In una gelida notte di Dicembre i nostri si dirigono, insieme a 4 Excubitores, nei pressi dell’ex Casa di Cura Villa Assunta, in Via Roma, nascondiglio del bandito Yuri Bogdanov e della sua banda.
Qui “vipera“ Di Berra decide di appostarsi per qualche tempo su un rudere circostante per osservare l’edificio attentamente dall’alto; nel frattempo Fratello Remigio, insieme agli Excubitores, tenta una difficile missione di mediazione verbale coi banditi barricati all’interno, facendo leva su ipotetici scambi fra gli ostaggi e la fidanzata di Yuri, Sofia, in realtà già morta e fatta a pezzi nella sua abitazione del Borgo San Giuliano.
Poco dopo i nostri, ad esclusione di Remigio che continua nella sua opera di mediazione – distrazione dei banditi, riescono rocambolescamente e rumorosamente a entrare nell’edificio.
Colgono di sorpresa un paio di banditi che vengono prontamente immobilizzati e tramortiti a dovere.
Riescono quasi subito a localizzare fortuitamente la stanza dove sono rinchiusi gli ostaggi, tappezzata di manifesti propagandistici russi, ma mentre iniziano a liberarli dagli impedimenti vengono attaccati in massa dal grosso dei banditi: uomini e donne non troppo addestrati e male armati, per lo più con vetusti Revolver e fucili… nulla a che vedere con le mortifere doppiette a canne mozze acquistate da “vipera” e Zonzini pochi giorni prima all’Emporio di Sante.
Lo scontro è relativamente breve e si risolve abbastanza facilmente ad appannaggio dei nostri incursori anche perché tutti vi partecipano, incluso Frate Bastiano con la sua Beretta 1934 e Fratello Remigio che, dall’esterno, coordina le azioni e le incursioni degli Excubitores e fa da tramite tra le forze in azione. Cade infine anche lo stesso Bogdanov, che si era lanciato in un disperato attacco all’arma bianca con la sua sciabola cosacca; ogni caduto viene repentinamente fatto a pezzi dai presenti, vivo o morto o svenuto o implorante pietà che sia… ma questa è l’unica legge che è ben chiara a tutti: “mors tua vita mea”.
Vengono reperite sul posto anche numerose armi da fuoco e proiettili, oltre che scudi e benzina, un’automobile e tre motociclette appartenenti ai banditi… tutto materiale utile alla Diocesi di Sua Eccellenza Mons. Valentini, ovviamente…
Qui “vipera“ Di Berra decide di appostarsi per qualche tempo su un rudere circostante per osservare l’edificio attentamente dall’alto; nel frattempo Fratello Remigio, insieme agli Excubitores, tenta una difficile missione di mediazione verbale coi banditi barricati all’interno, facendo leva su ipotetici scambi fra gli ostaggi e la fidanzata di Yuri, Sofia, in realtà già morta e fatta a pezzi nella sua abitazione del Borgo San Giuliano.
Poco dopo i nostri, ad esclusione di Remigio che continua nella sua opera di mediazione – distrazione dei banditi, riescono rocambolescamente e rumorosamente a entrare nell’edificio.
Colgono di sorpresa un paio di banditi che vengono prontamente immobilizzati e tramortiti a dovere.
Riescono quasi subito a localizzare fortuitamente la stanza dove sono rinchiusi gli ostaggi, tappezzata di manifesti propagandistici russi, ma mentre iniziano a liberarli dagli impedimenti vengono attaccati in massa dal grosso dei banditi: uomini e donne non troppo addestrati e male armati, per lo più con vetusti Revolver e fucili… nulla a che vedere con le mortifere doppiette a canne mozze acquistate da “vipera” e Zonzini pochi giorni prima all’Emporio di Sante.
Lo scontro è relativamente breve e si risolve abbastanza facilmente ad appannaggio dei nostri incursori anche perché tutti vi partecipano, incluso Frate Bastiano con la sua Beretta 1934 e Fratello Remigio che, dall’esterno, coordina le azioni e le incursioni degli Excubitores e fa da tramite tra le forze in azione. Cade infine anche lo stesso Bogdanov, che si era lanciato in un disperato attacco all’arma bianca con la sua sciabola cosacca; ogni caduto viene repentinamente fatto a pezzi dai presenti, vivo o morto o svenuto o implorante pietà che sia… ma questa è l’unica legge che è ben chiara a tutti: “mors tua vita mea”.
Vengono reperite sul posto anche numerose armi da fuoco e proiettili, oltre che scudi e benzina, un’automobile e tre motociclette appartenenti ai banditi… tutto materiale utile alla Diocesi di Sua Eccellenza Mons. Valentini, ovviamente…
Maledetto monsignore!!!
RispondiEliminaHehehe... grande prova strategica.
RispondiEliminaSi.. ve la siete cavata tutti bene.. anche troppo.. bisogna che riprenda a tormentarvi con putride orde di Morti per tenervi sempre in tensione.. coi vivi vi rilassate troppo.. hahaha..! Guardatevi sempre le spalle...
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