Questa funesta nottata a Castel Wagrain sembra davvero non finire mai: dopo che tutti sono tornati a “dormire” (se così si può dire, vista la situazione..), verso le 4 di notte, si ode nuovamente musica ovunque.
Tutti si svegliano e pensano al peggio, associando le note dell’organo ad una nuova morte annunciata; mentre Bastiano e gli uomini della Gestapo corrono verso la stanza del grammofono, Michele si accorge che Fausto non è in camera (e Benigno, seppur di guardia nel corridoio, all’adiacente stanza del Vescovo, non l’ha assolutamente visto uscire…) Ettore è il primo a giungere alla stanza dell’organo.
Qui è allestito uno spettacolo inquietante: Fausto, come in trance, fuori di se, sta suonando l’organo (pur non essendovi capace, in teoria…), producendo una melodia insolita, complessa e dalle sonorità oscure… intorno a lui stanno applaudendo una dozzina di mani mozzate, compiaciute evidentemente della musica da lui proposta… Applausi, applausi per Fausto…
Ettore è sbigottito e dopo aver constatato che il compagno non reagisce a richiami vocali, decide di sparare un colpo di doppietta ad un gruppetto di mani, disintegrandole all’istante; in quel mentre giungono sul posto anche Fratello Michele e Benigno, i quali scuotono Fausto e lo trascinano a forza lontano dall’organo, interrompendo così il “suo concerto”…
Al che, le mani rimaste denotano una certa disapprovazione e tentano di stringere le caviglie dei presenti, adirate, i quali, in tutta risposta, invece le fanno a pezzi.
Smembrata l’ultima mano Fausto, repentinamente, torna in se, riprendendo conoscenza… anche se ricorda solo in maniera confusa quanto successogli: in ogni caso il Gesuita può supporre che la Mano del conte Walbert, entità malvagia senziente, si stesse adoperando, possedendolo, per fargli suonare una sorta di rituale musicale, forse lo stesso che suonò il defunto conte un anno fa… anzi, già da almeno 24 ore, Fausto sentiva nella sua mente la Mano che lo chiamava.. inoltre egli suppone che questa entità abbia poteri e possibilità molto simili, per pericolosità, a quelli che potrebbe mettere in atto un Mortuus Diabolicus…
L’unica nota positiva è che forse, grazie all’intervento dei templari e di Ettore, il rituale è stato interrotto.. e infatti questa volta, fra l’altro, non si è rilevato nessun omicidio fra i presenti.
Successivamente, all’albeggiare, nessuno ha più voglia di dormire (anche perche Fausto pensa che la diabolica Mano, causa interruzione del rito, sia ormai di molto adirata con tutti…); i nostri, insieme alla cooperazione Gestapo, si adoperano per perquisire nuovamente alcune stanze del castello, compresa la stanza degli oggetti dell’asta e la camera della contessa Rose Engl, senza però rinvenire niente di interessante.
In ogni caso Fausto nota che nella stanza dell’organo, coperta da una mano di vernice bianca delle pareti, vi è una piccola grata metallica basculante: dopo ulteriori ispezioni e ipotesi se ne deduce che il castello, a insaputa anche degli attuali proprietari, è dotato di una vecchia rete di comunicazione vocale, costituita da piccole tubazioni che sfociano quasi in ogni stanza… ed è per questo che ogni volta che partiva una musica sembrava che la stessa si propagasse ovunque nell’edificio.
Il gesuita, accostando l’orecchio alle tubazioni riesce a sentire, in lontananza, rumori come di piccoli passi.. forse un topo.. o molto probabilmente la Mano… e quindi si spiegano ora tutte le sue possibili apparizioni improvvise nelle stanze delle vittime.
I nostri quindi continuano a rifiutare il sonno e ad ipotizzare soluzioni e o complesse spiegazioni per giustificare l’operato della diabolica entità di Castel Wagrain…
Nel dubbio murano alcune delle grate dei condotti, distruggono l’organo, rendono inutilizzabile il grammofono e dispongono che tutti i presenti dormano riuniti in un’unica stanza, sorvegliati dalla Gestapo; di prima mattina, mentre Bastiano rimane al castello a vegliare sul sempre più intimorito Vescovo Bartoli, Michele, Benigno, Fausto ed Ettore decidono di uscire e di andare nuovamente a perlustrare la cripta degli Engl ed in particolare la tomba di Trina, la moglie del conte, la cui morte pare aver scatenato tutti gli studi occulti di Walbert che infine hanno generato, in qualche modo blasfemo imprecisato, la diabolica Mano.
La cripta è come il gruppo l’aveva lasciata, nulla di più e nulla di meno… ma mentre tutti perlustrano, Ettore scruta l’orizzonte col suo binocolo e nota una cosa strana: nota, di sfuggita, un polverone bianco provenire in prossimità del castello…
Al che, anche perché la ricerca è stata infruttuosa, tutti tornano in fretta al maniero: qui vedono subito, nel cortile, i segni evidenti dei pneumatici della camionetta della Gestapo, che pare non essere più presente…
Inoltre, all’interno, vedono che tutte le persone sono semi addormentate o in fase di risveglio… e uno degli ospiti, il collezionista d’arte Thiade Peters, non c’è più: pare essere fuggito con la camionetta e pare aver portato con se un quadro dell’asta, apparentemente di valore ma insignificante ai fini dell’indagine, o per lo meno, così sembrava…
A questo punto le ipotesi fioccano: la Gestapo, da sempre scettica sulla pista paranormale, è convinta che Peters sia, insieme al defunto cuoco Klausermann, il colpevole di tutti gli altri omicidi, in quanto a lui verrà attribuita la nomea di ladro d’arte spietato e senza scrupoli… ipotesi forse un tantino riduttiva, visti gli sviluppi…
I nostri invece sono convinti che la Mano abbia esercitato il suo potere per sedare tutti e possedere Peters, approfittando dell’occasione per fuggire da Wagrain, dirigersi chissà dove e con chissà quale oscuro scopo…
Infatti la giornata prosegue tranquilla, così come la nottata, senza musiche ne omicidi… riprova che la Mano diabolica forse se n’è andata veramente…
Il dubbio del gruppo ora è: che fare..? Tornare in patria..? Avvalorare la semplicistica ipotesi della Gestapo..? Proseguire in questa impresa..? Chissà cosa decideranno…
Tutti si svegliano e pensano al peggio, associando le note dell’organo ad una nuova morte annunciata; mentre Bastiano e gli uomini della Gestapo corrono verso la stanza del grammofono, Michele si accorge che Fausto non è in camera (e Benigno, seppur di guardia nel corridoio, all’adiacente stanza del Vescovo, non l’ha assolutamente visto uscire…) Ettore è il primo a giungere alla stanza dell’organo.
Qui è allestito uno spettacolo inquietante: Fausto, come in trance, fuori di se, sta suonando l’organo (pur non essendovi capace, in teoria…), producendo una melodia insolita, complessa e dalle sonorità oscure… intorno a lui stanno applaudendo una dozzina di mani mozzate, compiaciute evidentemente della musica da lui proposta… Applausi, applausi per Fausto…
Ettore è sbigottito e dopo aver constatato che il compagno non reagisce a richiami vocali, decide di sparare un colpo di doppietta ad un gruppetto di mani, disintegrandole all’istante; in quel mentre giungono sul posto anche Fratello Michele e Benigno, i quali scuotono Fausto e lo trascinano a forza lontano dall’organo, interrompendo così il “suo concerto”…
Al che, le mani rimaste denotano una certa disapprovazione e tentano di stringere le caviglie dei presenti, adirate, i quali, in tutta risposta, invece le fanno a pezzi.
Smembrata l’ultima mano Fausto, repentinamente, torna in se, riprendendo conoscenza… anche se ricorda solo in maniera confusa quanto successogli: in ogni caso il Gesuita può supporre che la Mano del conte Walbert, entità malvagia senziente, si stesse adoperando, possedendolo, per fargli suonare una sorta di rituale musicale, forse lo stesso che suonò il defunto conte un anno fa… anzi, già da almeno 24 ore, Fausto sentiva nella sua mente la Mano che lo chiamava.. inoltre egli suppone che questa entità abbia poteri e possibilità molto simili, per pericolosità, a quelli che potrebbe mettere in atto un Mortuus Diabolicus…
L’unica nota positiva è che forse, grazie all’intervento dei templari e di Ettore, il rituale è stato interrotto.. e infatti questa volta, fra l’altro, non si è rilevato nessun omicidio fra i presenti.
Successivamente, all’albeggiare, nessuno ha più voglia di dormire (anche perche Fausto pensa che la diabolica Mano, causa interruzione del rito, sia ormai di molto adirata con tutti…); i nostri, insieme alla cooperazione Gestapo, si adoperano per perquisire nuovamente alcune stanze del castello, compresa la stanza degli oggetti dell’asta e la camera della contessa Rose Engl, senza però rinvenire niente di interessante.
In ogni caso Fausto nota che nella stanza dell’organo, coperta da una mano di vernice bianca delle pareti, vi è una piccola grata metallica basculante: dopo ulteriori ispezioni e ipotesi se ne deduce che il castello, a insaputa anche degli attuali proprietari, è dotato di una vecchia rete di comunicazione vocale, costituita da piccole tubazioni che sfociano quasi in ogni stanza… ed è per questo che ogni volta che partiva una musica sembrava che la stessa si propagasse ovunque nell’edificio.
Il gesuita, accostando l’orecchio alle tubazioni riesce a sentire, in lontananza, rumori come di piccoli passi.. forse un topo.. o molto probabilmente la Mano… e quindi si spiegano ora tutte le sue possibili apparizioni improvvise nelle stanze delle vittime.
I nostri quindi continuano a rifiutare il sonno e ad ipotizzare soluzioni e o complesse spiegazioni per giustificare l’operato della diabolica entità di Castel Wagrain…
Nel dubbio murano alcune delle grate dei condotti, distruggono l’organo, rendono inutilizzabile il grammofono e dispongono che tutti i presenti dormano riuniti in un’unica stanza, sorvegliati dalla Gestapo; di prima mattina, mentre Bastiano rimane al castello a vegliare sul sempre più intimorito Vescovo Bartoli, Michele, Benigno, Fausto ed Ettore decidono di uscire e di andare nuovamente a perlustrare la cripta degli Engl ed in particolare la tomba di Trina, la moglie del conte, la cui morte pare aver scatenato tutti gli studi occulti di Walbert che infine hanno generato, in qualche modo blasfemo imprecisato, la diabolica Mano.
La cripta è come il gruppo l’aveva lasciata, nulla di più e nulla di meno… ma mentre tutti perlustrano, Ettore scruta l’orizzonte col suo binocolo e nota una cosa strana: nota, di sfuggita, un polverone bianco provenire in prossimità del castello…
Al che, anche perché la ricerca è stata infruttuosa, tutti tornano in fretta al maniero: qui vedono subito, nel cortile, i segni evidenti dei pneumatici della camionetta della Gestapo, che pare non essere più presente…
Inoltre, all’interno, vedono che tutte le persone sono semi addormentate o in fase di risveglio… e uno degli ospiti, il collezionista d’arte Thiade Peters, non c’è più: pare essere fuggito con la camionetta e pare aver portato con se un quadro dell’asta, apparentemente di valore ma insignificante ai fini dell’indagine, o per lo meno, così sembrava…
A questo punto le ipotesi fioccano: la Gestapo, da sempre scettica sulla pista paranormale, è convinta che Peters sia, insieme al defunto cuoco Klausermann, il colpevole di tutti gli altri omicidi, in quanto a lui verrà attribuita la nomea di ladro d’arte spietato e senza scrupoli… ipotesi forse un tantino riduttiva, visti gli sviluppi…
I nostri invece sono convinti che la Mano abbia esercitato il suo potere per sedare tutti e possedere Peters, approfittando dell’occasione per fuggire da Wagrain, dirigersi chissà dove e con chissà quale oscuro scopo…
Infatti la giornata prosegue tranquilla, così come la nottata, senza musiche ne omicidi… riprova che la Mano diabolica forse se n’è andata veramente…
Il dubbio del gruppo ora è: che fare..? Tornare in patria..? Avvalorare la semplicistica ipotesi della Gestapo..? Proseguire in questa impresa..? Chissà cosa decideranno…
Inquisitori: temono ciò che non comprendono e distruggono ciò che temono :)
RispondiEliminaEh si.. ed è per questo che io, in fondo, parteggio sempre per i Morti... ed in questo caso, per la Mano... hahaha.. ciao!
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