Dopo la bonifica della fattoria Belisardi i nostri tornano in città per dare la buona novella al legittimo e felicissimo proprietario che può finalmente pensare di poter tornare a casa e ricominciare una vita...
Trascorrono così altre due settimane, passano placidamente le solennità religiose del Natale di Nostro Signore e i fasti pagani del Capodanno 1957 durante il quale, come sempre, qualche cittadino meno avveduto viene sorpreso al di fuori del coprifuoco in stato di ubriachezza e viene poi percosso pubblicamente in p.zza Giulio Cesare il giorno successivo da uno dei tanti Padri castigatori presenti nelle parrocchie cittadine...
Intanto "Vipera", Ettore, Remigio, Bruno e Bastiano passano il tempo fra cure alla Misericordia, scambi commerciali e soldi spesi per un comodo vitto e alloggio all'Albergo Aquila d'Oro.
La notizia che campeggia in questi ultimi giorni sulla prima pagina del giornale locale è relativa all'avvenuta liberazione del litoraneo da parte dei templari riminesi; gli inquisitori agostiniani, unici editori e controllori di se stessi, tendono però sempre a denigrare i cavalieri del tempio affermando che questa liberazione è costata molto in termini di risorse e vite umane, è stata più lunga e difficoltosa del previsto ed in pratica ha agito su una zona non di primaria importanza per la cittadinanza in questo particolare momento dove il turismo non è, giocoforza, incentivato in alcun modo... oltre che il lungomare è da sempre considerato da ogni buon cattolico più un luogo di pubblica fornicazione che di sana balneazione...
In ogni caso, nei primi giorni del freddo Gennaio 1958, i nostri vengono contattati da un messo del vescovado; quindi vengono a sapere dal portavoce di Sua Eccellenza che il loro compito sarà ispezionare alcuni grossi edifici in rovina siti nel litoraneo che, seppur recentemente bonificato, pare abbia ancora zone per lo meno sospette e a rischio... per altro il buon Don Arturo non nasconde il suo disappunto nell'impiegare i costosi professionisti al soldo di Sua Eccellenza per un compito di probabile bassa manovalanza che poteva esser svolto in maniera meno eclatante e costosa da una semplice pattuglia della Sancta Militia o degli Excubitores... ma questa è la volontà indiscutibile di Mons. Valentini.
I nostri quindi si recano presso la Rocca templare di Castel Sismondo per i dettagli; qui Fratello Quinto gli illustra le semplici ispezioni da compiere all'interno dei resti del Kursaal e di uno stabilimento marittimo a marina centro, oltre che della vetusta colonia A. Murri in quel di Bellariva, al limitare della zona litoranea da poco liberata.
Dopo il saluto e un breve colloquio privato tra Fratello Remigio e il Maestro della Rocca Augusto Morandi, i nostri si recano dal noto cartografo Borghi, in quel dell'Aquila d'Oro, per ricevere le mappe degli edifici e partono, al mattino, alla volta del Kursaal.
Qui accadono alcuni strani fatti: durante il tragitto verso il porto Ettore e Remigio notano a una ventina di metri dal loro autocarro Fiat una piccola creatura, indistinta e agilissima che prima li segue e poi, accortasi di essere stata notata, si dilegua fra le numerose strutture in cemento armato anti sbarco piazzate dai militari tedeschi fino al 1944 sulla spiaggia riminese e ancora presenti; poi, una volta giunti di fronte al Kursaal, ognuno dei presenti avverte come un sussurro nella propria mente con frasi palesemente intimidatorie o cripticamente oscure... i nostri si interrogano e ragionano sull'accaduto pensando varie ipotesi possibili, ad es. la presenza di un Morto o di un'altra presenza ultra terrena con particolari capacità oppure una collettiva suggestione dovuta al loro costante contatto con l'orrore di questi lugubri e folli anni...
Entrando poi nell'estesa struttura, in palese stato di abbandono, nelle stanze agibili del piano terra vengono subito travolti da vari scontri, più o meno impegnativi, con diversi tipi di Morti, quasi sempre mutilati in varie parti del corpo ma armati, il che li fa rimanere ancor più dubbiosi e incerti sulla reale pericolosità di questa apparentemente troppo facile missione di routine e sui suoi reali scopi... chissà quali altri orrori si celano nell'oscurità del vetusto Kursaal...
Trascorrono così altre due settimane, passano placidamente le solennità religiose del Natale di Nostro Signore e i fasti pagani del Capodanno 1957 durante il quale, come sempre, qualche cittadino meno avveduto viene sorpreso al di fuori del coprifuoco in stato di ubriachezza e viene poi percosso pubblicamente in p.zza Giulio Cesare il giorno successivo da uno dei tanti Padri castigatori presenti nelle parrocchie cittadine...
Intanto "Vipera", Ettore, Remigio, Bruno e Bastiano passano il tempo fra cure alla Misericordia, scambi commerciali e soldi spesi per un comodo vitto e alloggio all'Albergo Aquila d'Oro.
La notizia che campeggia in questi ultimi giorni sulla prima pagina del giornale locale è relativa all'avvenuta liberazione del litoraneo da parte dei templari riminesi; gli inquisitori agostiniani, unici editori e controllori di se stessi, tendono però sempre a denigrare i cavalieri del tempio affermando che questa liberazione è costata molto in termini di risorse e vite umane, è stata più lunga e difficoltosa del previsto ed in pratica ha agito su una zona non di primaria importanza per la cittadinanza in questo particolare momento dove il turismo non è, giocoforza, incentivato in alcun modo... oltre che il lungomare è da sempre considerato da ogni buon cattolico più un luogo di pubblica fornicazione che di sana balneazione...
In ogni caso, nei primi giorni del freddo Gennaio 1958, i nostri vengono contattati da un messo del vescovado; quindi vengono a sapere dal portavoce di Sua Eccellenza che il loro compito sarà ispezionare alcuni grossi edifici in rovina siti nel litoraneo che, seppur recentemente bonificato, pare abbia ancora zone per lo meno sospette e a rischio... per altro il buon Don Arturo non nasconde il suo disappunto nell'impiegare i costosi professionisti al soldo di Sua Eccellenza per un compito di probabile bassa manovalanza che poteva esser svolto in maniera meno eclatante e costosa da una semplice pattuglia della Sancta Militia o degli Excubitores... ma questa è la volontà indiscutibile di Mons. Valentini.
I nostri quindi si recano presso la Rocca templare di Castel Sismondo per i dettagli; qui Fratello Quinto gli illustra le semplici ispezioni da compiere all'interno dei resti del Kursaal e di uno stabilimento marittimo a marina centro, oltre che della vetusta colonia A. Murri in quel di Bellariva, al limitare della zona litoranea da poco liberata.
Dopo il saluto e un breve colloquio privato tra Fratello Remigio e il Maestro della Rocca Augusto Morandi, i nostri si recano dal noto cartografo Borghi, in quel dell'Aquila d'Oro, per ricevere le mappe degli edifici e partono, al mattino, alla volta del Kursaal.
Qui accadono alcuni strani fatti: durante il tragitto verso il porto Ettore e Remigio notano a una ventina di metri dal loro autocarro Fiat una piccola creatura, indistinta e agilissima che prima li segue e poi, accortasi di essere stata notata, si dilegua fra le numerose strutture in cemento armato anti sbarco piazzate dai militari tedeschi fino al 1944 sulla spiaggia riminese e ancora presenti; poi, una volta giunti di fronte al Kursaal, ognuno dei presenti avverte come un sussurro nella propria mente con frasi palesemente intimidatorie o cripticamente oscure... i nostri si interrogano e ragionano sull'accaduto pensando varie ipotesi possibili, ad es. la presenza di un Morto o di un'altra presenza ultra terrena con particolari capacità oppure una collettiva suggestione dovuta al loro costante contatto con l'orrore di questi lugubri e folli anni...
Entrando poi nell'estesa struttura, in palese stato di abbandono, nelle stanze agibili del piano terra vengono subito travolti da vari scontri, più o meno impegnativi, con diversi tipi di Morti, quasi sempre mutilati in varie parti del corpo ma armati, il che li fa rimanere ancor più dubbiosi e incerti sulla reale pericolosità di questa apparentemente troppo facile missione di routine e sui suoi reali scopi... chissà quali altri orrori si celano nell'oscurità del vetusto Kursaal...
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