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Il compagno Modesto Brogi |
Nell’attesa che arrivi l’ora di cena, il gruppo si divide
per proseguire ulteriormente le indagini..
Fra Fausto va all’emporio della vecchia Elvira, per testare
la sua famigerata abilità pseudo farmaceutica.. ed accertarsi che la vecchia
non pratichi rituali simil blasfemi.. e infatti la vecchia risulta essere solo
un’erborista e Fausto anzi, ne coglie le abilità, imparando qualche ricetta
erboristica.
Karpenko invece va, per forza di cose, a far visita
all’incallito comunista del paese, il compagno Modesto Brogi: il vecchio
compagno (la cui casa è addobbata con bandiere rosse e altri cimeli a tono)
risulta scorbutico e ostile anche nei confronti del Cacciatore russo.. infatti
egli odia i prelati e ha notato invece che Karpenko si è chinato al loro
servizio, seguendo templari e inquisitori..e quindi il dialogo è difficile.. in
ogni caso Brogi spara a zero su Don Vinicio, ritenuto un fascio della peggior
specie.. Ma Modesto non pare essersi macchiato di colpe particolari, fede
politica a parte..
Fratello Benigno e Padre Bastiano vanno invece a trovare il
Signor Maestro, il Dott. Massimo Laudato, memori del fatto che il Castigatore
Don Remo disse loro della possibile blasfemia di quest’uomo.
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Dott. M. Laudato |
Il Dottore li accoglie in una casa con molti cimeli
nazi-fascisti.. e molti libri sia di medicine e di scuola (e i nostri
promettono fondi per incrementare i medicinali e la cultura del paese..) sia
anche a tema politico, esoterico, magico.. senza contare che vedono pure, nella
sua camera, il famigerato quadro del Correggio raffigurante un “diavolo”.. in
realtà un satiro rinascimentale.. Laudato quindi è molto esposto alla possibile
giustizia inquisitoria.. ma si rende ovviamente collaborativo, dichiarando che
i tre bambini al servizio del conte Attilio (badano il suo gregge di pecore)
spesso hanno riportato piccole ferite da taglio, senza però ricordare nulla
dell’accaduto.. molto strano..
Tanto che Benigno ordina che l’indomani il medico si rechi a
sincerarsi delle condizioni di tutti i bambini di San Gustavo, onde evitare spiacevoli
conseguenze..
Con molti sospetti, quindi, si giunge all’ora pattuita per
la cena e il gruppo, riunito, si reca in pompa magna alla porta di Villa
Bonocore, dimora del conte De Lanzi.
Qui vengono subito accolti dall’elegante maggiordomo di
casa, Fedro, con spiccato accento francese; la grande sala d’attesa è sfarzosa e mette
in bella mostra un affresco sul soffitto, alquanto particolare.. una scena del
vecchio testamento, con l’angelo della morte che vaga di casa in casa uccidendo
fanciulli.. tranne quelli sulla cui porta è tracciata una croce di sangue.. e
poi, ai piedi dell’affresco una frase.. che Fra Fausto collega alle
vicissitudini del recente passato del gruppo.. al libro del Bianco e del Nero..
al temibile Re Nero stesso.. la Scannatrice.. oscuri presagi..
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Il conte Attilio Gustavo Maria De Lanzi |
Ma si va avanti, guardinghi.. ed arriva quindi il conte
Attilio Gustavo Maria De Lanzi, un anziano nobiluomo baffuto, con lo sguardo
trasognato, quasi folle.. e con lui, poco dopo, arriva la bella figlia,
Federica, e ci si siede a tavola.
Lo stratagemma dei nostri è quello di ostracizzare
volutamente e quasi umiliare il povero Karpenko, isolandolo e mandandolo a
cenare insieme alla servitù in cucina invece che nella sala da pranzo.. per
fare in modo che il conte possa temere il gruppo, ma fidarsi, forse, del
russo.. il quale palesemente è trattato male dai religiosi e se ne lamenta..
anche se, per la verità, il conte sembra non badare troppo alle gerarchie e
dimostrandosi, anzi, piuttosto generoso e di buon cuore anche con la servitù,
offrendo personalmente loro dello speck…
In ogni caso il conte discute amabilmente e apprende i
racconti delle gesta di Padre Bastiano, Fratello Benigno e Fra Fausto, paladini
di Santa Romana Chiesa, contro ogni eresia e blasfemia, pugni duri del Papa,
flagelli di ogni infedele… ed hanno un comune conoscente in Padre Ardizzone da
Firenze, la cui fama è giunta sino al conte Attilio.
Dopo cena Federica fa portare in tavola dal possente cuoco
Mariolone una bottiglia dell’ottimo sciroppo alle rose preparato da lei e
questa volta tutti i presenti ne bevono un bicchiere (tranne Fra Fausto).
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Mariolone |
Il conte invece, su richiesta del gruppo, fa fare una sorta
di giro turistico per ammirare la sua magione.. e quindi si visita la salal
biliardi, la sala con telefono e telegrafo, la stanza della musica dotata di
pianoforte e altri preziosi strumenti ed anche una fornita biblioteca privata..
qui però, malauguratamente, Benigno riesce a soffermare lo sguardo su un libro
che il conte Attilio mostra per spiegare la ristrutturazione della Villa.. è il
libro di un famoso architetto italiano, il Dott. Arch. Cesare Moruzzi.. e
quando Benigno ne vede una foto fra le pagine del libro, subito un tremito lo
percuote da dentro l’anima.. è infatti il volto sovrannaturale che il templare
ha visto uscire da uno dei muri della Villa delle Rose in quel di Ravenna,
luogo dove l’anima di Beigno è rimasta segnata per sempre, in virtù delle
blasfemie ritualistiche patite in quel luogo maledetto..
Un dettaglio ulteriore che riprova l’ambiguità del conte,
forse il suo palese coinvolgimento in questioni orribili.. inoltre Attilio
consegna il libro (a titolo di prestito in buona fede, apparentemente..) al
templare, vedendo che questi è scosso ma comunque interessato ed attratto dal
libro..
Karpenko, dall’angolo della sua cucina, dove è stato
relegato insieme a Mariolone e al maggiordomo, fa molte domande sul conte.. che
risulta ben voluto dalla sua servitù.. inoltre chiede lumi su una strana porta
in metallo presente in cucina.. porta la cui serratura pare essere rotta, si
dice, da due settimane, e porta dietro la quale Mariolone dichiara esserci il
mattatoio delle pecore..
Molti sospetti, paure e dubbi attanagliano il gruppo,
quindi, fra le spesse mura di Villa Bonocore..
Ritorno alla grande! Sessione lunga!
RispondiEliminaPer curiosità state giocando un'avventura di terzi o proudly home made?
PS
non si possono disattivare i captcha? :)
Ciao Nicholas, grazie..!
RispondiEliminaSessioni lunghe e difficli.. hahaha..
Noi si sta giocando una avventura ben nota (G.O.D.S. II) ma rivisitata ad hoc per la nostra campagna, quindi con diverse modifiche (anche sostanziali) rispetto all'originale..
Per il resto.. non pensavo che x commentare chiedesse i captcha.. vedrò di informarmi al riguardo..
saluti!
Captcha x i commenti disttivati. mi confermate..?
RispondiEliminaConfermo! :)
RispondiEliminaGrazie e ne approffittto per chiedere se, eventualemnte, a fine avventura puoi linkare anche questa tra le avventure scaricabili ;)
Lo farei volentieri.. se ci fosse.. ma il fatto è che l'avventura (G.O.D.S.) di base altri non è che GLI OCCHI DEL SERPENTE, edita da Asterion lo scorso anno:
RispondiEliminahttp://site.asterionpress.com/giochi_sine_requie_serpente.php
In pratica la riedizione aggiornata della vecchia G.O.D.S. per l'edizione primordiale del Sine (quella, in rete, in formato .pdf forse si dovrebbe trovare, da qualche parte..)
Quindi, io ho già messo nei miei download quel che ho trovato (schede pg, lettere varie e compendio inquisitore).. che poi si possono trovare in download anche sul sito stesso della Asterion, ma nulla di più, mi spiace.. ciao!