioli dell’Albergo Aquila d’Oro.

Successivamente Bastiano ha anche convocato l’anziano sarto Ferracuti a S. Agostino per una sorta di consulenza di parte, chiedendogli in sostanza se il drappo in questione fosse riconducibile ad una in particolare delle quattro partite di stoffa confezionate alla sua sartoria; il sarto ha dichiarato che è difficile a dirsi ma che in ogni caso si sentirebbe solo di escludere i tovaglioli e le tovaglie dell’Aquila d’Oro in quanto la canapa usata sembra, secondo l’occhio esperto del sarto, sensibilmente differente dalle altre che, invece, potrebbero tutte essere molto simili al drappo in questione…
I nostri quindi tentano di trarre diverse conclusioni più o meno plausibili e alla fine Remigio pensa di scoprire qualcosa investigando cautamente alla sua Rocca, Ettore si apposta al di fuori del Teatro Novelli mentre Vito tenta di carpire notizie all’Aquila e Bastiano consulta anche l'amico Padre Bruno Pericoli, ormai in servizio stabile alla Misericordia… ma per ora i risultati stanno tardando ad arrivare… i giorni passano e il processo, inevitabilmente, si sta avvicinando…

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