Lo scontro fra i nostri e la rediviva Leonarda è oltremodo cruento: per un lasso di tempo incalcolabile il solo templare Benigno l’ha affrontata, restando ferito e ammaccato in più parti della sua armatura. Poi anche Fratello Bartolomeo, Michele e il Timperi giungono nella stanza delle oscure scritte di sangue. Qui, seguendo le indicazioni dei francescani, i nostri tentano subito di dare alle fiamme la stanza e la casa, rompendo tre delle 4 lampade a olio presenti.
In ogni caso si rendono subito conto che fronteggiare la Pansardi così male armati e feriti non pare essere l’idea migliore: tentano quindi una rocambolesca fuga al piano superiore, sbarrando alla meglio le porte.
Accade però che i 4 vengono assaliti anche dal figlio della donna, nascosto dietro una porta e armato di doppietta: per poco il suo colpo non stecchisce sul posto l’esterrefatto Ingegnere ma il fato lo aiuta… e subito dopo le lame affilate dei compagni regolano il ragazzo, il quale viene prima decapitato e poi frettolosamente fatto a pezzi.
La fuga quindi giunge al piano terreno e la porta viene sbarrata; si cerca del materiale per incendiare l’intero stabile ma nel frattempo Leonarda, furiosa più che mai per la morte dell’amato figliolo, irrompe prepotentemente sfondando porta e sbarramenti di fortuna. Fratello Bartolomeo ha un impeto di coraggio misto a follia e fatalismo e si getta a capofitto, spada alla mano, sulla vecchia, con l’intento di trafiggerla, avvinghiarla e ributtarla giù per le scale fino al piano interrato. Il teutonico riesce nell’intento, miracolosamente non riporta ferite gravi ma la sua fedele spada d’ordinanza è irrimediabilmente spezzata e per metà conficcata nell’immondo petto di Leonarda.
Qui la lotta continua: Fratello Benigno ormai stremato e ferito si tira indietro, Fratello Michele impugna la sua spada e va all’attacco, nonostante indossi un saio francescano invece della sua solita armatura e Bartolomeo, ormai disarmato, tenta di sfruttare le sua capacità di lotta e rissa per aiutare il compagno nello scontro…
Nel frattempo il Timperi decide di uscire per valutare il da farsi e per poco non rischia il linciaggio da parte dei sospettosi e iracondi cittadini posseduti di Correggio; al contempo Padre Bastiano, insieme al Dott. Mantelloni e a Fra Cristoforo, adopera tutta la sua oratoria per imbonire al meglio delle possibilità la folla, sempre sull’orlo della violenza gratuita.
Intanto all’interno della funesta casa Pansardi lo scontro insanguina sempre di più i partecipanti con colpi micidiali e proibiti da ambo le parti. Leonarda viene prima bloccata da una indovinata presa di Fratello Bartolomeo che le blocca le gambe e la fa cadere a terra… poi ci pensano i colpi di Michele a dividerla a metà… ma è ancora una minaccia… finchè non viene smembrata definitivamente.
Poi i due danno finalmente fuoco a tutta la casa e nel caos che se ne genera escono, non visti dalla folla che intanto segue Fra Cristoforo al monastero francescano per ottenere spiegazioni sull’accaduto.
Ma mentre il fuoco arde, brucia e purifica l’immonda casa… le sue blasfeme scritte e il rituale stesso… e a poco a poco la popolazione si riprende, risvegliandosi come da un brutto sogno… turbata e scossa.
Padre Cristoforo allora raduna il gruppo e dice di voler chiamare a raccolta tutti i cittadini nello spiazzo di fronte al monastero per un arringa dei forestieri.. solo poco prima insultati e minacciati.. e ora acclamati come eroi, salvatori, forse quasi santi…
I nostri spiegano ai villici, attraverso le parole del carismatico templare Fratello Michele da Bracciano, lo svolgersi dei tragici eventi che li hanno coinvolti.. il rituali della Pansardi, gli omicidi delle 4 donne e tutto il resto…
Al che la gente acclama a gran voce i nomi dei Templari e degli Inquisitori che sono stati i loro salvatori e sono inevitabili baci, abbracci, grida di gioia, preghiere e segni della croce a ripetizione… fino a che tutti vengono invitati alla solenne messa di redenzione e di giubilo celebrata repentinamente dai francescani.
Fra tutti i vari festeggiamenti e gli abbracci però uno rimane particolarmente impresso nella memoria di Padre Bastiano: un ragazzino, poco più di un fanciullo, lo abbraccia e lo bacia ripetutamente quasi commosso dalla gioia.
Ma solo poco dopo c’è la consapevolezza di ciò che è accaduto: a Bastiano è stato sottratto il plico contenente il memoriale della Pansardi.. fra tutti quegli abbracci uno probabilmente era quello di Giuda..
In ogni caso il gruppo si ricompatta e chiede spiegazioni a Fra Cristoforo il quale in effetti dice che poco prima si erano presentati in città un paio di Inquisitori (fra l’altro uno dei quali, il più giovane, aveva tatuata su una guancia la croce di Nostro Signore…) che hanno chiesto delle indagini, del gruppo e di chi custodisse i documenti sottratti alla Pansardi… molto strano che poi proprio questi risultino sottratti indebitamente… mah..
In ogni caso il gruppo decide di pazientare ancora qualche giorno per guarire dalle numerose ferite e poi, su suggerimento di Fra Cristoforo, di recarsi a Modena da Padre Conti e dal buon Montini per relazionare sull’accaduto, sulla morte della cugina, su Leonarda e non ultimo, sulla sparizione del memoriale e sulla comparsa dei 2 misteriosi inquisitori, probabili colpevoli del furto per chissà quali turpi moventi…
In ogni caso si rendono subito conto che fronteggiare la Pansardi così male armati e feriti non pare essere l’idea migliore: tentano quindi una rocambolesca fuga al piano superiore, sbarrando alla meglio le porte.
Accade però che i 4 vengono assaliti anche dal figlio della donna, nascosto dietro una porta e armato di doppietta: per poco il suo colpo non stecchisce sul posto l’esterrefatto Ingegnere ma il fato lo aiuta… e subito dopo le lame affilate dei compagni regolano il ragazzo, il quale viene prima decapitato e poi frettolosamente fatto a pezzi.
La fuga quindi giunge al piano terreno e la porta viene sbarrata; si cerca del materiale per incendiare l’intero stabile ma nel frattempo Leonarda, furiosa più che mai per la morte dell’amato figliolo, irrompe prepotentemente sfondando porta e sbarramenti di fortuna. Fratello Bartolomeo ha un impeto di coraggio misto a follia e fatalismo e si getta a capofitto, spada alla mano, sulla vecchia, con l’intento di trafiggerla, avvinghiarla e ributtarla giù per le scale fino al piano interrato. Il teutonico riesce nell’intento, miracolosamente non riporta ferite gravi ma la sua fedele spada d’ordinanza è irrimediabilmente spezzata e per metà conficcata nell’immondo petto di Leonarda.
Qui la lotta continua: Fratello Benigno ormai stremato e ferito si tira indietro, Fratello Michele impugna la sua spada e va all’attacco, nonostante indossi un saio francescano invece della sua solita armatura e Bartolomeo, ormai disarmato, tenta di sfruttare le sua capacità di lotta e rissa per aiutare il compagno nello scontro…
Nel frattempo il Timperi decide di uscire per valutare il da farsi e per poco non rischia il linciaggio da parte dei sospettosi e iracondi cittadini posseduti di Correggio; al contempo Padre Bastiano, insieme al Dott. Mantelloni e a Fra Cristoforo, adopera tutta la sua oratoria per imbonire al meglio delle possibilità la folla, sempre sull’orlo della violenza gratuita.
Intanto all’interno della funesta casa Pansardi lo scontro insanguina sempre di più i partecipanti con colpi micidiali e proibiti da ambo le parti. Leonarda viene prima bloccata da una indovinata presa di Fratello Bartolomeo che le blocca le gambe e la fa cadere a terra… poi ci pensano i colpi di Michele a dividerla a metà… ma è ancora una minaccia… finchè non viene smembrata definitivamente.
Poi i due danno finalmente fuoco a tutta la casa e nel caos che se ne genera escono, non visti dalla folla che intanto segue Fra Cristoforo al monastero francescano per ottenere spiegazioni sull’accaduto.
Ma mentre il fuoco arde, brucia e purifica l’immonda casa… le sue blasfeme scritte e il rituale stesso… e a poco a poco la popolazione si riprende, risvegliandosi come da un brutto sogno… turbata e scossa.
Padre Cristoforo allora raduna il gruppo e dice di voler chiamare a raccolta tutti i cittadini nello spiazzo di fronte al monastero per un arringa dei forestieri.. solo poco prima insultati e minacciati.. e ora acclamati come eroi, salvatori, forse quasi santi…
I nostri spiegano ai villici, attraverso le parole del carismatico templare Fratello Michele da Bracciano, lo svolgersi dei tragici eventi che li hanno coinvolti.. il rituali della Pansardi, gli omicidi delle 4 donne e tutto il resto…
Al che la gente acclama a gran voce i nomi dei Templari e degli Inquisitori che sono stati i loro salvatori e sono inevitabili baci, abbracci, grida di gioia, preghiere e segni della croce a ripetizione… fino a che tutti vengono invitati alla solenne messa di redenzione e di giubilo celebrata repentinamente dai francescani.
Fra tutti i vari festeggiamenti e gli abbracci però uno rimane particolarmente impresso nella memoria di Padre Bastiano: un ragazzino, poco più di un fanciullo, lo abbraccia e lo bacia ripetutamente quasi commosso dalla gioia.
Ma solo poco dopo c’è la consapevolezza di ciò che è accaduto: a Bastiano è stato sottratto il plico contenente il memoriale della Pansardi.. fra tutti quegli abbracci uno probabilmente era quello di Giuda..
In ogni caso il gruppo si ricompatta e chiede spiegazioni a Fra Cristoforo il quale in effetti dice che poco prima si erano presentati in città un paio di Inquisitori (fra l’altro uno dei quali, il più giovane, aveva tatuata su una guancia la croce di Nostro Signore…) che hanno chiesto delle indagini, del gruppo e di chi custodisse i documenti sottratti alla Pansardi… molto strano che poi proprio questi risultino sottratti indebitamente… mah..
In ogni caso il gruppo decide di pazientare ancora qualche giorno per guarire dalle numerose ferite e poi, su suggerimento di Fra Cristoforo, di recarsi a Modena da Padre Conti e dal buon Montini per relazionare sull’accaduto, sulla morte della cugina, su Leonarda e non ultimo, sulla sparizione del memoriale e sulla comparsa dei 2 misteriosi inquisitori, probabili colpevoli del furto per chissà quali turpi moventi…
Io però farei una cosa. Poco dopo i tanti abbracci il ns. inquisitore si accorge di non avere più i diari della vecchia e Fra Cristoforo ci parla di due inquisitori giunti poco prima. Andiamo subito alle porte della città e facciamo sì che blocchino qualsiasi persona/inquisitore che non conoscono che cerca di uscire. Vale la pena tentare.
RispondiEliminaEhm, dunque.. direi di NO. In quanto è un po' diverso, almeno temporalmente.. Allora.. prima baci&abbracci.. poi la messa solenne di almeno 1ora e mezzo, anche 2 ore... e un po' di tempo DOPO questa, diciamo poco dopo l'uscita dalla chiesa, Bastiano si accorge del furto del memoriale.. quindi tecnicamente voi parlate con Fra Cristoforo ma sapete che molto probabilmente i due "ladri" se ne sono già andati via da Correggio in quanto ne avrebbero avuto tutto il tempo... quindi voi vi prendete qualche altro giorno per curarvi dalle ferite e poi partite x Modena.. se volete potete anche far controllare le porte della città ma è improbabile che gli Inquisitori colpevoli siano ancora a Correggio... eventualmente poi ne parliamo meglio a 4 occhi martedi prossimo.. ciaoo, g
RispondiEliminaOk... ho scoperto di non aver sottoscritto i commenti. Ora l'ho fatto e mi sono venuti fuori tutti... tutto ok dunque.
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