Campagna di Sine Requie Anno XIII nel Sanctum Imperium (e non solo) conclusa...
...ma di tanto in tanto si ritorna indietro...

giovedì 8 marzo 2012

Miracoli

I segni della fede a Nardò


A Galatina i nostri iniziano la prima fase delle loro indagini, con domande sul vicino paese di Nardò, sul fenomeno del Tarantismo e su Padre Cosimiro, rivolte principalmente al locandiere ma anche al locale padre semplice, Don Spalletti, col quale dialoga privatamente l’Inquisitore Bastiano.
Lasciata trascorrere la nottata, il gruppo, poco dopo l’alba, lascia la camionetta in paese, noleggia un umile carretto con cavalli e parte in direzione Nardò: il viaggio è come sempre molto scomodo ma almeno non troppo lungo e in un paio d’ore sono a destinazione.
Qui scorgono subito le tipiche casette di pietra bianca, un’alta mura di cinta, il campanile di una chiesa e un vicino e desueto cimitero; ed è proprio da questo luogo che decidono di iniziare a dare un’occhiata.
Il cimitero è in totale, ovvio, stato di abbandono e incuria, poche lapidi malmesse, erbacce e croci torte, oltre ad una piccola cripta in muratura, ora adibita a deposito di scartoffie e documenti risalenti a prima del Giorno del Giudizio, vetuste carte dell’amministrazione comunale, planimetrie catastali ingiallite, ecc.
Alla vicina unica porta di accesso vengono accolti da tale Enzo, portavoce degli Excubitores, il quale è sorpreso e orgoglioso di ricevere Templari e Inquisitori di rango nel suo paesino della più sperduta provincia pugliese e si prodiga nel fornire loro una presentazione di Nardò.
Segnala la chiesa nella piazza centrale, la Chiesa dell’Angelo di Giustizia, dove risiedono i due padri, il semplice, l’anziano decano Don Ferrino e il castigatore, Don Gualdo; poi la presenza della sua caserma Excubitores, un ottimo forno, una umile locanda ma anche e soprattutto la presenza di un grande e fervente predicatore che risiede in paese, il Padre francescano Cosimiro e dei grandi miracoli e prodigi di veggenza che la giovane Maria, una tarantata, dimostra ormai quotidianamente a tutti i paesani e forestieri
E così i nostri iniziano a muoversi per il paese, dividendosi e facendo esperienze e domande in giro.
Fausto e Bastiano vedono “l’umile dimora” di Cosimiro, in pratica l’ex municipio, sorvegliata da un Excubitores; Ettore e Benigno vanno in locanda e chiedono varie opinioni sulle manifestazioni di fede quasi miracolose palesate in loco, su Maria, ottenendo consensi e acclamazioni ferventi e venendo a sapere che ogni mattina Cosimiro celebra una messa dove, oltre alle sue convincenti prediche, si presenta anche la giovane tarantata, la quale spesso entra in comunione con San Paolo stesso e vi dialoga, o almeno così si dice…
Nel frattempo Bastiano e Fra Fausto si recano presso la Chiesa nella piazza centrale, dove notano che l’edificio è decorato con molteplici icone di santi, in particolare San Paolo e che fuori ci sono alcune donne che pregano inginocchiate sulla nuda terra e snocciolano rosari… come umile prova di fede e penitenza; qui dialogano coi due padri, Gualdo e Ferrino ma, mentre il castigatore appare felice e convinto dei miracoli e della fede che abbondano a Nardò, anche attraverso i riti della Taranta e le invocazioni a San Paolo, il decano Ferrino appare leggermente più scettico.. o forse solo molto più vecchio, malconcio e meno incline a discutere coi forestieri... in ogni caso Fausto combina un invito a cena per la sera, per approfondire i temi trattati anche alla presenza di Cosimiro.
Fuori dalla chiesa, mentre Fausto si genuflette in un lungo momento di preghiera, Bastiano ha modo di incontrare il francescano insieme alla famigerata Maria, oltre ad altre persone intente in atti di devozione; la giovane tarantata punta subito l’Inquisitore e mentre si inchina per baciargli le mani ha un fremito e un sussulto.. cade preda di una delle sue mistiche visioni.. trema .. e poi, come in trance, inizia a sussurrare che San Paolo le ha parlato e le ha detto che la madre di Bastiano è in cielo, nella grazia di Dio e che veglia sempre sul figlio Bastiano e lo ama… poi la giovane donna cade a terra e poco dopo si riprende.
La gente intorno si segna, prega e grida all’ennesimo miracolo di Maria.. l’ennesimo dialogo con Santo Paolo… la grazia, la fede, ecc. e Frate Cosimiro consiglia a tutti i popolani di vedere, credere e pregare.
Dal canto suo Bastiano, seppur colpito dalle parole inaspettate della donna e pur benedicendola magnanimamente di fronte a tutti, in cuor suo nutre seri dubbi e sospetti sull’effettiva veridicità miracolosa o presunta tale di quanto accaduto.
Si arriva quindi alla sera, alla cena e qui il gruppo vorrebbe approfondire alcune teorie con il poco loquace ma più scettico Don Ferrino, quindi Fra Fausto impegna Don Gualdo in una inconfutabile richiesta di confessione mentre Ettore e Bastiano riescono a fatica a tenere a bada il carismatico e quasi logorroico Cosimiro e a distrarlo un minimo, così che Benigno abbia la fugace opportunità di poter scambiare 4 parole privatamente con l’anziano Padre semplice Ferrino…

2 commenti:

  1. Ciao Druido, posso inserire il link del tuo blog nel mio come link amico?
    ciao

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  2. Come no! Fai pure.. Sarà un onore.. ed anzi, io il link del tuo blog l'ho già inserito qui da me.. e ti rinnovo i complimenti.. avevo provato a commentare un tuo post ma mi sa che il messaggio non è arrivato.. in ogni caso.. W IL SINE.. ciao!

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