Imhotep |
Messa in sicurezza la divelta testa della feroce creatura
appena ridotta in pezzi, a guisa di inequivocabile prova da mostrare al
venerabile Ramesse, il gruppo ritorna al nucleo urbanizzato di Tanis, per
relazionare sull’accaduto il Bonomo e ripartire con la prima polverosa corriera
alla volta del Cairo.. e fra l’altro sia Padre Bastiano sia il templare Benigno
notano che almeno dalla loro partenza è sempre presente un Ibis in cielo, come
a seguirli.. o forse quasi a spiarli.. brutti presentimenti..
Ad ogni modo, ivi giunti i nostri si recano subitaneamente
alla sala del faraonico trono presso il dorato palazzo-tempio e raccontano a
Sua egizia divinità lo scontro vittorioso contro la presunta dea Sekhmet..
rivelatasi poi niente meno che una blasfema creatura morta e cucita insieme
probabilmente da qualche avverso e funesto negromante per l’occasione.. ma
questo è un dettaglio che non interessa troppo al divino sovrano dell’Alto e
del Basso Egitto.. sempre circondato da dozzine di aggraziate fanciulle semi
nude, le due possenti sfingi ai suoi piedi, il Generale Petrosis e il giovane Ureo
ai suoi lati.. e questa volta anche un terzo uomo si erge al suo fianco.. è il
suo secondo Generale, l’Ufficiale britannico Sir Nolan Magruder..
Ramesse, soddisfatto dell’operato degli infedeli italici e
sempre felice di debellare ogni forma di eresia e superstizione dal Regno di
Osiride, chiede però che venga esaudito un ulteriore suo desiderio: vuole che
uno dei templari dia dimostrazione dell’uso delle formidabili armi a motore che
si portano in spalla, i temuti Expiator.
Fratello Benigno da Frittole si presta quindi a questa
facile dimostrazione, facendo a brandelli un inerme suddito Morto, totalmente
ammansito dal potere e dal volere del suo divino faraone..
Osiride Incarnato si dice molto interessato a quelle armi..
come anche al progetto Cherubin.. il progetto inerente la nascente nuova
aviazione papale.. come poi egli abbia avuto notizia di queste informazioni non
è dato sapersi.. ma tant’è.
In ogni caso il faraone comanda che entro un paio di giorni
il gruppo riparta per la seconda missione pattuita, ossia la scorta della
giovane archeologa inglese Lydia
Hichingooke alla ricerca del famigerato tomo Al-Azif.
Ramesse III spiega
che la prima tappa sarà la città di Tell El Amarna, nel Nord del paese, importante
crocevia e snodo commerciale, sede del glorioso Tempio di Toth, amministrata da
uno dei suoi più illustri Visir, il Gran Sacerdote del Dio Toth, nonché
famigerato Architetto, il leggendario Imhotep, un potente Morto che viene dal
passato, proprio come il faraone.. uno dei maggiori studiosi ed esperti
dell’Al-Azif.. e quindi Ramesse vuole che il gruppo cominci le sue ricerche
sotto la sua guida e che una volta recuperato il tomo, prima di
consegnarglielo, lo facciano visionare anche a Imhotep, il quale, ovviamente, è
stato preventivamente informato di tutta la faccenda e si è reso pienamente
disponibile a collaborare nell’impresa.
In ogni caso prima
della partenza c’è ancora un po’ di tempo..
Fratello Michele si
reca quindi, sempre con l’ovvio permesso di Sua Faraonica Santità, nuovamente
in visita alla precedente ambasciata italiana; porge i suoi saluti al Vescovo
messinese e al Generale De Veris e poi si intrattiene a parlare con Fratello
Salvatore e concorda saggiamente con templare di ottenere alcuni preziosi
ricambi per le loro danneggiate armature.. oltre a domandarsi ulteriormente se
sia buona cosa agire per consegnare il Necronomicon proprio ad un essere
palesemente blasfemo come Ramesse… ma non sembrano, al momento, esservi altre
soluzioni.. vista anche la conclamata astuzia e i disumani poteri del divino
Osiride Incarnato.
Benigno invece, in
compagnia di Padre Bastiano, pensa bene di camuffarsi da civile egiziano e di
pedinare segretamente Antonio Bonomo, funzionario italico di Ramesse, per
capire quali siano le sua frequentazioni fuori dal palazzo e magari scoprire
qualche falla.
I due seguono quindi
il Bonomo, il quale si dirige verso sera, attraversando il quartiere dei Bazar,
ad un Caffè; all’interno i nostri vengono subito intercettati dal probabile
padrone del locale, tale Mr. Fadi, un affabile egiziano che dopo qualche
tentativo in inglese, francese e tedesco, finalmente indovina la nazionalità e
la lingua dei due frati in borghese.
A questo punto
Benigno scende a tratta con l’egiziano: se egli terrà d’occhio il Bonomo per
qualche giorno e ne scoprirà qualche segreto o infrazione, il templare farà
dono a Mr. Fadi del suo stesso Expiator a motore, arma di inestimabile valore e
soprattutto oggetto del desiderio del faraone.. un dono prezioso.. ma anche
pericoloso.. in ogni caso Mr. Fadi non sembra disprezzare l’accordo.. e ci si
rimanda a fra qualche giorno, onde scambiarsi eventuali novità e notizie..
Giunge quindi il
momento della partenza per Tell El Amarna; arriva a palazzo anche la bella
archeologa Lidya la quale dopo un breve sunto a Ramesse e al gruppo delle sue
ultime dritte per individuare il libro agognato, si dice pronta alla partenza.
I nostri, con la
giovane studiosa inglese e Antonio Bonomo, vengono fatti salire sull’ennesima
corriera, direzione nord; durante il viaggio i nostri scambiano qualche battuta
con l’archeologa e sia Benigno sia Fratello Romualdo chiedono timidamente di
poter visionare la pagina del Necronomicon che ella custodisce, scoprendo con
orrore che mentre sono loro a gettare anche solo fugacemente uno sguardo su di
essa, memori dei rischi per chi legga il blasfemo tomo, il testo appare scritto
in perfetto italiano.. in ogni caso si arriva senza troppi intoppi a
destinazione e il Bonomo inizia a tessere numerosi dialoghi locali sino ad
arrivare ad un accolito del tempio di Toth, il quale iniza a condurli verso il
palazzo di Imhotep.. facendoli però passare non dalla strada principale in
mezzo ai Bazar, ma, seppur scusandosi, da vie secondarie e vere e proprie fetide
fognature sotterranee.. per una maggiore discrezione e sicurezza, si dice..
Il lungo e
maleodorante tragitto finisce risbucando in superficie proprio di fronte al
colossale Tempio di Toth; all’interno un solitario Imhotep li attende..
Comincia così un
lungo scambio di informazioni.. dialoghi e scambi di nozioni fra Imhotep e Lydia
Hichingooke, col gruppo in venerando ascolto, anche se leggermente inquietato
dall’ennesima presenza blasfema di quest’Architetto millenario che ammorba le
magiche e strane terre d’Egitto..
In pratica la
leggenda vuole che il tomo sia stato nascosto da un arabo, tale Abdel, in un
luogo chiamato la Città Senza
Nome, sparso da qualche parte nello sconfinato Sahara.. ma che vi sia però una
pietra che ne indichi, in qualche imprecisata maniera, la via.. e che
l’ubicazione di tale pietra sia nota ai beduini del deserto, gli Imohag o
Tuareg, i cui capi spirituali, gli Amenokal, se ne tramandino oralmente la
locazione da generazioni.
Imhotep fornisce
inoltre al gruppo una ingente quantità di oro (che va a sommarsi a quanto già
dato per lo stesso scopo da Ramesse), onde finanziare l’eventualità di un
pagamento per estorcere le informazioni agli Imohag.. oppure, data la loro
fiera natura di guerrieri del deserto, si potrebbe meglio ottenere la loro
fiducia forse dando dimostrazione di coraggio o di abilità militare ai loro
occhi.. in ogni caso non sarà facile ottenere di parlare con uno dei loro capi,
un saggio Amenokal..
I nostri quindi si
tolgono per sicurezza le insegne cristiano-templari, pur mantenendo le armature
(leggermente roventi sotto il sole desertico..).. infatti le tribù beduine sono
in aperta contravvenzione ai severi dettami del Figlio di Amon Ra e praticano
ancora impunemente la religione islamica..
Il gruppo riflette ora
su quale possa essere il modo migliore per entrare in contatto con i guerrieri
Tuareg.. forse attraverso una rischiosa infiltrazione nel mercato nero,
sicuramente presente in qualche sparuto villaggio limitrofo.. oppure fingendosi
scorta di una carovana e facendosi successivamente assalire dai beduini durante
la percorrenza di una strada meno battuta.. oppure ancora andando in giro,
interrogando e malmenando mercanti e venditori vari per estorcere le locazioni
delle tende degli accampamenti nomadi, scelta questa decisamente poco
ortodossa..
Un Ibis, uccello sacro in Egitto |
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